Nasce a San Piero a Sieve un comitato per gli 80 anni dalla Liberazione. Oggi 12 marzo assemblea pubblica

A SAN PIERO A SIEVE UN COMITATO PER GLI 80 ANNI DELLA LIBERAZIONE

Il primo incontro martedì 12 marzo alle ore 18:00 all’Auditorium scolastico

Nell’approssimarsi dell’ottantesimo anno dalla liberazione di una parte dell’Italia dal nazifascismo, a San Piero a Sieve si è costituito un comitato spontaneo di cittadini, per onorare l’importante anniversario. Accolto a braccia aperte da Sauro Bani, Presidente della locale Proloco, patrocinato dal Comune e con la collaborazione dell’Istituto Comprensivo di Scarperia e San Piero, il comitato si propone di condividere idee e proposte in merito alle iniziative da programmare, ed alla realizzazione di un vero e proprio progetto articolato e di lunga durata. Chiunque, se interessato, vi può aderire in qualsiasi momento, inviando una mail a: comitato10settembresps@gmail.com, o telefonando in Proloco allo 055 8487241. Potete trovare notizie su Fb e Ig “Comitato 10 settembre”.

Ma com’è nato questo comitato? Risponde la persona più indicata, Marco Bini, 20 anni, che ha manifestato in famiglia, ed a qualche conoscente, l’esigenza di celebrare gli ottant’anni dalla Liberazione: «Avendo a cuore i valori dell’antifascismo, e nel voler portare avanti la storia di Paolina Romagnoli, sorella della mia bisnonna Oliva, ho avvertito la necessità di una mobilitazione di cittadini e istituzioni, per continuare a coltivare i valori della Libertà. Noi giovani spesso possiamo apparire disinteressati a questo nostro passato, quasi succubi di un eterno presente che ci impedisce di guardare al futuro con speranza. Anche nelle aule scolastiche, talvolta, questi temi sono trattati con una certa superficialità, agli sgoccioli dei vari cicli di istruzione e senza una formata consapevolezza sull’argomento, che riguarda i nostri predecessori ed il loro sacrificio per la Repubblica e la Costituzione. A noi, quindi, il compito di ereditare e tramandare questo passato alle generazioni future. Sono soddisfatto della risposta e del seguito che ho trovato, a partire dalla Proloco, dal Comune e dalle Scuole, come da parte di tante persone, cosa che ci ha portati alla composizione di questa realtà».

A San Piero a Sieve, come in tanti altri luoghi, si ricordano fatti accaduti negli anni dal 1919 al 1945, dei quali è stato anche narrato in alcuni libri, che costituiscono testimonianze importanti. E ci sono delle vie ed un parco intitolati rispettivamente al “10 settembre”, data della Liberazione, al partigiano “Domenico Trifilò”, ucciso nel giugno del 1944, a “Paolina Romagnoli”, la cui famiglia fu devastata dalle conseguenze delle violenze fasciste, ed alla “Formazione partigiana Fanfulla”, che proprio qui si formò, operando durante il periodo della Resistenza. Oltre al plesso scolastico, dedicato alla memoria di Aldo Fedi, deportato e morto a Mauthausen, ed a Silvano Stefanacci, perito nel corso della liberazione di Milano.

Così, dopo qualche incontro fra una ventina di aderenti, destinati ad aumentare, sono state già tracciate le prime linee programmatiche, corrispondenti a tre gruppi di lavoro, dei quali il primo si occupa di ricerche storiche e archivistiche, il secondo della raccolta e digitalizzazione di testimonianze, della realizzazione di un cortometraggio e di una mostra, ed il terzo dell’organizzazione di manifestazioni con la cittadinanza e le scuole.

«Un programma ricco – afferma il Sindaco, Federico Ignesti – , che segue il lavoro già tracciato da precedenti amministrazioni comunali e che abbiamo sempre continuato a coltivare, soprattutto insieme alle Scuole. Guardiamo quindi con favore a questo comitato, che prende in considerazione un periodo di grande rilevanza per la nostra zona e per l’Italia intera, il cui ordinamento si basa sui valori di democrazia e libertà che ispirarono la nascita del movimento stesso di Liberazione».

Per presentarsi, ed illustrare il percorso da condividere, il comitato chiama tutti a raccolta martedì 12 marzo, alle ore 18:00 all’auditorium scolastico di San Piero a Sieve, .

«Perché ricordare – affermano i promotori del comitato – i fatti, anche locali, legati alla Liberazione dal nazifascismo, è un dovere civico, al quale non ci si può sottrarre».

I commenti sono chiusi.