Vincite milionarie , la punta di un iceberg di problemi

Oltre 4 milioni di vincite al Superenalotto a Borgo san Lorenzo fanno ovviamente piacere ognuno di noi avrebbe voluto essere uno dei quattro fortunati che incasseranno più di un milione di euro a testa.
Come è logico in queste circostanze parte la caccia  al  fortunato vincitore, abituale giocatore oppure avventore casuale o di passaggio,  per capire se la fortuna ha premiato un meritevole oppure un amico o un parente con cui poter condividere la gioia del successo e ricevere un piccolo “omaggio”. Tutti si immaginano il pensionato che si è guadagnato un ‘esistenza dignitosa per sé e magari per parenti e nipoti. Ma al di là delle supposizioni , delle fantasie positive, resta però il problema del gioco d’azzardo che in Italia ha superato quota 100 miliardi di euro ovvero quasi 1700 euro l’anno per abitante compresi bambini e  centenari. Togliendo coloro che sono impossibilitati a giocare la cifra sale in realtà  a 2500 euro a testa che , come avviene per tutte le statistiche, si trasforma in zero per chi non gioca e in 5.000 per chi scommette quotidianamente parte del proprio reddito e della propria pensione.

Nel  2016 a Borgo San Lorenzo i cittadini hanno speso in gioco d’azzardo legale oltre 16 milioni di euro che è più di quanto pagano in tasse al comune per il funzionamento dell’amministrazione e dei servizi. Mentre c’è chi compra un  paio di “gratta e vinci” in un anno, c’è chi ne compra dieci in un giorno perché magari ne trova uno che gli porta qualche decina di euro. Chi  vuole andarsi a rileggere i dati di alcuni comuni mugellani ( QUI) si renderà conto che esiste una contraddizione enorme tra le lamentele quasi quotidiane sul costo di alcuni servizi pubblici essenziali e la quantità di denaro che viene letteralmente buttata via nel gioco d’azzardo complice anche la crisi economica per cui si pensa che solo attraverso la fortuna possa arrivare la soluzione dei nostri problemi. Come dimostra la vincita milionaria  di Borgo San Lorenzo una parte  anche consistente del montepremi viene redistribuito ( circa il 75%), ma il saldo complessivo sarà sempre negativo e per un fortunato ci sono migliaia di persone che perdono una parte importante del proprio reddito che impedisce loro di ottemperare agli obblighi di una vita normale e aprono la strada a prestiti illegali e a ludopatie.
Nel 2016 in Toscana sono stati impegnati nel gioco d’azzardo ( e parliamo sempre dei dati ufficiali) oltre 4 miliardi di euro che equivalgono quasi al 50% del bilancio della  Regione Toscana che per l’80% è impiegato nella sanità, come se ogni cittadino pagasse un ticket di quasi 2000 euro.
“Secondo i dati più recenti a disposizione, il gettito fiscale del settore dei giochi è pari a quasi 10 miliardi di euro l’anno, corrispondente allo 0,6 per cento del PIL e a oltre il 2 per cento delle entrate tributarie complessive” ma in realtà si tratta di una nuova tassa per una fascia di popolazione già esposta alle difficoltà della crisi, è come invogliare un malato di asma a fumare tabacco con un rischio mortale  per la sua salute. Il ministero della sanità aveva proposto delle modifiche sia alle modalità e quantità delle vincite, sia alla pubblicità dilagante per cercare di  frenare il fenomeno crescente delle ludopatie ma , credo, non siano state prese in considerazione. Il nuovo governo ha detto che vuole vietare la pubblicità sul gioco d’azzardo, come è vietata la pubblicità per le sigarette, ma le lobby del settore hanno sempre dimostrato di essere forti e ben rappresentate anche in parlamento. Ovviamente si tratterebbe di un provvedimento utile ma non decisivo per cercare di riportare l’azzardo entro limiti accettabili anche perché nel corso degli anni i tradizionali giochi potranno essere superati dalle opportunità offerte da internet che , oltre a muovere decine di miliardi in una rete internazionale, può avvicinare al gioco un pubblico sempre più giovane.

Intanto auguriamo ai vincitori borghigiani di utilizzare al meglio la loro vincita milionaria magari anche per qualcuno meno fortunato di loro.

 

Leonardo Romagnoli

25.6.18

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