La vita è un’azzardo

La vita è un’azzardo

 

 

In queste settimane si è tornati a parlare del gioco d’azzardo in relazione alle vicende che hanno visto coinvolti alcuni giovani calciatori di club prestigiosi che scommettevano su siti illegali. E’ invece restata sullo sfondo la situazione del gioco d’azzardo legale che dopo la pandemia ha ripreso vigore raggiungendo cifre veramente allarmanti , nel solo 2022 ben 136 miliardi di euro. A questo si aggiunge la vergogna che dal 2019 è impossibile accedere ai dati del gioco d’azzardo fisico sul sito dei monopoli suddivisi per province e comuni.
Di recente la Federconsumatori ha pubblicato un libro nero in cui l’attenzione si concentra soprattutto sul gioco on line che è aumentato enormemente nel periodo del covid ma che superando il gioco tradizionale delle macchinette, gratta e vinci , enalotto, etc.

“Nel 2022, senza più restrizioni di natura sanitaria, il gioco fisico è cresciuto moltissimo senza tuttavia raggiungere i livelli prepandemici. Il gioco online invece ha superato nel 2022 i 73 miliardi di euro, non solo confermando il sorpasso ma raddoppiando nei numeri rispetto al 2019. Nei primi sette mesi del 2023 si registra una ulteriore crescita del 10%, rendendo probabile il superamento degli 80 miliardi a fine anno, nel solo online. Nella fascia d’età 18-74 anni (dove si concentra la quasi totalità dei giocatori) il gambling online corrisponde nel 2022 alla incredibile cifra di 1.719 euro annui pro capite, con marcate differenze nelle diverse aree del Paese. I giochi di carte e le roulette rappresentano i tre quarti del giocato online. In tutte le tipologie di azzardo legale, nel 2022, gli italiani hanno speso 136 miliardi di euro, con una crescita del 22,3% rispetto all’anno precedente. Il valore complessivo delle giocate supera così il 7% del PIL nazionale (a titolo di comparazione si evidenzia che il valore aggiunto generato dalle attività turistiche corrisponde al 6% del PIL; 13% se si considera l’intero indotto turistico comprensivo di voci come la ristorazione e il trasporti). L’azzardo in Italia è una torta sempre più grande, che cresce di dimensioni e nella quale la fetta dei volumi lordi giocati online è in tendenziale ampliamento ed è destinata a divenire, nel breve-medio periodo, la parte strutturalmente più rilevante in tutti i territori. L’azzardo da remoto rappresenta un canale di gioco il cui livello di consolidamento e di espansione è indicativo di modifiche strutturali sia nelle abitudini di gioco che nell’offerta di azzardo disponibile e implementabile sulle piattaforme. La modalità di gioco fisica è però tutt’altro che superata e, in molte realtà territoriali, si sta ritornando ai valori assoluti pre-pandemia. Non esiste una contrapposizione “gioco fisico VS gioco online”, oggi semplicemente si è ampliata l’offerta. Si sta diffondendo la figura del “supergiocatore” in grado di accedere alle piattaforme da remoto ma che non rinuncia alla frequentazione delle sale da gioco fisiche.”(federconsumatori)
136 miliardi è la cifra prevista per il servizio sanitario nazionale dal documento di economia finanza per il 2024 ed più del doppi di quanto previsto per la pubblica istruzione.

 

Per dare ancora di più il senso della gravità della situazione ricordo che la spesa alimentare degli italiani assomma a 160 miliardi l’anno.
“Esiste una relazione inversa fra la situazione socioeconomica finanziaria e l’incremento della raccolta complessiva dei giochi d’azzardo. All’acutizzarsi della crisi (reale o percepita) corrisponde una crescita della propensione al gioco e una conseguente contrazione dei consumi. Motore di questa dinamica, alimentata dalla crescente pubblicizzazione dei giochi d’azzardo legali, è l’idea illusoria di una vincita in grado di garantire la risoluzione “in un colpo solo” dei problemi economici correlati alla crisi.”

A questo bisogna aggiungere che solo una parte minoritaria della popolazione gioca d’azzardo per cui la spesa individuale si alza di molto e non importa sottolineare che una quota consistente di queste spese torna sotto forma di vincite perché il conto per i giocatori sarà sempre negativo senza contare che oggi ci sono 1,5 milioni di ludopatici che, in parte, gravano sul Servizio sanitario nazionale.
A queste cifre vanno aggiunti circa 20 miliardi di euro che circolano su circuiti illegali.

Un altro dato molto preoccupante legato all’aumento della diffusione del gioco on line e l’incremento di scommettitori giovani che invece erano più restii al gioco tradizionale.

“Si gioca in classe, nella propria camera, in assenza di ogni controllo sociale possibile nel gioco fisico. Grazie alle carte prepagate si giocano somme sempre maggiori, spesso nella disattenzione dei genitori. La fascinazione che sui ragazzi ha poi il trading online, i cui contorni per molti versi non sono diversi dall’azzardo, è una ulteriore complicazione per chi opera nel tentativo di contenere la crescita dell’azzardo.(..)Va ridotta l’inverosimile quantità di giochi, fisici e online, ed il divieto di pubblicità non può essere aggirato con decine di falsi siti informativi. Ancora, va posto il tema dell’accertamento della reale identità del giocatore e della tracciabilità dei flussi di denaro. Il gioco online, almeno per i soggetti preposti al controllo, deve diventare una casa di vetro. Il tutto deve inserirsi in una Legge quadro che in Italia manca. Infine, va lanciata una vera e propria battaglia culturale, in particolare nelle scuole, verso i giovani, per chiarire cos’è davvero l’azzardo. Senza tentazioni proibizionistiche e soprattutto senza moralismi. È sufficiente, crediamo, descrivere la realtà.”
In provincia di Firenze per il gioco online vengono spesi 857 milioni di euro pari a 1227 euro a testa.
“Che fare quindi? – si chiede Federconsumatori- Nessuno immagina di vietare l’azzardo, ma è indispensabile costruire un percorso che riporti i numeri a dimensioni accettabili. Il primo fronte è quello del contrasto reale ai fenomeni criminosi, a partire dal riciclaggio dei proventi di attività illecite, che si nascondono dentro e attorno al gioco d’azzardo, fisico e online.”
Intanto sarebbe auspicabile che i dati sul gioco d’azzardo venissero nuovamente resi disponibili divisi per comune sul sito dei monopoli per permettere alle amministrazioni locali, anche del Mugello e Valdisieve, di valutare la gravità del fenomeno nel loro territorio che dagli ultimi dati del 2019 (QUI) è sicuramente peggiorata. C’è un emendamento che va in questa direzione già approvato dalla commissione finanze del parlamento che ci auguriamo diventi quanto prima operativo.

Leonardo Romagnoli
18.10.23

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