La politica di accoglienza di migranti e rifugiati dimostra sempre di più di essere improntata all’improvvisazione quando non a scelte deliberatamente penalizzanti le comunità locali .
La vicenda prima di Castagno d’Andrea dove 40 persone sono state sistemate da un giorno all’altro in una struttura priva di agibilità, con difficoltà nei trasporti e ora la situazione dei rifugiati ucraini di Palazzuolo dimostrano una totale mancanza di dialogo tra prefettura ( e quindi ministero dell’interno) e amministrazioni locali.
Se a Castagno la solidarietà espressa dalla popolazione ha , in parte, evitato situazioni di estrema precarietà(in attesa della cattiva stagione), a Palazzuolo il sindaco Moschetti definisce allucinante e paradossale la decisione della Prefettura (e del governo) di spostare 14 rifugiati ucraini, in gran parte donne con bambini, che sono ospitate da molti mesi nel comune dell’Alto Mugello a Molfetta in provincia di Bari o in provincia di Napoli. Tutto questo per portare a Palazzuolo 14 migranti provenienti dagli sbarchi in Sicilia(che andrebbero in un’altra struttura).
Dov’è la logica in questi provvedimenti? Come giustamente dice Moschetti si tratta anche di uno spreco di risorse pubbliche che sono state spese per integrare queste persone nella comunità di Palazzuolo “ dove gli abitanti si erano prodigati per aiutare le donne ucraine, trovando loro un lavoro, accompagnando i loro figli a scuola, magari insegnando loro l’italiano”.
Si distrugge per non ricostruire, non si accoglie ma si emargina, non si coopera ma si impone. Non si integra ma si crea disagio se non malcontento. Se tutto questo fosse frutto di deliberate scelte politiche sarebbe preoccupante, se invece è solo conseguenza di ignoranza e disattenzione alle esigenze delle comunità locali è il momento di cambiare registro tornando al dialogo per una vera integrazione di chi da noi cerca un rifugio o una nuova vita.
leonardo romagnoli
25.10.23