Nuovo impianto eolico alla Futa ?

L’Appennino impalato

 

Chi temeva che l’autorizzazione all’impianto eolico di Villore avrebbe aperto la strada per l’installazione di una serie infinita di pale sul crinale appenninico mugellano non aveva tutti i torti.

Nell’agosto del 2023 la società Carpinaccio srl (ovvero ancora Agsm) ha presentato alla Regione Toscana un progetto per l’installazione di 4 aerogeneratori in località “poggio della Mandria” tra i comuni di Barberino e Firenzuola nei pressi del passo della Futa. Sono impianti simili a quelli di Villore con un altezza, compreso il rotore, di 168 metri.
Il progetto è stato sottoposto agli enti per le osservazioni mentre non risultano contributi da parte dei cittadini ( anche perché l’avviso pubblicato sul sito della regione relativo alla Via non mi sembra sia stato adeguatamente pubblicizzato).
La Carpinaccio sfruttando le semplificazioni attivate per le istallazioni di impianti di energia rinnovabile avrebbe voluto evitare la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ma così, per fortuna , non è stato come certificato dal decreto dirigenziale del 28 febbraio scorso.
L’atto contiene in modo stringato anche le obiezioni sollevate dai vari soggetti chiamati a valutare la proposta del Carpinaccio srl e in alcune di queste si trovano rilievi molto importanti che potrebbero portare ad una bocciatura in fase di VIA. Come tutti i progetti di questo tipo si porta dietro anche nuove viabilità di crinale , cementificazioni, nuove linee elettriche interrate per diversi chilometri.
Andando con ordine perfino la società Autostrade chiede un tavolo tecnico perché il progetto occuperebbe terreni sui quali dovrebbe essere realizzata la nuova viabilità in uscita dal casello Firenzuola sulla A1.
L’unione dei Comuni del Mugello sottolinea l’inadeguatezza degli elaborati per le interferenze con eventuali falde acquifere sia in fase di cantiere che di completamento.
Più consistenti i rilievi dell’Autorità di bacino dell’appennino settentrionale che scrive che l’area di intervento ricade per porzioni in aree a pericolosità da frana elevata (PF3) e molto elevata(PF4).

AEROGENERATORI
– AE1: una piazzola temporanea destinata ad essere rimossa dopo la fase di cantiere (riporto di terra per realizzare un piazzale alla base della torre) interferisce con una PF3;
– AE2: una porzione dell’area di cantiere provvisoria (senza movimenti di terra) ricade in PF3;
– AE3: una piazzola temporanea destinata ad essere rimossa dopo la fase di cantiere (con riporto di terra) interferisce con una PF3;
– AE4: prevede dei movimenti terra permanenti, relativi alla viabilità di accesso ed alla realizzazione dell’elettrodotto di collegamento alla rete elettrica, interferenti con una PF3.
ELETTRODOTTO DI COLLEGAMENTO ALLA RETE ELETTRICA

L’elettrodotto sarà realizzato in trincea quasi per intero esternamente al distretto; solo un tratto per raggiungere l’Aerogeneratore 4 ricade sul distretto di competenza, attraversando aree PF3.
VIABILITA’ DI ACCESSO
Sono previsti diversi interventi permanenti di modifica della viabilità esistente per permettere i trasporti eccezionali delle torri e delle pale eoliche:
– gli interventi 1A, 1B, 2C, 2D, 3A, 3B, 3C, 3D, 3E e 3F sono posti su aree PF3;
– gli interventi 1A, 2A e 2B sono posti su aree PF4;
– sono previsti due interventi di nuova costruzione di viabilità ricadenti in PF3: un tratto per raggiungere l’Aerogeneratore 4 e un tratto per connettere la viabilità di accesso al casello Autostradale di FirenzuolaMugello;
– è prevista la realizzazione di un’area di trasbordo in area PF3.
Si precisa che per gli interventi ricadenti in PF3 (pericolosità da frana elevata) e PF4 (pericolosità da frana molto elevata), è prevista l’espressione del parere di questa Autorità di Bacino ai sensi di quanto disposto agli articoli 10 e 11 del vigente PAI Arno, che dovrà essere richiesto nelle successive fasi progettuali
.

Non sono un geologo ma quella evidenziata è una situazione di estrema criticità che indurre a ripensare una simile localizzazione.

Arriviamo alle Soprintendenze. Quella dell’Emila Romagna sottolinea che ci sono elementi di criticità e che il progetto debba essere sottoposto a Via.
Quella di Firenze sottolinea vari aspetti e in particolare rileva la vicinanza con il Cimitero militare germanico del passo della Futa che è una struttura soggetta a misure di salvaguardia non adeguatamente considerata invece nello studio della Carpinaccio srl.
La Soprintendenza richiama il contenuto dell’allegato 1b del PIT/PPR della Regione Toscana al punto 2.18 ed evidenzia che l’ambito di cui il sito dell’impianto eolico fa parte può essere considerato un contesto di pregio e un’area “di valore estetico percettivo la cui immagine è storicizzata ricadenti all’interno di coni e bacini visivi”, per le caratteristiche ambientali, orografiche e paesaggistiche e per il legame con la storia e con la memoria collettiva, anche in riferimento ai luoghi connessi alla Linea gotica.
E conclude :dall’esame di tutta la documentazione depositata agli atti, considerata l’entità degli interventi previsti, considerate le caratteristiche e le qualità del contesto paesaggistico di intervento, le opere in progetto risultano tali da prefigurare effetti negativi significativi sul patrimonio paesaggistico e culturale e pertanto questo Ufficio ritiene che il progetto debba essere assoggettato a Valutazione di Impatto Ambientale.
Il comune di Barberino ritiene la documentazione non esaustiva e rileva “un’insufficienza delle misure compensative previste dal proponente”.
Il comune di Firenzuola avanza diverse critiche sia sulle previsioni di progetto che sulla relazione paesaggistica e rileva che “per quanto riguarda l’analisi vera e propria nella quale non è fatta menzione della percezione da punti o percorsi panoramici (sentieri Via degli Dei ecc.) e da ambiti a forte valenza simbolica (in rapporto visivo diretto con luoghi celebrati dalla devozione popolare, dalle guide turistiche, come ad esempio il Cimitero Militare Germanico).”

L’Arpat si sofferma sul rumore prodotto dagli aerogeneratori e ritiene di non poter escludere impatti acustici rilevanti a carico dei ricettori più vicini all’impianto di progetto, ossia con superamento dei limiti di legge ad essi applicabili.

Tra i settori della Regione Toscana le critiche più sostanziose arrivano dal settore paesaggistico:
In particolare si sottolineano gli aspetti non sufficientemente chiariti e le criticità rilevate rispetto ai criteri indicati all’Allegato 1B del PIT/PPR ed ai contenuti della Prima e Seconda Invariante strutturale del PIT/PPR:
– forte visibilità dell’impianto da un punto panoramico e di interesse storico testimoniale e culturale del Cimitero Militare Germanico, nel Comune di Firenzuola;
– modifiche morfologiche relative alle piazzole WTG03 e WTG04 che incidono sull’integrità del crinale, di cui non viene compiutamente descritto il ripristino dei profili in fase di dismissione o, per la WTG04, o non venga approfondito lo spostamento, o presa in considerazione la sua eliminazione dal progetto;
– modifiche morfologiche relative alle aree tecniche di cui non viene descritto il ripristino a fine lavori, che potrebbero in parte essere utilizzate per opere di mitigazione degli impatti ed a parziale ricostituzione di aree boscate in trasformazione e riduzione, tutelate ai sensi dell’art. 142, comma 1, lettera g) del Codice.”

Nelle sue conclusioni anche il dirigente ritiene “di condividere le criticità paesaggistiche, acustiche ed idrogeologiche emerse durante l’istruttoria” e ritiene quindi “che il progetto in esame determini impatti negativi significativi, non adeguatamente mitigabili, sulle componenti ambientali paesaggio, clima acustico ed assetto idrogeologico”.

Visto che anche i due comuni ritengono la documentazione presentata dal proponente non adeguata ad una positiva valutazione uno si aspetterebbe una bocciatura e invece come scrive il dirigente “lo scopo della procedura non è il rigetto o meno di un progetto ma la sua eventuale sottoposizione alla procedura di Via”. Anche se poco sopra scrive che l’istruttoria svolta, con riferimento al livello di progettazione pertinente con la verifica di assoggettabilità, non ha evidenziato la possibilità di ridurre l’impatto in modo efficace.

Speriamo che questa volta la Via della Regione non sia … infinita.

Leonardo Romagnoli
6.3.24

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