140 anni fa nasceva il Messaggero del Mugello

140 anni fa nasceva il Messaggero del Mugello

Martedi 31 luglio 1883 usciva il primo numero (numero di saggio) del Messaggero del Mugello settimanale che uscirà continuativamente fino al 1933 per ben 50 anni. Lo stampava la Tipografia Mazzocchi ancora oggi in attività negli storici locali di largo Lino Chini a Borgo san Lorenzo. Il direttore era Alessandro Mazzocchi il titolare della tipografia. (un nome quello di Alessandro che ricorre spesso nell’albero genealogico della famiglia borghigiana).

I primi numeri sono composti da un solo foglio con due pagine fronte retro con un editoriale nel primo numero in cui vengono tracciate le linee editoriali del nuovo settimanale: “ farà un Diario politico , un articolo di fondo sulle questioni di circostanza, parlerà degli interessi della vallata porgerà esatte notizie sui lavori ferroviari, una brevissima cronaca del Mugello, farà un’accurata rassegna commerciale ed agraria, delle notizie metereologiche, del bollettino della borsa, pubblicherà racconti di amena lettura, il tutto con quella semplicità di lingua e di concetti che sieno alla portata delle nostre popolazioni rurali.”
La redazione si impegna a combattere sul fronte degli ideali e non sulle questioni personali e si prefigge di aiutare le istituzioni e contribuire all’educazione morale e intellettuale della popolazione “ che fin qui mostrano di prender poca parte agli interessi generali e locali del paese”.

Già nel primo numero sulla prima pagina compaiono articoli sull’agricoltura e i prezzi dei prodotto agricoli e si parla della Pellagra purtroppo molti diffusa in Mugello nel corso del XIX secolo ( la metà dei ricoverati a Luco negli anni precedenti all’uscita del giornale erano pellagrosi (1).

In questo primo numero e anche in alcuni successivi veniva pubblicato anche uno spazio dedicato allo stato civile con numeri che fanno abbastanza riflettere.
Nella settimana dal 24 al 30 luglio 1883 erano morti Cecconi Enrichetta di mesi 1, Iandelli Emilio di giorni 2, Caiani Marianna di anni 3, Galeotti Anna di giorni 7, Pieri Ferdinando di mesi 5 e Betti Affortunato di anni 22. I nati erano stati 11 e c’erano stati due matrimoni tra Lavacchini Gregorio e Chiarelli Anna e tra Squarcini Abramo e Giovannini Zelinda.

Come si vede la gran parte dei morti sono bambini piccoli o appena nati. Se si guardano le statistiche pubblicate dal dott. Ferretti negli anni 70 dell’800 oltre il 50% dei decessi registrati a Borgo san Lorenzo erano bambini sotto i 5 anni. (2)

L’attenzione all’agricoltura e conseguentemente alla meteorologia erano ovvie essendo l’agricoltura il principale settore economico del territorio e quello che occupava più persone.
Il settimanale diceva di volersi rivolgere alle popolazioni rurali ma la stragrande maggioranza dei braccianti e dei mezzadri erano analfabeti ed allora fin dai primi numeri si mette l’attenzione sull’importanza dell’educazione in Mugello. Ovviamente pochi bambini andavano a scuola perché dovevano aiutare i genitori anche in umili lavori sia in campagna che in paese. Come scrive Ubaldo sul secondo numero del Messaggero “ non possiamo rimanere inerti di fronte a si grande ignoranza”(…)” aiutiamo perciò queste rustiche popolazioni, aiutiamole facendole forti nella volontà per renderle capaci di distinguere il vero dal falso ed avere la leale costanza di avversare apertamente coloro che le disprezzano”. Con una punta polemica l’autore scrive anche che con l’istruzione “ avremo l’uomo , non scrupoloso nelle bigotterie religiose, ma lo avremo educato alla religione del vero , che tutto spiega e nulla nasconde”.

Il Messaggero del Mugello è una fonte inesauribile di dati e notizie indispensabili per ricostruire la storia del nostro territorio, dall’agricoltura alla costruzione della ferrovia Faentina iniziata in questi anni, l’evoluzione politica del territorio dalla partecipazione esclusivamente riservata alle classi agiate e ai proprietari terrieri (la nobiltà locale) fino alla conquista del suffragio universale maschile dopo la prima guerra mondiale.

Nel numero del 14 agosto del 1883 si rende conto della Fiera del Bestiame che si era svolta Borgo San Lorenzo il 7 del mese riportando nel dettaglio le tipologie di bestiame presenti in Mugello e la loro quantità. Si sottolinea il lavoro di selezione portato avanti dai proprietari in particolare “ per l’incrociatura delle nostre vacche con tori della Valdichiana, le quali presentano allievi ben conformati adatti al lavoro nei nostri terreni accidentali, e fanno miglior prova per il lavoro che per l’ingrasso”. Progressi si segnalano anche nelle razze ovine e suine. Nonostante questi miglioramenti, scrive il Messaggero, “ non sarà male far sapere ai nostri produttori da qual meschino punto noi partiamo” riportando i numeri dell’ultimo censimento: Bovini 2.827, Ovini 10.904, Suini 1260, Caprini 684, Asini 289. Quelli che allora venivano indicati come numeri miseri erano riferiti al solo comune di Borgo san Lorenzo mentre oggi potrebbero adattarsi a tutto il Mugello. ”Poniamo un velo sul confronto con i paesi circonvicini, poiché non sarebbero punto consolanti”.

La Fiera del Bestiame si svolgeva nel centro di Borgo san Lorenzo e , come già sottolineato in passato da vari medici, con conseguenze igieniche molto pesanti, per cui si chiedeva a gran voce la realizzazione di un piazzale espressamente dedicato alle fiere. “La pubblica igiene reclama quel provvedimento, imperocché alla sera di quel giorno e in quelli appresso, il terreno del piazzale pregno degli sgorghi odorosissimi dei vaccini maschi e femmine, prescriveva l’otturazione delle narici per parte degli abitanti del paese. Se Mantegazza (3) fosse venuto qui in quei giorni, si sarebbe scandalizzato poiché quei miasmi sembrava invocassero il Cholera”(4).

Fin dal primo numero il Messaggero segue le vicende della Ferrovia Faentina che è “ per il paese argomento di somma importanza”
In alcuni casi il settimanale faceva più di una edizione e a partire dal numero dell’11 settembre 1883 inizio a uscire con 4 pagine e iniziano anche le corrispondenze dagli altri paesi del basso Mugello e le prime pubblicità in ultima pagina.

Sfogliando le pagine del giornale si scoprono anche alcune notizie curiose come quella che riporta una discussione avvenuta nel consiglio comunale di Scarperia del 17 ottobre in cui si discuteva di una decisione del consiglio comunale del 1870 che aveva stabilito di concedere un finanziamento di 30 mila lire al Governo “purché la linea Firenze- Faenza fosse fatta passare in prossimità del paese anche contentadosi di una piccola stazione alla Torre.” Nella seduta di questo 1883 fu deciso di non dare niente nonostante le pressioni del Cambray Digny ribattute dal Torelli. “Il Digny si ritirò dicendo che la stampa parlerà di questa seduta”.
Le notizie e i commenti relativi ad opere ferroviarie saranno una costante per molti anni perché sono davvero molti i progetti che vengono avanzati per collegare ad esempio Bologna con Roma, uno dei quali si auspicava passasse per il mugello e la valdisieve. Nel 1883 si costituisce un comitato a Dicomano per promuovere il tracciato della direttissima per “la vallata di Sieve fino alla confluenza dell’Arno, essendo questo senza dubbio preferibile per ragioni di brevità, per facilità di transito e per economia”(il tratto via Pontassieve della ferrovia verrà inaugurato nel 1913 quando iniziarono i lavori per la direttissima Bologna – Firenze nella Val di Bisenzio).

Le notizie di cronaca di qualsiasi genere finivano sempre in terza pagina senza grandi titoli anche per fatti gravi e sarà così anche negli anni successivi.

Fa un po’ eccezione l’uccisione del bandito Piccino che compare in taglio basso in prima ma tra le noterelle di paese. ”Il detto Piccino era conosciutissimo” ed operava anche nella valdisieve fino a che i Carabinieri di Vicchio e Dicomano riuscirono a sorprenderlo a Corella intimandogli di arrendersi ma ne scaturì una sparatoria nella quale il brigante venne ucciso. “Il Piccino si chiamava Venanzio Castellini ed era nato nello spedale degli Innocenti di Pistoia e aveva 48 anni”.
Qui si chiude il primo anno di vita del settimanale mugellano che continuerà ad uscire quasi tutte le settimane fino al 31 dicembre 1933 ovvero 90 anni fa.

Al 31 dicembre 1881 i comuni di Barberino, Vaglia, Scarperia, San Piero a Sieve, Borgo san Lorenzo e Vicchio contavano 46.430 abitanti, il più popoloso era Borgo con 12.614 seguito da Vicchio con 10.706 e Barberino 10.489,Scarperia aveva 6232 abitanti e San Piero 3.206.( il secondo comune per importanza sarebbe stato Firenzuola che nel 1881 aveva 10.905 abitanti e raggiungerà addirittura i 13.661 nel 1921 quando Borgo salirà a 16.432 abitanti).

Il Messaggero del Mugello costava 5 centesimi.
Le collezioni originali del settimanale sono ancora presenti nell’archivio della tipografia Mazzocchi a Borgo san Lorenzo

Leonardo Romagnoli

  1. Sulla Pellagra vedi anche “Gisberto Ferretti e la Pellagra in Mugello”.
  2. Su lle statistiche “Gisberto Ferretti e la Topografia medica di Borgo san Lorenzo 1877-82
  3. Paolo Mantegazza è un personaggiio singolare del panorama culturale italiano, antropolgo, igienista, scrisse anche alcuni romanzi e numerosi saggi e fu un grande divulgatore dell’opera di Darwin in Italia.Elementi di Igiene è un libro scritto dal Mantegazza e uscito nel 1871, in cui il nostro si prefigge di divulgare al maggior numero di persone possibili le nuove norme di igiene, le quali stavano cominciando ad essere ritenute valide per prevenire le malattie più diffuse.
  4. Sul Cholera in Mugello vedi Epidemie a Borgo san Lorenzo a metà ottocento

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