Intervista al presidente Mangini

Abbiamo realizzato un’intervista con il presidente della  Federazione regionale Mangini su la nuova legge dello sport che , abolendo il vincolo dei tesserati e riformando i rapporti di lavoro, rischia di penalizzare pesantemente le società sportive dilettantistiche. Inoltre si parla della possibile ripresa del campionato di Eccellenza.

 

 

APPROVAZIONE NUOVA LEGGE DELLO SPORT

Ritengo che la riforma della Legge sullo sport sia stata affrontata in modo ideologico e populista, in particolare per alcuni aspetti come quello del vincolo sportivo e dei lavoratori sportivi.

Una riforma che invece avrebbe avuto bisogno,  da parte di chi l’ha scritta, di una maggiore conoscenza del variegato sistema sportivo e di confronto vero con le realtà territoriali che sopportano in gran parte l’onere di tutta l’attività di base.

Ironizzando, anche se non ci sarebbe assolutamente  niente da ridere, anzi, potrei dire che questo è “l’anno buono” per emanare una riforma dello sport  che penalizza in modo massiccio le nostre società, come quelle di altre discipline sportive dilettantistiche. Dopo le nefaste conseguenze della pandemia, che ancora non sappiamo bene quantificare, ci volevano anche queste norme che aumentano i costi  a carico delle società, già fortemente gravate di numerose incombenze economiche e amministrative,  e ne stravolgono completamente tutta l’attività di sviluppo e di formazione verso i settori giovanili.

Mi pare che la legge abbia pensato esclusivamente ai fruitori delle attività (atleti, “lavoratori” sportivi) piuttosto che alla sopravvivenza e ai supporti per le società sportive, delle quali non si fa menzione e  senza le quali, come affermato giustamente dal Presidente Sibilia, non esisterebbero  né atleti né lavoratori.

Considerato che l’abolizione dell’attuale normativa del vincolo  e le tutele del lavoro sportivo entreranno  in vigore dal 1 luglio 2022, l’auspicio è quello  che questo “differimento” temporale (che il prossimo decreto su “ristori” potrebbe allungare ancora di più dei 18 mesi previsti) possa  essere utile per raccogliere ancora una volta le preoccupazioni di tutte le federazioni sportive e degli altri organismi e avere la possibilità di inserire alcuni accorgimenti che possano tutelare maggiormente le società. Oppure, per esempio,   definire in modo chiaro la distinzione fra “lavoratore sportivo” e  “prestazioni amatoriali” svolte dal volontariato.

Al di là, comunque,  di tanti bei discorsi, di cui onestamente ne facciamo volentieri a meno, ora è necessario che tutti coloro che per compito istituzionale hanno la possibilità di intervenire, lo facciano al più presto.

Non possiamo accettare, passivamente,  che per decreto si possa destabilizzare  un intero sistema sportivo costituito da migliaia di società che grazie all’opera di tanti volontari svolgono un ruolo fondamentale per quanto riguarda la formazione, non solo sportiva, di migliaia di giovani, promuovendo importanti valori morali e civili, e che possono essere considerate delle vere e proprie agenzie educative sul territorio, dei “presidi sociali”.

Paolo Mangini

Presidente Comitato Regionale Toscana  Lega Nazionale Dilettanti

5 thoughts on “Intervista al presidente Mangini

  1. Ciao Homer mi sembra che Mangini dica l 0pposto cioè critichi il fatto di togliere il vincolo sportivo che hanno le società sui calciatori……
    Mentre una cosa giusta la dice cioè che la Toscana è in una situazione sanitaria CRITICA mi chiedo dov’è la logica di far ripartire un campionato quando abbiamo già province (non paesini) in zona rossa dov’è la logica di far giocare foiano firenze ovest senza pubblico e tutto il calcio dilettantistico senza pubblico….vorrei vedere gli allenamenti dei dilettanti come si comportano per bere per fare le docce per andare agli allenamenti e alle partite (stipati sui pulmini)..per non parlare di quanto spesso faranno i tamponi e di cosa succedrà quando dopo massimo tre partite il campionato si rifermerà perche voglio vedere quando ci saranno 4 contagiati in una squadra quanto ci vorrà per riazzerare il tutto prima di rigiocare
    Tutto questo perchè? per contribuire a spedire tutta la nostra regione in zona rossa con conseguenze devastanti per chi lavora davvero ristoranti bar palestre piscine allestitori di fiere alberghi etcc.. che ci stanno rimettendo l’ooso del collo.
    Grazie al CRT !!!!!!!

    • Ieri per radio sentivo un intervista al Sindaco di Rignano Sull’Arno Lorenzini (tra l’altro medico) che diceva che l’anno scorso a marzo, periodo lockdown completo, avevano 30 positivi al virus e adesso ne hanno 300……

    • Ciao simpson, in effetti hai ragione, dice l’opposto. Io invece sono molto soddisfatto che vengono tolti i vincoli. E anche il Presidente se ci tiene agli atleti dovrebbe essere contento
      Con i numeri attuali e la contemporanea estrema lentezza della campagna vaccinazione sarà molto improbabile e difficile ricominciare a giocare. Ricominciare a maggio per finire a luglio??Meglio permettere alle società di fare le solite feste e sagre in tarda primavera ed estate e ricominciare a settembre con il classico campionato con gironi a 16 o 18 squadre.

      • Ciao Homer sono d’accordo con te su tutta la linea come chiunque che ragiona in maniera disinteressata e con buon senso dovrebbe esserlo il problema è che invece molti pensano solo al proprio orticello

  2. Presidente, come dice giustamente lei finalmente una legge che tutela gli atleti. Basta con questi vincoli. Un ragazzo deve poter cambiare scuola calcio come può cambiare qualsiasi scuola. Un primo passo verso la libertà per molti sportivi e molte società.