Un’assoluzione importante

Un’assoluzione importante per un’indagine(forse) sbagliata

 

Due notizie pubblicate in questi giorni potrebbero essere lette come due facce della stessa medaglia e in ambedue i casi con risvolti preoccupanti.
la prima sono i dati sugli infortuni sui luoghi di lavoro che, nonostante i miglioramenti percentuali rispetto agli anni precedenti, continuano ad assomigliare più a un bollettino di guerra che non alla cronaca quotidiana della vita di migliaia di lavoratori. Nel 2017 in Toscana sono state presentate 50.000 denunce di infortunio sul lavoro, ci sono stati 77 casi mortali e quasi 8000 denunce legate a malattie professionali che hanno causato 168 decessi. E sono dati migliori degli anni precedenti.
E’ una situazione accettabile ?

La seconda notizia riguarda l’assoluzione piena e il non luogo a procedere decisa dal gip del Tribunale di Firenze nei confronti di 12 ispettori per la prevenzione sui luoghi di lavoro della ASL Toscana Centro.
I 12  operatori erano stati accusati di controlli “fantasma” nei cantieri della variante di valico e Terza Corsia in Mugello, ai cantieri dell’Alta Velocità a Firenze  e a quelli per il rifacimento di piazza Mino a Fiesole.
Per la Procura gli ispettori avrebbero verbalizzato  falsi controlli nel periodo 2012 -2014 effettuati nelle gallerie e sui cantieri anche in orario straordinario come autorizzato dalla Regione Toscana per  garantire l’applicazione del piano per la sicurezza varato dalla stessa Regione.
Le accuse della procura portarono anche alla sospensione di sei operatori per sei mesi mettendo così in difficoltà tutto un settore che in questi anni aveva dimostrato un eccellente livello di efficienza, professionalità e garantito la sicurezza nei cantieri delle grandi opere come dimostrano i numeri sugli incidenti e le morti in questi cantieri, a partire da quelli sull’alta velocità ferroviaria. A proposito di AV va ricordato che i protocolli applicati per la sicurezza nella regione Toscana sono stati presi a modello per i controlli in tutte le cantierizzazioni per grandi opere.
un servizio quello della Asl Toscana Centro che nel solo 2014 aveva effettuato 1487 controlli su cantieri edili, 173 inchieste per episodi di infortunio e 1766 controlli per rischi lavorativi. Numeri che da soli danno il senso di un lavoro capillare affidato ad un gruppo neppure così numeroso di operatori.

Di questi operatori vennero indicati nomi e cognomi con tanto di indicazione dei controlli che , secondo il PM, non erano stati effettuati. Una gogna mediatica che si è conclusa dopo un anno con l’assoluzione piena di tutti gli imputati. Questa notizia sui siti dei vari giornali con la cronaca fiorentina è durata appena poche ore e anche nelle pagine di cronaca ci si è limitati a brevi trafiletti che riportavano quanto dichiarato dai difensori degli imputati assolti.
Era invece una notizia da portare in prima pagina perché certificava che queste persone non solo non avevano commesso nessun reato ma avevano svolto con competenza e attenzione il loro lavoro.
“Alcuni hanno dimostrato che i controlli erano stati eseguiti regolarmente , in qualche caso in presenza dei Carabinieri del Ros che indagavano sull’alta velocità”, così riportano le cronache e viene da chiedersi se i Nas che hanno condotto l’inchiesta hanno parlato con il Ros che collaborava con gli ispettori.

Allora dov’è il tarlo di questa inchiesta? Ce lo spiegano ancora le cronache : “Buona parte delle irregolarità nei verbali era stata attribuita al programma informatico Metis Monitor, che per arrivare alla chiusura della pratica, cioè alla dicitura “ prodotto finito”, richiedeva una serie di passaggi ( sopralluogo, esame/valutazione dei documenti, relazione finale) che non sempre venivano completati, anche perché talvolta il sistema , in seguito sostituito, generava automaticamente la relazione finale  e talvolta no”.
Sarebbe curioso sapere se di questo malfunzionamento informatico se ne sono accorti prima o dopo  le accuse rivolte agli ispettori. In ogni caso una volta constatato questo fatto lo stesso Pm avrebbe dovuto ridimensionare  la gravità dell’indagine.

Un altro aspetto positivo di questa vicenda è rappresentato invece dalla fiducia che nei confronti degli ispettori è stata sempre manifestata dalla stessa Asl e dai sindacati pur nel rispetto dell’attività della magistratura.

Insomma tanto rumore per nulla, con però grave pericolo per un settore fondamentale dell’attività pubblica di prevenzione e controllo di cui , come dimostrano i numeri, c’è sempre maggiore bisogno.
Agli ispettori e ai loro responsabili deve andare il ringraziamento di coloro che credono che la sicurezza sul lavoro sia un diritto fondamentale di una società che voglia dirsi civile.

Leonardo romagnoli

15.12.18

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