Pubblicata la legge sui piccoli comuni con un fondo di 100 milioni

 

E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 2 novembre 2017 la c.d. legge salva borghi n. 158 del 6 ottobre 2017 con la quale il Governo stanzia un fondo da 100 milioni di euro sino al 2023, nonché diverse misure per il recupero dei centri storici in stato di abbandono, interventi di manutenzione del territorio, messa in sicurezza di strade e scuole ed altre tipologie di intervento che interessano i 5.585 piccoli Comuni italiani nei quali vivono oltre 10 milioni di cittadini.

Intervento importantissimo che dovrebbe portare ad un recupero e ad una riqualificazione degli enti locali con meno di 5mila abitanti, che si può sintetizzare come segue:

a) Viene istituito un Fondo da 100 milioni di euro (con una dotazione iniziale di 10 milioni per il 2017 e di 15 milioni per ciascun anno dal 2018 al 2023) per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni per il finanziamento di investimenti per l’ambiente e i beni culturali, la salvaguardia e la riqualificazione dei centri storici, la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e delle scuole e l’insediamento di nuove attività produttive.

b) Tali fondi potranno essere utilizzati dagli enti locali anche per l’acquisizione delle case cantoniere e delle stazioni ferroviarie abbandonate, al fine della realizzazione di circuiti turistici e per la promozione dei prodotti locali destinati alla vendita.

c) Si prevedono interventi per il recupero e la riqualificazione dei centri storici mediante interventi diretti a risanare, conservare e recuperare il patrimonio edilizio, anche mediante la creazione di complessi alberghieri nel rispetto della normativa antisismica e dell’efficienza energetica (c.d. Green Communities).

d) si prevedono interventi diretti a semplificare l’accesso a norme che consentano la diffusione della banda ultra larga in quelle che comunemente vengono definite come aree a fallimento di mercato.

e) si prevede la possibilità di realizzare iniziative per lo sviluppo dei servizi postali, anche in forma associata e d’intesa con la regione, per promuovere tali servizi assieme ad altri in specifici ambiti territoriali, anche attraverso la capillarizzazione degli uffici postali.

f) si prevedono norme appositamente create per favorire e promuovere la vendita diretta dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta a chilometro utile (ovvero per i quali le aree di produzione e trasformazione sono poste ad una distanza non maggiore di 50 km, in totale assenza di intermediari commerciali.

g) sono previste, infine, agevolazioni nella rete di trasporti delle aree montane e rurali, in modo da consentire il miglioramento delle reti infrastrutturali e il coordinamento tra servizi pubblici e privati, in modo da collegare più agevolmente i comuni delle aree rurali con quelli capoluogo di provincia e regione, oltre alla progressiva informatizzazione e digitalizzazione dei servizi.

(Altalex, 07 novembre 2017)

 

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