Presentato il rapporto sulle agromafie in Toscana

TOSCANA: PRESENTATO IL 4° RAPPORTO AGROMAFIE.

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L’Italia, forte della propria millenaria cultura, esercita da sempre un ruolo guida in ambito culturale, sociale, economico e produttivo nei comparti manifatturieri:innovazione, creatività e Italian style sono divenuto un brand conosciuto in tutto il mondo.

Tra questi ambiti, non sfugge quello agroalimentare. Sviluppare l’agricoltura e assicurare il necessario fabbisogno alimentare sono state anche tra le prime e più importanti preoccupazioni dell’Europa Unita dove ancora oggi la politica agricola non è meno importante di quella energetica ed economica.

L’Italia è leader anche nei comparti agroalimentari, dove detiene da sempre il primato mondiale di prodotti certificati iscritti nell’apposito Registro UE: complessivamente 280, tra cui 164 DOP, 114 IGP e 2 STG. Il “Made in Italy”, i “prodotti certificati”, le “produzioni a chilometro zero” rappresentano le punte di diamante di un sistema produttivo capace di valorizzare le proprie produzioni e di promuoverle a 360° tra i consumatori italiani, comunitari e anche a livello internazionale.

In questo senso, l’apposizione in etichetta dell’origine del cibo e l’esecuzione di controlli di tracciabilità sono gli strumenti fondamentali e più incisivi per garantire un’informazione completa ai consumatori e quindi una pari competitività per i produttori che affrontano i mercati mondiali all’insegna della legalità e della concorrenza trasparente.forestale

Il Rapporto Agromafie predisposto annualmente da Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, Coldiretti, Eurispes, Centro studi e di ricerche sociali, giunto alla 4° edizione, è divenuto uno strumento conoscitivo e di riflessione insostituibile per analizzare i fenomeni di illegalità e di criminalità che si dipanano sulle risorse agroalimentari, e per comprendere i bisogni dei cittadini e le proposte da assumere nel nostro Paese e a livello globale nella scia dello sviluppo sostenibile.

Il territorio della Regione Toscana, con la bellezza del suo paesaggio e delle sue foreste, e con l’eccellenza delle sue produzioni agroalimentari, può rappresentare un modello di sviluppo sostenibile arricchito dai valori della legalità e della solidarietà che da sempre caratterizzano le comunità toscane.

Olio, vino, carne, pane, prodotti ittici, ortofrutta, birra, pasta, salumi e formaggi, miele, patate: nessun agroalimento italiano è immune dal rischio di venire contraffatto nell’ambito di fenomeni criminali che sempre più spesso assumono connotati associativi, come hanno posto in evidenza le indagini eseguite dalle Forze di Polizia e dalla Magistratura.

In particolare, sono stati 4.950 i controlli eseguiti dai reparti del Corpo forestale dello Stato su base nazionale nei primi otto mesi del 2015, di cui 1.172 nel comparto etichettatura e tracciabilità, 1.154 quelli agroalimentari e forestali di varia natura, 878 sui marchi DOP e IGP, 573 nell’area vitivinicola e 73 nel settore lattiero-caseario. Le indagini condotte hanno portato ad elevare 864 sanzioni amministrative per un importo notificato di 1.526.565,96 € e 577 quintali di merce sequestrata.forestale

Particolarmente brillanti i risultati conseguiti in Toscana: 619 controlli (13% del totale nazionale), 125 sanzioni amministrative (15%) e 425 quintali di merce sequestrata (74%). Da segnalare le numerose indagini eseguite dal Comando Provinciale di Grosseto sulle carni d’agnello e sulle carni bovine, l’attività svolta a Siena su olio falso e latticini freschi privi di documentazione, e le operazioni svolte a Firenze sui prodotti ortofrutticoli di origine estera ma commercializzati come italiani, e sulle bevande ottenute da sorgo riso e piselli ma spacciate come vino e grappa.

Il Corpo forestale dello Stato si conferma organismo fondamentale del sistema di controllo che assicura la sicurezza agroalimentare, con un occhio di particolare riguardo per i prodotti certificati.

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