Lettera aperta ai sindaci dell’Associazione OLTRE – Ponti fra i Mondi Onlus sul decreto sicurezza

LETTERA APERTA AI SINDACI DELL’AREA METROPOLITANA DI FIRENZE

Egregio Signor Sindaco,

fra le conseguenze nefaste della nuova Legge su “immigrazione e sicurezza” vogliamo mettere in evidenza il fatto che l’impossibilità per i Richiedenti Protezione Internazionale e per i Titolari di Protezione Internazionale per “casi speciali” (ex motivi umanitari) di ottenere la residenza nel territorio in cui abitano porta a dei pesanti esiti nella vita quotidiana e nelle possibilità di lavoro.

Non possedere la residenza e, di conseguenza la carta di identità e il codice fiscale, non consente loro di accedere a molti servizi (quello sanitario in primo luogo) ma neppure di aprire un conto corrente o di poter lavorare legalmente.

  • La Regione Toscana ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale per violazioni di diritti fondamentali ed universali e violazioni di competenze delle Regioni – concorrenti (come la sanità) ed esclusive (come le politiche sociali e la formazione) – sollevando un’eccezione di legittimità sulle norme introdotte;
  • I Sindaci di più di 100 Comuni sparsi su tutto il territorio nazionale hanno preso posizione in vario modo contro questa legge liberticida e ora quelli toscani potranno ricorrere anch’essi per tramite della Regione cosi come prevede la Legge 131/2003 (cd. Legge La Loggia).
  • Associazioni di giuristi (come ASGI) e studiosi del diritto hanno dibattuto e scritto sull’illegittimità della stessa evidenziando come in più punti sia in contrasto con la Costituzione italiana
  • Associazioni no profit, ONG e decine di migliaia di cittadini hanno aderito e continuano ad aderire ad iniziative e petizioni in cui se ne sollecita la modifica e/o l’abrogazione.

Ora due avvocatesse dell’ASGI suggeriscono un modo con cui i Comuni possono continuare a rilasciare la carta d’identità ai Richiedenti e ai Titolari di Protezione internazionale. Visto che il permesso di soggiorno non è più un documento valido per chiedere la residenza anagrafica, se ne possono presentare altri, come l’identificazione effettuata dalla Questura dopo lo sbarco (il cd. Mod. C3). “Per i richiedenti la Protezione internazionale, la regolarità del soggiorno, più che dal permesso di soggiorno che teoricamente potrebbero anche non ritirare o ottenere in ritardo come spesso accade, è comprovata dall’avvio del procedimento volto al riconoscimento della fondatezza della pretesa di protezione e quindi dalla compilazione del cosiddetto ‘modello C3’, e/o dalla identificazione effettuata dalla Questura nell’occasione. L’uno o entrambi i documenti certificano la regolarità del soggiorno in Italia, assolvendo perfettamente alle condizioni previste dalla legge per l’iscrizione anagrafica”.

Non sappiamo se a tutt’ora ci siano stati dei Comuni che hanno già tentato questa strada, non vi chiediamo di fare gli eroi o di attuare forme di obiezione di coscienza.

Crediamo che nel momento in cui rischia di passare un sentire comune di ostilità e di indifferenza e si afferma la legittimità dell’omissione di soccorso nei confronti di chi sta morendo in mare facendo prevalere la “muscolarità” sulla “umanità” possiamo chiederci se stiamo facendo il possibile per contrastare questa deriva reazionaria ed agire di conseguenza.

Dobbiamo decidere se essere o meno, di fronte alla storia (anche quella che i nostri figli studieranno a scuola fra qualche anno senza dovercene vergognare), corresponsabili di un genocidio che potrebbe aver poco da invidiare a quello perpetrato dal regime nazista.

Una carta di identità potrebbe sembrare poca cosa in questo scenario; secondo noi invece riconoscere la dignità di cittadini a chi ci chiede accoglienza è un segnale importante. E non si tema l’impopolarità: compito della politica è essere e guardare avanti cogliendo quanto di propositivo e positivo c’è in coloro, e siamo tanti per fortuna, che decidono, nell’agire di ogni giorno, di essere dalla parte di chi, non ci interessa a che titolo, chiede di vivere e lavorare al nostro fianco.

Vi chiediamo di essere degli ”apripista” e comprendiamo che può non essere semplice ma riteniamo che la Toscana, e nella provincia di Firenze si concentrano molti dei Sindaci contrari a questa Legge, possa ancora una volta dare seguito ad una scelta di accoglienza e di obbedienza ai principi della nostra Carta Costituzionale.

Ci permettiamo quindi di allegarLe del materiale informativo inerente quanto fin qui descritto.

RingraziandoLa dell’attenzione e confidando nella Sua lealtà alla Carta fondativa del nostro Paese, voglia gradire i nostri più

distinti saluti

LA PRESIDENTE

Maria Luisa Mimma Bonafede

OLTRE – Ponti fra i Mondi Onlus

I Comuni _resistenti_ al dl sicurezza sono più di 100_ la storia della mappa che li visualizza (08_01_2019) – Vita.it

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