Biologico Mugello

 

Biologico Mugello, la forza dei produttori, la strategia di filiera

Il 30 ottobre scadono i termini per la presentazione alla regione Toscana dei Progetti Integrati di Filiera nell’ambito per Programma di sviluppo rurale 2014-20. Una misura importante che prevede finanziamenti per 90 milioni di euro e che ha giustamente suscitato un grande interesse anche nel territorio del Mugello che già nella precedente programmazione aveva portato avanti due Pif di particolare rilevanza sulla filiera della carne e del latte con il coinvolgimento di produttori locali, Caf e Mukki.lattemukkimugello

Per adesso i progetti previsti nell’attuale programmazione sono tre. Del primo con capofila l’azienda Lunica di Vicchio abbiamo già parlato qui, il secondo si intitola “Biologico Mugello ” ed ha come capofila Agriambiente di Galliano, il terzo sulla filiera bosco-legno-energia ha come capofila una società del gruppo Renovo conosciuta per la proposta della centrale a biomasse a Petrona con annesso impianto di pellettizzazione, il quarto potrebbe riguardare il castagno ma , con molta probabilità , verrà presentato sul prossimo bando.

Il progetto di Agriambiente è stato presentato il 14 ottobre a Moscheta e parte della considerazione che il Mugello in questi anni si è caratterizzato come un distretto vocato alle produzioni agricole biologiche con il 28% della Superficie agricola utilizzata  destinato a questo tipo di produzioni con un livello molto più alto nel comune di Firenzuola. Il Pif vuole valorizzare prodotti alimentari d’eccellenza che ancora oggi hanno problemi nella commercializzazione e coinvolgerà decine di produttori agricoli oltre alle aziende di trasformazione quali Caf, Poggio del Farro e Centrale del Latte di Firenze con un investimento complessivo di 4,5 milioni di euro. Punto di partenza sarà la costituzione di un’Associazione di produttori biologici(“Biologico Mugello”) ” aperta e inclusiva” l’ha definita il presidente di Agriambiente Nencini con l’obiettivo di creare un marchio territoriale che oggi non esiste se non per il latte commercializzato dalla centrale.
“Sono previsti interventi volti all’incremento e alla valorizzazione della produzione , alla riduzione dei costi, all’incremento della qualità e alla caratterizzazione del Made in Mugello, in collaborazione con i rispettivi trasformatori di ogni filiera impegnati attivamente, sulla stessa linea dei produttori, a fare del Bio Mugello un prodotto ad alto valore aggiunto nell’ambito della commercializzazione”.(presentazione ) arcobaleno piazzano

Per i produttori sono previsti interventi di ammodernamento di attrezzature e macchine per la riduzione dei costi e la valorizzazione del prodotto, mentre per i trasformatori si punterà sulle nuove tecnologie al fine di ottenere un prodotto competitivo sul mercato. La neo costituita associazione dei produttori biologici , oltre a gestire il marchio biologico territoriale, avrà il compito di promuovere i prodotti in fiere e manifestazioni nazionali e internazionali e sui mass media.

Il progetto che si presenta molto impegnativo non ha solo lo scopo di promuovere alcune filiere ma quello di “mettere in risalto la qualità e il terroir del Mugello attraverso la realizzazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli realizzati in ambito dell’agricoltura biologica” con ricadute che saranno importanti per le aziende agricole ma anche per l’attrattività turistica del territorio.

LR

 

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