Accordo tra 18 comuni del Valdarno e della Valdisieve

SERVIZI SOCIO-SANITARI, INFRASTRUTTURE E COMPETITIVITÀ: I SINDACI DI VALDARNO, VALDISIEVE E PRATOMAGNO SIGLANO UN ACCORDO PER UNO SVILUPPO ARMONICO DEL TERRITORIO
Diciotto comuni ed un percorso unico per la condivisione dei problemi e delle proposte progettuali

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Un percorso comune volto alla condivisione dei problemi e delle proposte progettuali. Diciotto comuni di Valdarno aretino e fiorentino, Valdisieve, Pratomagno hanno sottoscritto un documento programmatico con tre temi centrali: servizi socio-sanitari, infrastrutture e competitività con la consapevolezza di quanto il territorio che unisce Firenze ad Arezzo sia strategico per lo sviluppo e l’economia di tutta la regione.
“Il confine del territorio amministrativo provinciale – si legge nel documento – che è stato per anni limite al dialogo tra zone omogenee, non può, anche alla luce del nuovo ordinamento istituzionale, costituire un limite alla collaborazione e alla condivisione dei problemi e delle opportunità”. Il documento parte da questa premessa e sottolinea anche con forza come il Valdarno e tutto il territorio che corre tra la provincia di Firenze e quella di Arezzo, sia una delle principali aree industriali della regione con diversi settori che hanno raggiunto l’eccellenza, ma anche un importante polo commerciale conosciuto per il lusso e la qualità dei prodotti, senza dimenticare l’enogastronomia ed il settore ricettivo. Un altro elemento da non dimenticare di questa realtà territoriale sottolineato nel documento è il fatto che questo territorio è attraversato dalle principali reti di comunicazione regionali, autostradali, ferroviarie ed è la porta di accesso alla città di Firenze.
I 18 comuni hanno, dunque, deciso di fissare obbiettivi unitari nell’azione amministrativa da sottoporre alla Regione, ma anche al Governo nazionale. Tre in tutto gli obiettivi comuni il primo è quello dei Servizi Socio-sanitari: il loro potenziamento passa sicuramente da una reale integrazione dei due presidi sanitari del territorio l’Ospedale della Gruccia di Montevarchi e il Serristori di Figline. L’integrazione è però necessaria anche sul fronte della sanità territoriale “mediante – si legge nel testo – la rete distrettuale delle costruende ‘Case della salute’, capaci, in un sistema che prescinda dai confini amministrativi provinciali, di rafforzare la rete di protezione sociale dei cittadini, di abbattere le liste d’attesa, di ridurre al minimo lo spostamento delle persone verso le altre aree della regione per la diagnostica”.
Secondo obiettivo quello delle Infrastrutture: come già detto la zona di confine tra Arezzo e Firenze è uno snodo fondamentale delle reti di comunicazione nazionale, basti pensare all’autostrada, alla linea ferroviaria direttissima, strade statali e regionali di notevole importanza come la SS67, la SR60, la SR 70 e la Sette Ponti. Questo non implica che non sia necessario un rafforzamento della rete viaria di comunicazione non autostradale tra Firenze ed Arezzo: con la valorizzazione delle strade storiche, il completamento delle opere già finanziate e la realizzazione di quelle mancanti (la bretella Località le coste-Casello Valdarno, il ponte sull’Arno sempre al casello Valdarno, la variante in riva destra della SR69, il secondo ponte sull’Arno a Figline e il doppio ponte di Vallina, la variante Stentatoio Dicomano della SS67) che alleggerirebbero il traffico eviterebbero il transito nei centri abitati.

Infine per una zona così strategica a livello economico il terzo obiettivo comune è sicuramente quello della Competitività. I 18 comuni si impegnano e chiedono sostegno alla regione per rafforzare la competitività delle imprese anche dotando il territorio delle strutture viarie necessarie, ma anche di servizi di connessione veloci e ultaveloci nel territorio. “Con la stessa determinazione – prosegue il documento – i sindaci intendono verificare le condizioni per porre in essere tutti gli strumenti volti alla protezione dell’eccellenza del territorio e delle sue produzioni, quali la costituzione di un distretto rurale o di un distretto turistico dell’intera area”.
“Con questo documento – spiega Cristiano Benucci sindaco di Reggello in rappresentanza dei 17 suoi colleghi– si inizia un percorso di dialogo volto a rafforzare questa importante area geografica, non può essere un confine amministrativo a costituire un limite. La nostra capacità di interagire e lavorare insieme servirà per superare le divisioni amministrative e valorizzare al massimo tutto il territorio e le sue potenzialità”.
I comuni aderenti a questo particolare patto sono: Bucine, Castelfranco-Piandiscò, Castiglion Fibocchi, Cavriglia, Figline e Incisa Valdarno, Laterina, Londa, Loro Ciuffenna, Montevarchi, Pelago, Pergine Valdarno, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’Arno, Rufina, San Giovanni Valdarno, San Godenzo, Terranuova Bracciolini.

 

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