I Gal per coltivare il futuro delle  comunità rurali: un convegno a Firenze.

I Gal per coltivare il futuro delle  comunità rurali: un convegno a Firenze.

L’Anci e la regione Toscana hanno promosso un incontro dal titolo suggestivo “Coltiviamo il futuro delle comunità rurali” per fare il punto sul lavoro dei Gal (gruppi di azione locale) e sul metodo Leader ( acronimo dal francese che sta per Relazione tra le azioni dello sviluppo dell’economia rurale) ,che molto semplicemente prevede l’attuazione di un processo di programmazione dal basso che coinvolga i vari soggetti presenti in un territorio. I Gal ,che sono previsti dalla normativa comunitaria europea , sono l’unico organismo che al proprio interno prevede obbligatoriamente la presenza delle istituzioni locali, delle associazioni di categoria dell’agricoltura , artigianato, commercio , industria e della cooperazione per la gestione di fondi del Piano di sviluppo rurale attraverso la definizione di una Strategia di Sviluppo locale redatta dalla struttura tecnica e approvata successivamente dalla Regione Toscana.

I Gal in Toscana sono 7 e coinvolgono 181 comuni che coprono il 78% del territorio regionale con una popolazione di 867 mila abitanti. Il Mugello e la Valdisieve sono compresi nel Gal Start, che ha la sua sede in Pianvallico, a cui fanno riferimento anche i comuni della Val di Bisenzio e del Chianti Fiorentino per una popolazione di 205.467 abitanti , 24 comuni  e una superficie di oltre 2480 kmq.

La programmazione Leader è ormai attiva da quasi 30 anni ed ha portato alla realizzazione di circa 5200 progetti in territori marginali dando un contributo notevole a processi innovativi in vari settori, dall’agricoltura al turismo, dall’artigianato al commercio, dalla cultura all’ambiente.

Nonostante questo importante ruolo la programmazione dei Gal ha visto negli ultimi Psr restringere gli spazi finanziari fino a un modesto 5% per la Toscana  del periodo 2014-20 e solo ora si comincia a capire che invece i Gal svolgono un compito sussidiario rispetto ai bandi regionali con un approccio trasversale che coinvolge aziende e enti locali. E’ infatti solo negli ultimi tre anni che l’Anci , l’associazione dei comuni, ha attivato  un rapporto costante con i Gal  tesa in particolare alla valorizzazione delle produzioni tipiche dei vari territori.
Anche la  Regione ,  attraverso le parole dell’assessore Remaschi,  si è dichiarata soddisfatta del lavoro svolto dai Gal sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo e  del rapporto costruttivo tra pubblico e privato. Lo stesso Remaschi ha detto di volere concedere ulteriori risorse ai gal con l’inizio del nuovo anno, salvo contrattazione con la commissione europea, che permetterebbero di finanziare i progetti attualmente in graduatoria.
I Gal possono essere il motore delle comunità locali di sviluppo (CLLD)  e contribuire ad evitare lo spopolamento delle aree collinari e montane, che rappresentano oltre il 90% del territorio regionale, dando sostegno a progetti innovativi in ambito produttivo e al mantenimento e potenziamento dei servizi da parte degli enti locali  verso le famiglie e i cittadini più in generale. In questo senso sono state presentate alcune significative attività di collaborazione con  le esperienze delle Cooperative di Comunità che hanno permesso in borghi quasi abbandonati la rinascita di molte attività, dalle botteghe della salute a circoli ricreativi, ostelli e alberghi diffusi, creando nuovi posti di lavoro soprattutto per i giovani. Dall’altro canto alcuni gal hanno fatto dell’innovazione e della sostenibilità delle attività agricole e forestali il loro punto di forza per la creazione di distretti rurali e  biologici. E’ questo il caso ad esempio del gal che interessa il Mugello che nelle ultime due programmazioni si è caratterizzato per un forte investimento sui progetti di cooperazione tra aziende ed università che già nel recente passato hanno dato ottimi risultati essendo progetti che si possono estendere facilmente alla filiera di riferimento.(QUI).

Durante l’incontro si è parlato molto di semplificazione delle procedure sia per il riconoscimento dei Gal , sia per la partecipazione ai bandi e in particolare per velocizzare la spesa ancora  ridotta rispetto agli impegni assunti e ai fondi impegnati. Si è sottolineata la necessità di una sinergia con la regione Toscana e la programmazione per le aree interne in cui i Gal dovrebbero svolgere una funzione trainante e si è tornati a sottolineare come lo sviluppo rurale non sia limitato all’agricoltura ma coinvolga tutti i settori produttivi di un territorio e i soggetti che forniscono servizi indispensabili alla qualità della vita in queste zone per invertire una tendenza di declino demografico che fino ad ora ha caratterizzato gran parte delle aree marginali.
Per fare questo sarebbe utile ,e forse indispensabile, concedere ai gal la possibilità di effettuare una programmazione plurifondo che attinga quindi non solo al FEASR (sviluppo Rurale)  ma anche al FESR(sviluppo regionale) e al FSE (Fondo sociale) per intervenire con risorse adeguate in tutti i settori economici di un territorio e fornendo finanziamenti  a enti locali e terzo settore per mantenere un’alta qualità dei servizi da erogare alle persone, dall’infanzia fino alla terza età, senza dimenticare gli interventi in ambito ambientale e  culturale che sono tra i più  significativi per la qualità della vita di un territorio.
Questa possibilità c’era già con l’attuale programmazione ma nessuno in Regione  ci ha creduto fino in fondo, c’è solo da sperare che , sulla base delle affermazioni fatte all’incontro, ci sia un’impostazione diversa per la nuova programmazione 2021-27 di cui si sta già parlando a livello europeo.

 

Leonardo Romagnoli

12.10.19

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