San Piero-Chiesanuova. Le interviste di “Contropiede”

Per due settimane di fila La Nazione di Prato dedica grande attenzione al calcio mugellano e per due volte a finire sulle pagine della cronaca per comportamenti scorretti è il San Piero a Sieve.
L’altra domenica nella gara interna con il San Giusto il direttore sportivo della squadra aveva rilasciato dichiarazione sempre al cronista della Nazione prato in cui accusava i biancorossi mugellani di razzismo nei confronti di un loro giocatore poi espulso, oggi compare un articolo in cui il San Piero a Sieve viene accusato di aver alimentato una rissa a fine partita con Il Chiesanuova finita 2 a 2 dopo che il san Piero in vantaggio per 2 a 0 è stato raggiunto sul pareggio con due reti all’89’ e al 93′.
L’altra settimana delle gravi accuse di razzismo si occupò la nostra trasmissione Contropiede intervistando il presidente del San Piero Alessio Azzini che respinse nettamente le accuse definite gratuite nei confronti della sua squadra ricordando come nessun dirigente della formazione avversaria lo avesse avvisato di comportamenti di tipo razzista nè alla fine del primo tempo nè al termine della gara. Nessun rilievo è stato poi evidenziato dall’arbitro sempre vicino all’azione di gioco. Azzini tra l’altro è persona da sempre molto attenta, per la sua storia personale, al rispetto dei diritti delle persone e non avrebbe tollerato nessun comportamento discriminatorio dai suoi giocatori.
Nella giornata di ieri ancora accuse al San Piero: “Le volanti della polizia e la pattuglia dei carabinieri all’esterno del campo sportivo di Chiesanuova. Partita finita, ma a non essere finita è la sfida fra i giocatori. Anzi, la tensione aumenta: volano parole grosse, minacce, spinte e anche qualche schiaffo. Così l’intervento delle forze dell’ordine diventa necessario visto quel surriscaldarsi di animi”. Così inizia l’articolo del corrispondente che poi prosegue: “La miccia che fa da detonatore è stato il pareggio agguantato in extremis dal Chiesanuova, che sotto di due gol ne ha trovati altrettanti all’89’ e al 93’. Un colpo di coda inatteso che gli ospiti del San Piero – che si sentivano già la vittoria in tasca – proprio non digeriscono”. Ancora più singolare quello che dice in seguito il cronista: “Niente di grave, ma la tensione è comunque palpabile. Tanto che lo stesso arbitro, per evitare problemi, a fine gara decide di chiudersi dentro al suo spogliatoio e a chiamarsi fuori dalla contesa”. Sarà curioso vedere cosa scriverà il direttore di gara nel referto della partita visto che anche i fatti che avvengono al termine di una gara hanno una valenza disciplinare. Comunque per una vicenda nella quale non si lamenta “niente di grave” si chiama addirittura la Polizia  nonostante fosse presente una pattuglia dei carabinieri. L’articolo ci informa che la Polizia ha provveduto ad identificare tutti e intanto sta “ricostruendo la dinamica di quanto accaduto al termine della partita e ascoltando le testimonianze dei protagonisti di questa domenica di calcio, purtroppo sempre più raramente segnato dal fair play”.


Sicuramente il risultato finale non è stato digerito dal San Piero e può anche darsi che qualche spintone e qualche accenno di rissa  si sia anche verificato, ma si ha la sensazione che il San Piero a Sieve sia finito un po’ sotto la lente d’ingrandimento.
Dato come squadra ammazza campionato, per la presenza di molti ex del Sagginale (allenatore compreso), il San Piero ha incontrato invece una certa difficoltà e allora ogni partita sembra richiedere un obbligatorio esame di umiltà che con il gioco ha poco a che vedere. Seguiremo gli sviluppi, intanto stasera sintonizzatevi su Radio Mugello per Contropiede alle 18,45.

LR

PS

Mi dispiace che nel suo intervento a Contropiede Polloni non abbia capito né il senso né il contenuto dell’articolo. (lr)

le interviste di Contropiede del 21.1.19

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