Il busto in gesso dal calco del Cristo di Donatello

La chiesa, il convento e il museo

di San Bonaventura al Bosco ai Frati

Il busto in gesso dal calco del Cristo di Donatello

Nella “sala del capitolo”, sede del museo ove è conservato il crocifisso ligneo di Donatello, è stato collocato il busto in gesso, tratto dal calco del capolavoro quattrocentesco, che lo scultore e restauratore Pellegrino Banella (1912-1990) realizzò prima del restauro, nel 1959. Il busto, delle dimensioni di 58 x 43 x 31 cm., riporta, con una colorazione nerastra, le parti rimosse dal crocifisso originale durante quel restauro. Sostanzialmente le differenze consistono nella mancanza di alcune ciocche di capelli e di una parte della barba, parti in gesso e non lignee, asportate, appunto, dall’originale. Elementi forse introdotti o ritoccati nel primordiale restauro, quello eseguito, all’epoca, da “un dipintore” di Scarperia, a seguito del danneggiamento subito nel terremoto che colpì il Mugello, alle ore 6:00 del 13 giugno 1542.

 

L’iniziativa è frutto dell’intuizione e della competenza del dottor Claudio Paolini, del “Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo” (MIBACT), precisamente della “Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato”, responsabile per la tutela delle opere del comune di Scarperia e San Piero. Ebbene, da tempo Paolini aveva individuato il busto in gesso di Pellegrino Banella nel deposito della Soprintendenza, presso la Palazzina Poggi, in Piazza Pitti a Firenze. Così, dopo averne valutata la naturale correlazione al crocifisso di Donatello del Bosco ai Frati, si è prodigato affinché fosse esposto presso il museo del convento.

Il trasferimento dal deposito della Palazzina Poggi, concordato e autorizzato dalla Soprintendenza, dietro richiesta della Provincia Toscana di San Francesco Stimmatizzato dei Frati Minori (OFM Toscana), è stato effettuato il 10 luglio 2017 e dal successivo 14 luglio il busto è esposto a fianco del crocifisso di Donatello.

Si tratta, dunque, della testimonianza diretta, visiva, sullo stato della scultura prima del restauro degli anni ’60 del secolo scorso. Soprattutto offre ai visitatori, in generale, ed agli studiosi, in particolare, una formidabile occasione di confronto fra il Cristo arrivato ai nostri giorni e quello antecedente al più recente intervento.

 

la presentazione ufficiale del busto in gesso, tratto dal calco del crocifisso, avverrà fra qualche settimana, contestualmente all’inaugurazione del nuovo spazio espositivo, allestito nella sala della ex biblioteca del convento.

Bosco ai Frati, la chiesa, il convento e il museo

https://www.facebook.com/BoscoaiFrati.it/

I commenti sono chiusi.