Si conclude il processo agli operai del comune di Borgo dopo 6 anni dall’avvio delle indagini.

La Nazione di oggi con un articolo ispirato dalla procura fiorentina ci informa che il processo agli operai del comune di Borgo san Lorenzo si avvia alla conclusione e riporta quelle che sono state le richieste del Pubblico Ministero (cioè dell’accusa) per le persone coinvolte  prima nelle indagini e poi nel processo che va avanti dal 2017.
Sfidando il ridicolo l’articolo si intitola “ Inchiesta . Operai spariti in Comune. Scacco ai furbetti del cartellino” e quindi uno si aspetterebbe  richieste di pene esemplari. Niente di tutto ciò , dopo 6 anni la stessa accusa chiede la piena assoluzione per 7 persone e 3 o 5 mesi con 60 euro(sessanta euro!!) di multa per altri otto mentre altri due erano usciti dal processo patteggiando.
Si sono spesi centinaia di migliaia di euro, si sono messe alla gogna mediatica queste persone, obbligandole ad un lungo processo con miglia di euro di spese legali per cosa? NULLA
Ovviamente l’articolo niente ci dice delle arringhe difensive ma sarà il giudice a decidere probabilmente il 16 la conclusione di questa vicenda, che se non fosse per le sofferenze patite dalle famiglie delle persone coinvolte e i soldi spesi si potrebbe  descrivere come una bolla di sapone.
Una vicenda che al massimo poteva essere trattata con un richiamo disciplinare dell’amministrazione si è trasformata in un mostro  che con il tempo si è dimostrato essere l’ombra di un topolino.
A questo proposito riprendo quanto scrissi in occasione della decisione del rinvio a giudizio nel 2018:

1) si trattava di episodi circoscritti in gran parte di  scarsa gravità e non di comportamenti abituali;

2) gli operai del cantiere avevano sempre svolto i loro compiti anche al di là delle proprie competenze come dimostrano gli stessi elogi dell’amministrazione per i danni meteo del 2015 e la piena riuscita delle manifestazioni espositive, la cura di decine di ettari di verde pubblico;

3) nell’indagine non è stata coinvolta nessuna figura dirigenziale o amministrativa come se il cantiere non fosse una struttura comunale;

4)i riferimenti all’appropriazione indebita , se non peculato, riferita a vecchi decespugliatori da mandare in discarica o a legna frutto dell’abbattimento di alberi nel territorio comunale era sinceramente ridicola;

5) vicende che potevano eventualmente  trovare una sanzione amministrativa sono state trattate  volutamente, a partire dalle stessa amministrazione,  alla stregua di gravi delitti con un’esposizione mediatica degna di miglior causa con  danno morale e materiale non trascurabile  per le persone coinvolte;

6)c’era una sproporzione evidente tra i  fatti che si volevano sanzionare e il costo generale di tutta l’indagine per le casse pubbliche e anche  per gli stessi operai coinvolti;

7)è indecoroso politicamente , amministrativamente e anche giudiziariamente  che si continui a considerare il dipendente pubblico come un privilegiato da additare al rancore popolare quando rivendica una propria dignità e i propri diritti. Si alimenta un pregiudizio su alcune persone “ che vengono giudicate non per quello che realmente sono ma per la categoria alla quale appartengono”.

Mi chiedevo dove  stava il vantaggio per la pubblica amministrazione e per la giustizia italiana oberata da ben più importanti indagini? E ribadivo il concetto della proporzionalità che dovrebbe guidare una giustizia moderna ,altrimenti ci si ritrova come  quel magistrato che ha percorso ben tre gradi di giudizio contro una persona che si era appropriata di una melanzana in un campo ( che una perizia promossa dal Pm aveva valutato  del costo di 20 centesimi !) senza nemmeno che il proprietario avesse sporto denuncia.

Si spera che questa triste vicenda giudiziaria  si chiuda con la sentenza che pronuncerà il giudice nelle prossime settimane ma  resta comunque aperta la responsabilità  amministrativa e politica di chi l’indagine l’ha richiesta invece di  ricercare un dialogo con i lavoratori.
Gli operai spariti del titolo della Nazione sono quelli che se sono andati, alla prima occasione, dopo aver lavorato per anni oltre le loro mansioni ( basti pensare alla Fiera Agricola)a servizio del comune di Borgo san Lorenzo e che  un giornalismo “garantista” ha voluto condannare ancor prima del processo quando appariva chiaro che sia l’inchiesta sia i provvedimenti richiesti erano sproporzionati rispetto all’entità dei fatti.

Leonardo Romagnoli
27.1.23

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