A 40 anni dall’entrata in vigore della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza ancora questo diritto non è pienamente garantito e nella nuova compagine governativa si fanno avanti proposte che rischiano di far tornare il nostro paese indietro di 40 anni sia sull’ ivg sia per quanto riguarda il divorzio e il diritto di famiglia.
per questo l’associazione Non Una di Meno Mugello ha promosso un incontro per venerdi 28 settembre alle ore 21,30 presso la saletta Pio La Torre di Borgo San Lorenzo dove si parlerà di:
• L. 194 oggi e i servizi nel territorio a sostegno della donna, dei giovani, delle famiglie
• Percorso sulla conquista del diritto all’aborto legale e sicuro e ad una maternità cosciente e responsabile in Italia e nel mondo (verranno proiettati anche filmati a riguardo)
• Come si sta muovendo il tavolo regionale per applicare la L. 194 ed il diritto all’aborto in Toscana
• Dibattito aperto su: Per un’aborto legale e sicuro e per una maternità cosciente e responsabile, quali sono i servizi che pensiamo importante implementare nel territorio del Mugello.
“In Italia l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza è sempre più un percorso a ostacoli- scrive l’associazione – Il numero di medici obiettori ha raggiunto una media nazionale del 70%, con punte del 90% in alcune regioni. Solo 390 su 654 strutture dotate di reparti di ostetricia e ginecologia effettuano interruzioni di gravidanza. La pillola abortiva RU486 è somministrata da pochi ospedali e in modo limitato. E non va molto meglio quando in gioco c’è il diritto alla salute durante la gravidanza e il parto.”
L’associazione chiede quindi la contraccezione gratuita, la RU 486 a 63 giorni senza ospedalizzazione somministrata anche nei consultori pubblici, l’assistenza gratuita per gravidanza, interruzione volontaria della gravidanza e il parto indipendentemente dalla cittadinanza e dai documenti. Chiede infine l’educazione sessuale nelle scuole.