Il disagio dei residenti vicino alla “draga” di San Piero

Un gruppo di abitanti di San Piero a Sieve che vive nella zona di MassoRondinaio nei pressi della zona dove  da decenni è presente un impianto di escavazione e lavorazione di inerti ha scritto una lettera per denunciare il peggioramento delle condizioni ambientali e disagi dovuti  all’ampliamento e diversificazione dell’attività industriale. “Da anni , scrivono i residenti , “la draga” non è più un impianto per l’escavazione di inerti dal fiume e invece produce conglomerato bituminoso (asfalto) e produzione di inerti per l’edilizia mediante frantumazione di materiali di cava”. La società ha anche richiesto di poter svolgere l’attività di recupero di rifiuti  delle lavorazioni edili  per confezionare calcestruzzo ormai da sei anni con tanto di ricorso al Tar(QUI)

L’ampliamento di queste attività e soprattutto le materie trattate hanno provocato notevoli proteste da parte dei residenti che però non hanno trovato ascolto nelle varie amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni . “Non hanno considerato attentamente il disagio sopportato dai residenti” – scrivono nella lettera – Le proteste verbali e scritte sono agli atti delle varie istituzioni, cioè Comune, Asl e Arpat”. L’impianto, scrivono i residenti, è diventato sempre più ampio mentre nelle aree circostanti si decideva anche di realizzare un ‘area pubblica attrezzata per feste e manifestazioni. Infatti, scrivono ancora nella lettera, lo stesso Piano strutturale di san Piero a Sieve del 2007 definiva la destinazione d’uso dell’area dell’impianto “incongrua con il contesto” per la vicinanza al centro abitato e in una zona di alto valore paesaggistico.

Le stesse Asl e Arpat in replica ad alcuni esposti su rumore, polveri e odori  invitavano il nuovo comune di Scarperia e San Piero “a rivedere i progetti di sviluppo territoriale cercando soluzioni che permettessero la prosecuzione dell’attività dell’impianto produttivo – scrivono i residenti-  e al contempo garantissero il benessere dei cittadini residenti nelle vicinanze dello stesso”.

Sono passati gli anni ma la situazione , secondo i residenti , è addirittura peggiorata “ fra polveri, rumori e vibrazioni e cattivi odori”. La situazione viene definita insostenibile e meriterebbe maggiore attenzione e la ricerca di una soluzione in tempi brevi. I residenti concludono annunciando incontri con la cittadinanza alla presenza di medici per cercare di illustrare e capire le conseguenze sulla salute derivanti dall’esposizione alle emissioni dell’impianto.

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