Il rischio frane in Mugello e Valdisieve

Il rischio frane in Mugello e Valdisieve

Nelle scorse settimane ci siamo occupati del consumo di suolo in Mugello e Valdisieve grazie ai dati raccolti da Ispra. Adesso sempre grazie al lavoro dell’ Istituto per lo studio e le ricerca ambientale e Istat viene fornito un quadro della situazione idrogeologica del nostro paese con una serie di schede che riescono ad individuare la quota di popolazione a rischio frane e alluvione per ogni singolo comune. Si tratta di un’analisi aggiornata al 2015(in alcuni casi i dati sono anche precedenti) ma è molto significativa per cercare di capire se quello che è avvenuto anche recentemente in Toscana possa ripetersi a livello del nostro territorio.
La conoscenza dei fenomeni di dissesto, in termini di distribuzione territoriale e di pericolosità, è un passo fondamentale per programmare adeguate politiche di mitigazione del rischio.(ispra)

In Toscana su una popolazione di 3 milioni e 750 abitanti circa il 10% vive in aree considerate a rischio frana medio mentre oltre 110 mila si trovano in zone ad alto rischio e 4.084 in territori ad rischio molto elevato. Per quanto riguarda il rischio alluvioni si trovano in situazioni di rischio idraulico medio 951.000 abitanti mentre quasi 214 mila sono in zone ad alto rischio alluvioni.
Dall’analisi delle Norme di attuazione dei PAI(Piani di assetto idrogeologico), emerge che nelle aree classificate a pericolosità da frana molto elevata sono consentiti esclusivamente: gli interventi di demolizione senza ricostruzione; gli interventi strettamente necessari a ridurre la vulnerabilità degli edifici esistenti e a migliorare la tutela della pubblica incolumità, senza aumenti di superficie o di volume e senza cambiamenti di destinazione d’uso; le opere di bonifica e sistemazione dei movimenti franosi; gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; la realizzazione di nuove infrastrutture lineari e a rete previste da normative di legge, dichiarate essenziali, non delocalizzabili e prive di alternative progettuali tecnicamente ed economicamente sostenibili; le pratiche per la corretta attività agricola e forestale con esclusione di ogni intervento che aumenti il livello di rischio; gli interventi volti alla bonifica dei siti contaminati; gli interventi di consolidamento e restauro conservativo dei beni culturali tutelati ai sensi della normativa vigente.

Nelle aree classificate a pericolosità da frana elevata sono generalmente consentiti, oltre agli interventi ammessi nelle aree a pericolosità molto elevata, anche gli interventi di ampliamento di edifici esistenti per l’adeguamento igienico-sanitario e la realizzazione di nuovi impianti di trattamento delle acque reflue e l’ampliamento di quelli esistenti, previo studio di compatibilità dell’opera con lo stato di dissesto esistente.

Nelle aree classificate a pericolosità da frana media gli interventi ammissibili sono quelli previsti dagli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica. Gli interventi generalmente sono soggetti ad uno studio di compatibilità finalizzato a verificare che l’intervento garantisca la sicurezza, non determini condizioni di instabilità e non modifichi negativamente i processi geomorfologici nell’area interessata dall’opera e dalle sue pertinenze.(Ispra)
In Toscana la superficie considerata a rischio frana elevata e molto elevata ammonta a oltre 3.000 kmq ovvero il 13,3% della superficie regionale, ma ce ne sono quasi 2500 a pericolosità media.
Nella provincia di Firenze la superficie interessata da franosità elevata e molto elevata è di 516 kmq pari al 14,7% del territorio provinciale. La popolazione che si trova in area a rischio medio frana è di 102.575 abitanti, a rischio elevato 18.102 e molto elevato 4084.

Per venire al dettaglio dei comuni del Mugello e Valdisieve ci sono dati in molti casi rassicuranti e altri che forse avrebbero bisogno di un ulteriore approfondimento.
Il comune di Barberino ha ben il 23,5% del proprio territorio classificato come a rischio elevato e molto elevato, mentre Borgo san Lorenzo, in cui ancora è aperta la ferita della frana di Panicaglia, ha solo il 2,8% del territorio nella stessa classificazione. Il comune mugellano con la quota più alta è senza dubbio Firenzuola dove le aree a rischio elevato e molto elevato raggiungono il 30% e con un’area di attenzione di 97 kmq. Le aree di attenzione sono porzioni di territorio dove ci sono informazioni di possibili situazioni di dissesto a cui non è stata ancora associata una classe di pericolosità. Per restare in Mugello i comuni con una quota di territorio a rischio superiore al 20% sono Vicchio (22), Scarperia e San Piero( 23), mentre stanno sotto il 10% Dicomano (5,4) , Marradi (7,3), Palazzuolo (4), Vaglia(7,5). Molto critica invece la situazione di alcuni comuni della Valdisieve, dove solo Londa è sotto il 10% (8,8), San Godenzo è al 17,4% e invece Rufina sfiora il 20%, Pontassieve raggiunge il 23,5% e Pelago addirittura il 27%.. Qualcuno può pensare che si tratti di zone disabitate ma non è così.
Nel comune di Barberino gli abitanti in zona di pericolo frana medio sono 1047, elevato 312 e molto elevato 93. Borgo sembra avere un solo abitante in zona rischio molto elevato e circa 2050 tra elevato e medio. Dicomano conta 65 abitanti in zona con pericolosità elevata e Firenzuola 490, Marradi ne ha 56 in molto elevata, Vaglia solo 7, Scarperia e San Piero 694 tra elevato e molto elevato e Vicchio 141 molto elevato e 604 in elevato.
Considerando sempre rischio frana elevato e molto elevato, in Valdisieve Rufina ha 405 abitanti in questa situazione, San Godenzo 177, Pelago 1297 e Pontassieve 1353.

Questo solo per quanto riguarda le aree a rischio frana poi ci sono invece tutte le zone a rischio idraulico, cioè soggette a possibili alluvioni, di cui parleremo prossimamente.

Leonardo Romagnoli

13.9.17

Indicatori_Comune_Borgo_San_Lorenzo

Indicatori_Comune_Firenzuola

Indicatori_Comune_Rufina

Carta_A0_popolazione_rischio_frane_ISPRA_2015

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