Perché la replica di Publiacqua non convince

Chiarimenti un tubo!

Dopo varie prese di posizione a seguito della notizia di un investimento da 100 milioni di euro da parte di Publiacqua per un tubo che dovrebbe portare l’acqua di Bilancino a Prato, arriva ora la replica della società che rischia di essere una toppa peggiore del buco. La risposta evidenzia alcune contraddizioni non secondarie lascia trasparire un giudizio sull’impianto dell’Anconella che definire negativo è un complimento. “ Tutto il sistema di approvvigionamento metropolitano, centrato sul solo impianto dell’Anconella, presenta una fragilità importante, qualunque problema dovesse emergere all’impianto oppure al fiume(inquinamento dello stesso per sversamenti non autorizzati o incidentali) potrebbe mettere a serio rischio l’approvvigionamento idrico per 800 mila persone. E’ quindi necessaria una nuova progettualità che permetta di creare e dare flessibilità e ridondanza al sistema idrico, salvaguardando al contempo gli aspetti ambientali e mettere in sicurezza i nostri territori”. Quindi dopo 40 anni ci si è accorti che pescare all’Anconella in Arno potrebbe avere dei problemi e quindi il tubone verso Prato potrebbe risolvere il problema per il pratese e pistoiese “ e anche per la città di Firenze e il Chianti Fiorentino” ovviamente a saldo invariato per il Lago di Bilancino. Un’affermazione grave perché sconfessa una scelta progettuale su cui si è basata tutta la politica infrastrutturale in campo acquedottistico dagli anni 70/80 del secolo scorso e che non tiene conto di altre considerazioni.

  1. i problemi della qualità dell’acqua potrebbero riguardare anche Bilancino che non è un invaso di montagna e sta a valle di un zona industriale con aziende che trattano sostanze anche pericolose e a valle dell’autostrada più trafficata d’Italia dove incidenti a mezzi pesanti sono all’ordine del giorno. In passato sono stato registrati anche sversamenti volontari per fortuna subito contenuti e con sostanze di natura organica che non hanno creato problemi all’invaso.
  2. Il saldo invariato non esiste perchè Bilancino deve obbligatoriamente rilasciare la quota necessaria a garantire gli 8 mcubi all’Anconella altrimenti l’impianto di potabilizzazione non funziona, quindi il prelievo del tubone può essere solo aggiuntivo a quello rilasciato lungo la Sieve.
  3. Questo impatto deve ancora essere analizzato e nella nota di Publiacqua si parla genericamente di salvaguardia del Lago e del fiume Sieve “ definito in modo tale da assicurare comunque i rilasci necessari al deflusso minimo vitale”. Affermazione che non può che aumentare le perplessità sul progetto. Quale è il minimo vitale della Sieve? È sufficiente a garantire la ricarica delle falde e l’utilizzo agricolo? Oppure si pensa ad un altro tubo anche per gli acquedotti mugellani?

Se si vuol rendere autonoma l’area pratese e risparmiare sui costi energetici dell’Anconella si cominci la bonifica della falda del Bisenzio e della piana e si renda pubblico un calendario di investimenti sulle tubazioni per recuperare quel 35% che oggi non raggiunge nessuna utenza.

Per la sicurezza è necessaria la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e non certo lo sfruttamento del solo invaso di Bilancino. Intanto non sarebbe male se la Regione investisse una parte degli eventuali fondi comunitari sulla sistemazione del bacino a monte dell’invaso, come era previsto nel progetto, proprio per salvaguardare la qualità della risorsa idrica.

Leonardo Romagnoli

21.8.10

One thought on “Perché la replica di Publiacqua non convince

  1. Bravo Leonardo, questi pensano che nel Mugello viaggiamo con la sottanina di paglia e la sveglia al collo. Sono le stesse “considerazioni” del primo progetto. La scelta della Sieve come vettore non fu un caso, ma una conquista.