Adriano Borgioli , l’avvocato che amava fare il contadino.

Adriano Borgioli , l’avvocato che amava fare il contadino.

 

La scomparsa improvvisa di Adriano Borgioli lascia un vuoto importante in Mugello.
Recentemente era stato nominato accademico dei Georgofili a compimento di una vita dedicata all’agricoltura del nostro territorio e della nostra Regione. Era giustamente fiero di questo incarico che avrebbe portato avanti con la consueta serietà e cercando di valorizzare la collaborazione fra mondo accademico e aziende agricole che lo ha sempre caratterizzato.

Nella mia lunga attività amministrativa come assessore all’agricoltura ho avuto modo di apprezzare le sue molte qualità di uomo e agricoltore ,anche se non sono mancati momenti di contrasto e confronto che , credo, siano stati utili alla crescita del settore agricolo in Mugello.

Prima di parlare di questo voglio però tornare ad un ricordo giovanile di quando nei martedi di mercato a Borgo San Lorenzo nella zona tra il Bar Centrale e La Magnolia c’era un grande affollamento di contadini e allevatori intenti a fare affari con gli immancabili sensali seduti ai tavolini con la consueta birra davanti e tante strette di mano. Mi rimase impresso una mattina un uomo alto con un impermeabile bianco e un il capello con la tesa , ai piedi un paio di scarponi che con la sua borsa veniva avvicinato con rispetto dalle persone presenti. Non mi sarei mai immaginato che, qualche anno dopo ,con quella persona avrei trascorso alcuni dei momenti più importanti della mia attività amministrativa.
All’inizio non fu un rapporto facile perché essendo il primo assessore verde del territorio venivo visto con il pregiudizio di quello che avrebbe creato un sacco di problemi agli agricoltori con le sue idee sul biologico, sugli animali, la caccia, i boschi e così via.

Non ci volle molto per superare questo steccato una volta lasciata la parola ai fatti : dall’organizzazione della Fiera Agricola al servizio di macellazione, dalle mense alla valorizzazione delle produzioni locali.

Adriano in questo percorso è stato per me un compagno di viaggio indispensabile con l’organizzazione delle mostre nazionali della Limousine che hanno fatto diventare il Mugello un punto di riferimento nazionale per il settore zootecnico ( non a caso oggi il presidente dell’Aia è un altro mugellano, Roberto Nocentini). Credevamo che fosse fondamentale per il nostro territorio riuscire a chiudere in zona alcune filiere per una maggiore tracciabilità e un migliore riconoscimento economico per i produttori. Da qui l’ampliamento della CAF con l’ingresso di allevatori del basso Mugello e poi la costruzione del Centro Carni Mugello.

Venni anche coinvolto da Adriano nel Consorzio Carni Doc come presidente per alcuni anni.

Adriano Borgioli con la sua bella azienda a Valdastra è stato anche un imprenditore che credeva fermamente nella collaborazione con l’Università , nell ‘innovazione ma anche nel rispetto degli animali e della natura fino alla scelta di diventare una delle più grandi aziende biologiche del Mugello. Era avvocato direi più per tradizione familiare che per convinzione e la sua passione era invece la terra, l’allevamento, amava moltissimo i momenti conviviali nei quali riusciva sempre a coinvolgere molte persone come avvenuto spesso proprio a Valdastra. Adriano era anche una persona attenta alle vicende culturali ed ha sempre aperto la sua dimora per ospitare concerti e altre iniziative, era molto fiero di alcune opere chiniane presenti nella villa.
E’ stato presidente del Rotary e promotore e presidente della sezione mugellana dell’Accademia della Cucina. Era stato confermato vice presidente del Consorzio di Bonifica Medio valdarno.

Adriano era anche una persona divertente, con un bel sorriso, che amava scherzare come avveniva spesso nelle serate alla Fiera Agricola, dopo lo svolgimento delle mostre, davanti ad una bottiglia di vino del suo “Guardia”.

Se oggi il Mugello ha circa il 50% della sua superficie agricola biologica un po’ di merito lo si deve anche a lui ( e alle cooperative che avevano fatto questa scelta già negli anni 80), se si è costituita un’associazione di produttori olivicoli la sua insistenza è stata importante ( teneva moltissimo al suo Borgiolio!)

Ma Adriano era innanzitutto il suo allevamento. Può sembrare strano che un imprenditore che vive anche sulla vendita dei suoi animali provasse affetto per le sue “vacche”. Eppure era così. Quasi tutti conoscono la storia del toro “Razzo” che nonostante la mole sembrava un docilissimo animale domestico  che accorreva al richiamo del suo padrone mentre si trovava al pascolo. Solo l’amore per questo lavoro, per questo territorio hanno permesso a Valdastra di crescere ed essere di esempio(oggi insieme a tante realtà) della crescita dell’agricoltura mugellana.

Qualche mese fa mi aveva invitato ad una riunione con gli olivicoltori perché gli era piaciuto quello che avevo scritto sulle opportunità dell’agricoltura dopo il Covid.

Nella nostra lunga collaborazione non sono mancati anche i momenti di dissenso ma oggi sono davvero poca cosa di fronte ad una perdita così grande.

Adriano ti sia lieve la terra e mai detto è stato più appropriato.

Leonardo Romagnoli

12.3.21

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