Un treno chiamato desiderio

 

Un treno chiamato desiderio

fantina

Il fatto sta che per questo affare noi ci troviamo molto, ma molto imbarazzati. È semplicissimo; e tuttavia ci troviamo proprio fuor di strada. – Forse, disse il mio amico, è la stessa semplicità della cosa che v’ha indotti in errore. – Oh! ma che razza di corbellerie mi state dicendo? esclamò il prefetto con una gran risata. – Forse il mistero e un po’ troppo chiaro, disse Dupin.

(E.a.Poe)

Ma può essere, insinuai, che, quantunque la lettera sia in mano del ministro, come lo è indubitabilmente, l’abbia nascosta non nella sua propria casa, ma in qualche altro luogo. – Questo no; non è possibile, disse Dupin. La situazione particolare, attuale, degli affari di corte, specialmente la natura dell’intrigo scoperto da D…, fanno, dell’efficacia immediata del documento, della possibilità di poterlo esibire lì per lì, un punto d’una importanza uguale, quasi, al suo possesso. (E.A.Poe)

Erano lì davanti a tutti e nessuno li aveva visti i 31 milioni della famosa elettrificazione della Faentina mai realizzata. Un po’ come nella lettera rubata di E.A.Poe ci è voluto un novello Auguste Daupin per risolvere il caso. Ma è proprio così?

Prima di arrivare a dare un risposta è però utile ripercorrere la storia di questi fondi e del loro mancato utilizzo. Ho già scritto su questo argomento https://www.radiomugello.it/cronaca/faentina-dove-sono-i-31-milioni/ ma è corretto cercare di fare un veloce riepilogo.

L’accordo procedimentale è del 1995 e precede l’inizio dei lavori dell’Alta Velocità e non poteva contenere previsioni rispetto ai danni ambientali che poi si sarebbero verificati tra fine e inizio secolo. “Abbiamo detto fin dall’inizio – sottolinea in un comunicato stampa del 20 luglio 2002 il sindaco di Borgo S. Lorenzo Antonio Margheri – che questi impatti non erano stati assolutamente previsti negli accordi procedimentali del 1995″.

L’accordo quadro stipulato dalla Regione Toscana con Ministero , Tav e Ferrovie, oltre a prevedere un contributo di 45 miliardi di lire per il completamento di Bilancino all’art 8 prevede : punto 8. ripristino ed elettrificazione, se necessaria ai fini dell’ottimizzazione dell’esercizio, della linea Faentina e suo funzionale attestamento a S.Maria Novella compatibilmente con il futuro assetto del nodo di Firenze, nonché esercizio della stessa linea a cura delle F.S.

treno faentina

Successivamente in uno dei tanti accordi integrativi sottoscritti in quegli anni si diceva che “ per la ferrovia Faentina ci si impegna alla progettazione definitiva dell’elettrificazione entro il 2001; avvio della realizzazione entro un anno e conclusione della conferenza dei servizi e della disponibilità del relativo finanziamento(già previsto in 60 miliardi di lire), importo in aumento rispetto alla previsione iniziale”. Per molti anni non si è fatto assolutamente nulla e poi nel 2010 nell’atto aggiuntivo si è corretto la cifra in 31 milioni di euro “finanziando con un milione di euro lo studio di fattibilità per la riqualificazione della linea medesima”. Queste cose il senatore Nencini le aveva già ricordate in un’interrogazione presentata nel 2013 a cui non è mai stata data una risposta:https://www.radiomugello.it/cronaca/interrogazione-del-senatore-nencini-sulla-faentina/ Nell’articolo scritto ad agosto ribadivo che , secondo me, quei soldi non c’erano o comunque non ci fosse nessun obbligo ad impegnarli per cose diverse dall’elettrificazione. Questa cifra, con tale destinazione , non viene indicata in nessuna legge finanziaria e , come ho già scritto, non c’è nessun atto cogente che obblighi ad utilizzare questi fondi in modo diverso da quanto stabilito in fase di ricostruzione e, dato che sono in molti a ritenere non prioritario un intervento di elettrificazione, i fondi non sono utilizzabili. Questo non significa che politicamente non sia giusto fare pressione per cercare di ottenere i fondi per il miglioramento del trasporto dei pendolari, ma senza dimenticare che esistono ostacoli formali e giuridici non facilmente superabili.La questione si potrebbe definire più politica che tecnico/giuridica.
Cercare di collegare questi fondi ai danni ambientali non mi sembra una cosa molto saggia poiché esiste già un addendum sottoscritto tra Regione, Tav  e Ministero del 2002 che stanziava dei finanziamenti per le opere di mitigazione e neppure una parte di questi soldi sono stati versati alla Regione. L’accordo prevedeva, infatti, 53 milioni di euro ma ne sono stati versati solo 36,8 , mancano quindi ancora 1,2 milioni di Tav, 2,5 del Ministero dell’ambiente e 12,5 milioni del Cipe.
Su questo mancato rispetto degli accordi la Regione ha fatto ricorso al Tar del Lazio  che nel 2012 ha respinto la richiesta della Toscana perché “ l’accordo procedimentale del 1995 e l’addendum del 2002 sarebbero privi di cogenza giuridica”. Sentenza contestata dalla Toscana che ha fatto ricorso al Consiglio di Stato che dopo 4 anni non si è ancora pronunciato.  Se non hanno”cogenza giuridica” atti con impegni puntuali come può averlo un generico richiamo all’elettrificazione della Faentina ( se necessaria ai fini dell’ottimizzazione dell’esercizio) per ottenere una somma doppia rispetto a quella che dovrebbe ancora ricevere la Regione?

faentina non si tocca

Ma ora i milioni rispuntano come funghi dopo la tempesta e “la lettera rubata” compare dove era sempre stata. La cosa strana , però , è che è cambiato l’indirizzo, non più Faentina Via vaglia , ma Faentina via Pontassieve. Per prima cosa sarebbe interessante vedere l’atto di impegno che stanzia questi fondi e la loro reale entità, ma la sensazione è che si tratti dei fondi che RFI dedica annualmente per la soppressione dei passaggi a livello a livello nazionale e regionale( la stima nazionale per l’eliminazione di tutti i passaggi a livello è di 7,8 miliardi di euro e ne sono già stati spesi circa 2).

Faccio un esempio: nella legge di stabilità 2016 vengono stanziati 8,3 miliardi di euro per le Ferrovie dello Stato di questi 45 milioni saranno utilizzati per la soppressione e automazione dei passaggi a livello nel corridoio ferroviario adriatico Bologna –Lecce (cap.7549)

“La sostituzione dei passaggi a livello con opere alternative (cavalcaferrovia e sottopassi) è una scelta concordata con gli Enti territoriali interessati, in primo luogo le Amministrazioni comunali e provinciali.” scrive Rete Ferroviaria in un documento del 2015 dove venivano indicati per Regioni le soppressioni programmate.

In Toscana erano 8 e un’altra decina era prevista nel 2016. Probabilmente nel 2017 saranno inserite alcune soppressione sulla linea via Pontassieve per un importo di qualche milione di euro, anche se alcuni interventi, pur ben visti da amministrazioni e cittadini-pendolari automobilisti, come il passaggio a livello di Vicchio sulla provinciale 551, non sono di facile soluzione.
Indipendentemente da come siano state stanziate queste risorse, la cosa più saggia ,credo, sia non farsele scappare e ringraziare il vice ministro per aver dato priorità ad un investimento che comunque andrà a vantaggio di chi vive nel Mugello e Valdisieve.
Per concludere è bene ricordare che la Faentina è prima di tutto una ferrovia interregionale e come tale va valorizzata, per motivi trasportistici e turistici, pensarla in una funzione soprattutto metropolitana rischierebbe di penalizzare i collegamenti con l’alto Mugello e la Romagna.

 

Nello stesso tempo, io andai difilato al portacarte, presi la lettera, me la misi in tasca e la rimpiazzai con un’altra, una specie di facsimile (quanto all’esterno) che m’ero accuratamente preparato, contraffacendo la cifra di D….con un sigillo di mollica di pane.(e.A.Poe)

Leonardo romagnoli

28.11.16

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