Impianto di Massorondinaio: il TAR  concede la sospensiva sulla revoca della Regione

Impianto di Massorondinaio: il TAR  concede la sospensiva sulla revoca della Regione


Nuova sospensione per i provvedimenti della Regione Toscana emessi nei confronti della Bindi S.p.A.: lo stabilisce il T.A.R. Toscana con ordinanza n. 69 del 22 gennaio 2019 su ricorso della Società.

Non è la prima volta che la Regione viene battuta al Tar sulla vicenda dell’impianto di Massorondinaio.

Lo scorso novembre la Regione Toscana aveva revocato l’autorizzazione ambientale per l’impianto di produzione di conglomerati bituminosi di Massorondinaio, nel Comune di Scarperia e San Piero, (impianto, appunto, gestito dalla Bindi S.p.A.) in seguito ad esposti presentati dai residenti per le emissioni dell’impianto.
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Il TAR Toscana, accogliendo il ricorso della Bindi, ha sospeso in via cautelare ed urgente il provvedimento della Regione Toscana di revoca dell’Autorizzazione, disponendo l’immediata riapertura dell’impianto.
“L’atteggiamento della Regione –  ha dichiarato l’amministratore delegato della Bindi Baecchi – ha contrapposto le legittime esigenze produttive dell’azienda con le aspettative dei vicini, senza cercare di risolvere il problema come invece sarebbe stato logico aspettarsi.  Tutto ciò ha creato rilevanti difficoltà non solo all’azienda, per danni alla produzione e di immagine, ma anche agli stessi residenti”.

Il Giudice Amministrativo, con la recente ordinanza, ha infatti ricordato che sussiste il principio della massima leale collaborazione tra enti pubblici ed imprese nell’ottica della risoluzione delle problematiche emerse, il che impone di ricercare le soluzioni tecniche che consentano di minimizzare i problemi rappresentati dagli abitanti della zona, senza necessariamente bloccare l’esercizio dell’attività economica.
“Nonostante l’assenza di dialogo da parte della Regione, abbiamo invece riscontrato un diverso ed apprezzabile comportamento del Comune di Scarperia e San Piero, che, pur facendosi sempre carico delle richieste dei residenti, ha autorizzato il progetto di mitigazione odorigena presentato dalla Bindi, mostrando così la massima attenzione nel contemperare gli interessi dei cittadini con quelli delle imprese presenti sul territorio” ha
concluso l’Amministratore Delegato.


Sconcerto è invece stato espresso la Comitato Massorondinaio :” I giudici del collegio hanno riconosciuto l’esistenza di emissioni da convogliare, tuttavia con nostro grande stupore – scrivono in un comunicato -hanno accordato sospensiva alla Revoca e hanno permesso alla Bindi di proseguire il lavoro per ulteriori due mesi. Entro questi due mesi Regione Toscana, Arpat e Bindi dovranno concordare un progetto per eliminare le emissioni diffuse al fine di proseguire l’attività e di salvaguardare ambiente e salute.”

“A noi cittadini  – conclude il comunicato  – non pare di essere stati tutelati. In attesa di questo nuovo progetto ipotetico, il Comitato di Massorondinaio confida che la Regione e il Comune di Scarperia e San Piero saranno sempre le istituzioni di riferimento per far luce sulla questione spinosa, la nostra vita quotidiana non può essere  un teatro in cui i cittadini sono le marionette mosse da fili trasparenti.”
Si tratta senza dubbio di una decisione che non mancherà di suscitare discussioni per la compatibilità tra un certo tipo di attività produttive e le zone residenziali che resta comunque critica.
In particolare i giudici sottolineano come la Bindi avesse presentato un progetto di  mitigazione non analizzato dalla Regione e concedono la sospensiva fissando alcuni punti :

a) si richiamano le parti alla necessità di massima leale collaborazione nell’ottica della risoluzione delle problematiche emerse, il che impone di ricercare le soluzioni tecniche che consentano di minimizzare i pregiudizi rappresentati dagli abitanti della zona senza necessariamente bloccare l’esercizio dell’attività economica;
b) Regione Toscana e ARPAT dovranno quindi, attraverso una interlocuzione con le
parti private, specificare i profili tecnici che dovranno essere meglio indicati nel progetto presentato dalla Bindi s.p.a., onde consentirne la valutazione, e comunque  rappresentare gli accorgimenti ritenuti idonei a superare le criticità
riscontrate;
c) le parti private dovranno procedere alla integrazione del progetto presentato e tener conto delle indicazioni rappresentate dalla Regione e da ARPAT;
d) si assegna alle parti il termine di 60 giorni per lo svolgimento del riesame, con sospensione nelle more dell’esecutività del provvedimento di revoca gravato;

La nuova udienza è fissata per il 9 luglio 1919 per l’analisi nel merito e la decisione definitiva.

LR

23.1.19

2019.69.TAR Toscana – Bindi – Ordinanza

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