La mostra di Visani su Campana a Marradi

ENRICO VISANI: D’APRÈS, UNA MOSTRA PER DINO CAMPANAmostravisani

Se passando davanti al Teatro degli Animosi di Marradi riesci a superare il vocìo festante della sagra delle castagne, nel mix autunnale degli odori – caldarroste, salsicce, pecorini, dolci di marroni compongono una sinfonia familiare piuttosto attraente – e se non sei poi catturato dall’esposizioni dei mobili di castagno dello storico mobilificio Gentilini… prova a spingerti verso il buio della platea, oltre la tenda rossa. Sul palco appena illuminato da uno spot vedrai apparirti una scena spiazzante: Dino Campana seduto di spalle, in cappa e cappellaccio, contempla un vasto quadro a lui dedicato, dalle tinte brucianti e, ai lati, quattro quinte teatrali di sfarzosa coloritura. Il tutto, come sospeso nell’attesa dello spettacolo che andrà a incominciare.
Ovviamente, Campana è solo un fantoccio vestito come nell’immaginario marradese si configura la sagoma del poeta girovago; gli elementi pittorici sono opera di Enrico Visani, l’artista che ha pensato e realizzato tutta la suggestiva mise en scène per il recital “La valigia del pittore”, testo e regia di Marco Paoli con il contributo di Tebaldo Lorini.
Salendo poi al piano superiore del Teatro, nella saletta “Mocambo”, si può gustare l’incantevole esposizione di una decina di opere pittoriche di Enrico Visani, tutte ispirate in qualche modo a uno dei temi strutturali della poetica campaniana: l’eros e la donna. E se sul palcoscenico abbiamo visto rappresentato il Visani che affida al colore pure sensazioni emotive di gusto astratto, qui, nella piccola sala, ritorna la figura, l’immagine incontrastata del nudo femminile, il tema iconografico che attraversa tutta la storia dell’arte dal Paleolitico al presente, nell’infinita serie delle sue simboliche personificazioni. Sono opere in massima parte elaborate da Enrico Visani proprio per questa speciale occasione: una mostra per Campana nell’anno del centenario dell’edizione marradese dei “Canti Orfici”, l’anno in cui si sono moltiplicati gli omaggi a un poeta che pare crescere nel tempo, ormai considerato una delle voci più alte del secolo appena trascorso.
Sulla leggerezza della carta, Visani ha figurato alcune “Variazioni” sul tema della grande femmina senza volto, “la piovra delle notti mediterranee”, icona dell’impulso vitale dell’eros, l’istinto di vita che tutto travolge nella sua falcata inarrestabile. Tra le “Variazioni”, la più potente è quella verde- blu, che raffigura una femmina erompente dai limiti del quadro, quasi preistorica gigantessa, aureolata di luce, dominatrice del mondo intorno.
Un eguale numero di opere Visani dedica al soggetto della donna “moderna”, legandosi all’immagine ideale di Sibilla Aleramo, l’unico grande amore del poeta: la donna libera per sua scelta, di una sensualità meno esplicita, contenuta in forme gentili e danzanti. Tra queste, domina il grande quadro del 1984 dal titolo “Le mie rose”, cui fa riscontro una recente replica, quasi un “controluce”, aggiornato sull’acceso colorismo barocco che Visani pratica nelle sue opere più recenti. Nella serie, si ripresenta l’immagine neo-romantica della rosa attinta dai popolarissimi versi di Campana “in un momento sono sfiorite le rose”. Visani sceglie una rosa all’antica, con la corolla fitta di petali, quasi da catalogo botanico nella sua stereotipa perfezione, in contrasto violento con la spregiudicata attualità delle pennellate veloci e sintetiche che compongono il resto della pittura.
Per chi volesse informarsi sulla fortunata corriera artistica di questo pittore marradese di ottima fama, la mostra propone una esauriente rassegna stampa e una serie di opere librarie, tra le quali si evidenzia la recente “Visani. Da Dino Campana a John Cage”, pubblicata da Polistampa nel 2012. Un delizioso opuscolo, dal titolo “Appunti per poesie d’amore”, in 100 copie numerate, è stato dato in omaggio al pubblico presente domenica, 5 ottobre, all’inaugurazione della mostra.
Fino al 26 ottobre sarà comunque possibile visitarla, cogliendo proprio a Marradi, paese natale del poeta e del pittore, l’opportunità di porre idealmente a contatto due universi di immaginazione artistica.
Livietta Galeotti Pedulli
liviap@libero.it

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