Progetti aree interne ci sono anche Mugello e Valdisieve

Parco foto autunno 150dpi-3Sono Amiata grossetano, Garfagnana, Val di Cecina e Valdarno-Valdisieve le quattro aree della Toscana che hanno presentato la propria candidatura a realizzare un progetto pilota nell’ambito della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne, lanciata in parallelo alla discussione sui fondi europei 2014-2020. Il termine per partecipare all’avviso pubblico e finalizzato ad individuare un’area (o, al massimo, due) su cui avviare un progetto pilota nell’ambito della “Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese” si è concluso lo scorso 15 settembre. In risposta all’avviso sono giunte 4 candidature quali aree sperimentali per la realizzazione di progetti di territorio, che coinvolgono direttamente come soggetti interessati e sottoscrittori delle candidature ben 118 Comuni e hanno attivato l’adesione di ulteriori 145 soggetti pubblici e privati. I progetti proposti coprono principalmente i diritti di cittadinanza e intervengono sui servizi per la salute (fragilità sociale e servizi per l’inclusione, sicurezza sanitaria, servizi di trasporto a chiamata, sviluppo di servizi di primo soccorso, prossimità, accompagnamento e sostegno, integrazione socio-sanitaria), l’istruzione e la formazione (telematica e digitalizzazione nelle scuole, scuole di prossimità), la mobilità/comunicazione (sviluppo della viabilità, dei trasporti ma anche superamento del digital divide e copertura dei territori con la banda larga), la tutela del territorio (assetto del territorio, valorizzazione del paesaggio, manutenzione partecipata, vulnerabilità sismica). “La strategia che la Regione Toscana ha subito fatto propria – spiega l’assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini – richiede un’attenzione specifica alle sfide territoriali dell’Unione europea, mira a invertire e migliorare le tendenze demografiche di spopolamento in atto in alcuni territori considerati fragili dal punto di vista dell’accesso ad alcuni servizi essenziali per il diritto di cittadinanza, come istruzione, sanità e mobilità”. Le risorse a disposizione sono complessivamente pari a 3 milioni di euro, a livello nazionale, per il 2014. Le erogazioni per gli anni successivi sono subordinate al buon andamento delle azioni del primo anno. Si prevede inoltre che alla strategia sarà destinato sino all’1% delle risorse dei rispettivi piani finanziari, nel rispetto delle specifiche destinazioni previste dai programmi, nei Programmi oerativi dei Fondi strutturali (Fesr e Fse), nel Programma di sviluppo rurale (Feasr) e nel Programma del Fondo di sviluppo e coesione (FSC). La Regione, sulla base dello studio metodologico condotto da Irpet per affinare e adeguare al territorio regionale la classificazione di “aree interne”, ha elaborato un documento strategico di indirizzo e successivamente ha definito i criteri e le priorità funzionali per la valutazione dei progetti. Il 30 maggio 2014 è stato indetto l’avviso per la manifestazione di interesse a candidarsi come area sulla quale avviare un progetto pilota di territorio che affronti i fattori critici che ne determinano la condizione di perifericità. “La giunta ha stabilito che le aree individuate potranno essere al massimo due – spiega Simoncini – in base all’avviso i progetti devono essere indirizzati a riequilibrare i sevizi di base e, in seconda battuta, allo sviluppo delle potenzialità socio-economiche”. I progetti potevano essere proposti da Comuni classificati come fragili periferici o fragili ultra periferici (41 in tutta la Toscana) o da un’Unione Comunale ai quali essi afferissero e saranno valutati, oltre che in base alla qualità, coerenza e ricaduta progettuale, anche per la capacità di fare rete mettendo insieme più territori e attivando un processo partecipativo ampio. I 4 progetti di territorio presentati saranno valutati nelle prossime settimane dal Nucleo tecnico di coordinamento, acquisito il parere del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica. Coordinatori dei progetti sono: – l’Unione dei Comuni montani dell’Amiata grossetana, che ha aggregato intorno al progetto 39 Comuni delle aree interne e le Unioni dei Comuni delle Colline Metallifere, Colline del Fiora, Amiata Val D’Orcia, Val di Chiana Senese, Val di Merse, e altri 53 soggetti pubblici e privati; – l’Unione dei Comuni della Garfagnana, il cui progetto è stato sottoscritto da 39 Comuni delle aree interne, dalle 3 Unioni dei Comuni di Lunigiana, Media Valle del Serchio e Appennino Pistoiese e da altri 24 sostenitori pubblici e privati; – il Comune di Castelnuovo Val di Cecina, che ha riunito gli altri 4 comuni dell’Alta Val di Cecina, l’Unione Montana Alta Val di Cecina, e altre 9 istituzioni pubbliche; – l’Unione dei Comuni Valdarno e Val di Sieve, il cui progetto interessa 34 Comuni delle aree interne, le Unioni dei Comuni montani del Mugello, del Casentino, della Valtiberina e della Val Bisenzio e altri 43 soggetti pubblici e privati. La documentazione completa è disponibile on-line all’indirizzo www.sviluppo.toscana.it/fesr2020, sezione Aree Interne.

 

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