Indagine dei Carabinieri : arrestati autori di furti di rame in Toscana

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I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Borgo San Lorenzo, nella giornata di ieri, hanno dato esecuzione ad un ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Firenze, dott. Tommaso PICAZIO, nei confronti del ricettatore di una banda   ritenuta responsabile di una serie di furti di rame consumati a partire dal 16 ottobre  2012  ai danni  di cimiteri, esercizi commerciali, aziende, opifici  e Ferrovie dello Stato, nelle provincie di Firenze, Pisa, Siena e Massa Carrara. L’indagine, diretta dal Sostituto Procuratore dott. Ettore SQUILLACE GRECO,  ha consentito di procedere all’arresto in flagranza di 4 persone, al fermo di altre 7, all’esecuzione di 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere e  al sequestro di ingente refurtiva.

L’uomo, un pluripregiudicato di 39 anni, socio  e gestore della  società  GECO ROTTAMI S.a.s. di Scandicci (FI), dietro la lecita attività di commercio di rifiuti metallici, si ritiene che abbia ricevuto ed acquistato  ingenti quantitativi di rame proveniente da almeno una decina di furti consumati tra Scarperia, Scandicci, Monteriggioni e Vinci a partire dal 5 febbraio fino al 2 marzo 2013. Il  rame, veniva acquistato  dal ricettatore ad un prezzo che variava dai 2,5 Euro al Kg per il rame pulito ai 0,8 Euro al Kg per il rame da pulire, cifre ben inferiori rispetto al valore di mercato fissato in 4,7 Euro al Kg per il rame di seconda  scelta ed Euro 5,45 per il rame di  prima scelta. A comprovare il quadro probatorio sarebbero intervenute non solo le complesse indagini dei Carabinieri ,che avrebbero documentato le consegne della refurtiva  alla ditta nelle stesse giornate in cui erano stati perpetrati i furti, ma anche le dichiarazioni di alcuni degli arrestati che avrebbero pienamente confermato al Giudice le ipotesi accusatorie. Nel corso dell’operazione, eseguita con la collaborazione dei Carabinieri del NOE di Firenze,  sono state eseguite delle verifiche amministrative che hanno inoltre permesso di avvalorare gli indizi di colpevolezza: sono ben dodicimila i Kg di rame lavorato  dalla ditta GECO ROTTAMI dei quali il gestore non sarebbe stato in grado di fornire una documentazione di riscontro che ne giustificasse la provenienza. L’uomo è stato condotto presso il Carcere di Sollicciano a disposizione della Magistratura.

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