Gkn. Nardella: “La giustizia ha fatto il suo corso. Ora norme contro le delocalizzazioni immotivate”
Il Sindaco della Città Metropolitana: “Tocca alla politica”
Il tribunale di Firenze ha revocato i licenziamenti ai 422 lavoratori Gkn per comportamento antisindacale dell’azienda. Per il Sindaco della Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella è un riconoscimento della Giustizia e una vittoria del Sindacato, con Cgil e Fiom. “La giustizia ha fatto il suo corso – scrive Nardella in un tweet – Ora tocca alla politica. Avanti per nuove norme contro le delocalizzazioni immotivate e per i diritti dei lavoratori”.
Ora, ha dichiarato il Sindaco, “siamo di fronte ad un precedente, la sentenza del Tribunale dimostra che la Gkn non è una delle tante vertenze a cui abbiamo assistito finora ma è un capitolo di una rilevanza eccezionale rispetto al quale il Governo ha l’occasione di intervenire fissando dei paletti chiari e validi in generale. Questo è il momento per agire”.
“La sentenza del giudice del lavoro sulla Gkn di Campi Bisenzio è chiara e severa. I licenziamenti vanno ritirati. Ha avuto ragione la Fiom Cgil di Firenze a presentare ricorso. Hanno vinto le lavoratrici e i lavoratori che hanno il diritto di tornare in fabbrica”. Così l’assessora al lavoro e alla formazione Alessandra Nardini, che commenta la sentenza del Tribunale di Firenze che ha accolto il ricorso presentato dalla Fiom-Cgil contro i licenziamenti della Gkn di Campi Bisenzio.
“I diritti e la dignità di 422 lavoratrici e lavoratori, a cui si sommano quelli degli appalti, – prosegue Nardini – non possono essere calpestati e il ruolo delle organizzazioni sindacali non può essere misconosciuto”.
“E’ arrivato il momento – conclude l’assessora – di mettersi alle spalle anni di deresponsabilizzazione completa delle multinazionali. La nostra Costituzione parla di responsabilità sociale dell’impresa e di rispetto dei diritti sindacali: sono due principi che vanno fatti valere. La politica adesso ha il dovere di dare risposte a tutela dei diritti di chi lavora, del nostro tessuto produttivo, della coesione delle nostre comunità”.