I primi dati del censimento sull’agricoltura 2021

 

Stanno uscendo i primi dati del censimento sull’agricoltura che si è svolto nel 2021,causa pandemia,  e la situazione non è certo esaltante sia sotto il profilo  delle aziende che diminuiscono di numero ( ma in molti casi aumentano di dimensioni) e anche per quanto riguarda la Sat e la Sau (ovvero la superficie agricola totale e quella utilizzata). Le aziende agricole in Italia diminuiscono del 30,1% e si attestano su 1.133.023, la Sat  è stimata in 16,5 milioni di ettari (-3,6%) e la Sau invece diminuisce del 2,5% pari a 12,5 milioni di ettari. Leggendoli così i dati confermerebbero che a fronte di un serio ridimensionamento delle aziende non corrisponde un’uguale diminuzione delle superficie che hanno una contrazione modesta rapportata al precedente censimento.
Il dato toscano non è altrettanto rassicurante perché oltre alla diminuzione delle aziende di un – 28,3% ( sono ora 52.146) si registra una consistente contrazione delle superfici con la Sat che arriva a 1.107.000 ettari con un – 14,5% e la Sau si attesta su 640.000 ettari con un – 15,1%. Ci sono regioni che fanno molto peggio sul calo delle aziende ma la Toscana occupa una delle prime posizioni per la riduzione di Sat e Sau rispetto alle grandi zone agricole del nostro paese  dove la diminuzione è di pochi punti percentuali.
In questo contesto come dato positivo si può sottolineare il sensibile aumento della percentuale di Sau coltivata biologicamente.

“A ottobre 2020 risultavano attive in Italia 1.133.023 aziende agricole, circa un terzo di quelle registrate nel 1982, anno di riferimento del 3° Censimento dell’agricoltura. La riduzione è stata più accentuata negli ultimi vent’anni: il numero di aziende agricole si è infatti più che dimezzato rispetto al 2000, quando era pari a quasi 2,4 milioni. Più contenuta la flessione della SAU e della Superficie Agricola Totale (SAT5), rispettivamente -20,8% e -26,4%, mentre le dimensioni medie per azienda, in entrambi i casi, sono più che raddoppiate.” (Istat)
Nell’ultimo decennio le scelte relative al tipo di utilizzo dei terreni agricoli non hanno subito variazioni significative: oltre la metà della SAU continua a essere coltivata a seminativi (57,4%). Seguono i prati permanenti e pascoli (25,0%), le legnose agrarie (17,4%) e gli orti familiari (0,1%). In termini di ettari di superficie solo i seminativi risultano leggermente in aumento rispetto al 2010 (+2,9%).
Tra i seminativi, i più diffusi sono i cereali per la produzione di granella (44% della superficie a seminativi). In particolare, il frumento duro è coltivato in oltre 135mila aziende per una superficie di oltre 1 milione di ettari.
Le aziende zootecniche in Italia, alla fine del 2021, erano poco meno di 214mila e rappresentano circa il 19% delle aziende attive (che diventano oltre 246mila se si considerano le aziende che hanno dichiarato di possedere alcune tipologie di capi). Le estensioni complessive in termini di SAU e SAT sono rispettivamente di 5 milioni e 6,5 milioni di ettari, ovvero il 40,4% e il 51,9% dei rispettivi totali nazionali.
In Toscana le aziende zootecniche rappresentano circa il 23% del totale.
Le vicende legate alla pandemia e le oscillazioni dei prezzi dovute alla guerra in Ucraina impongono una seria riflessione sul futuro della nostra agricoltura anche a livello locale col recupero di superfici abbandonate nel corso degli anni e produzioni attente alla qualità e al rispetto dell’ambiente.

LR

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