Allarme Anci sulla manutenzione dei boschi

Manutenzione dei boschi: “Cambiamo una norma fatale per enti e aziende”

Allarme di Anci Toscana, che scrive al governo dopo una pronuncia del Consiglio di Stato

Una recente pronuncia del Consiglio di Stato rischia di mettere in ginocchio l’attività selvicolturale di aziende ed enti che gestiscono il patrimonio forestale toscano e garantiscono la manutenzione dei boschi: per questo Giovanni Morganti, sindaco di Vernio e responsabile Forestazione Anci Toscana, ha scritto ai ministri Bellanova e Franceschini per chiedere una definitiva interpretazione delle norme.

Tutto è partito quando nel giugno scorso  il Consiglio, a proposito di un intervento di manutenzione nella pineta del Tombolo sulla costa maremmana, ha sancito che per poter procedere all’attività selvicolturale in boschi sottoposti a vincolo paesaggistico è necessaria l’autorizzazione della Sovrintendenza.

“L’effetto di questa pronuncia  – scrive Morganti nella lettera, inviata anche al presidente della Regione Giani e all’assessore Saccardi – è stato quello di aggravare l’attività selvicolturale di ulteriori procedure, complesse ed onerose, che contrastano con la natura delle attività stesse, rivolte alla  tutela e alla manutenzione dei boschi, rientrando nelle lavorazioni ordinarie così come  definite dalla Legge regionale 39/00”. Morganti, facendosi portavoce di tutti i sindaci dei Comuni toscani (ricordiamo che i boschi coprono il 47% del territorio regionale) allarga la sua riflessione: “Tutto questo sta compromettendo la tenuta delle aziende di settore già messe in crisi dagli effetti della pandemia e, non aiuta neanche gli enti che gestiscono il patrimonio forestale. Il rischio concreto è quello di bloccare un intero settore con il conseguente ed inevitabile abbandono dei boschi e di tutte le attività che ne conseguono”. “Confidiamo che il nostro allarme  possa essere considerato e si possa arrivare ad una soluzione della problematica” conclude il sindaco.

(fonte anci)

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