Affidare all’esterno i prelievi ematici è un errore. Comunicato di Sinistra civica ecologista di Marradi

Affidare all’esterno i prelievi ematici è un errore. Chiediamo un passo indietro e chiediamo un reale rafforzamento dei servizi territoriali. 
La scelta dell’ ASL  di esternalizzare i prelievi ematici non solo è sbagliata, ma rischia di creare disservizi, non di migliorarli, proprio nelle aree periferiche, che a loro dire, dovrebbero beneficiare di tale scelta.
Le parole espresse dal presidente della Società della Salute, in risposta alle notizie di stampa,  non dissipano affatto dubbi, timori e perplessità.
Una scelta di questo tipo è politicamente  sbagliata e non va nella direzione di tutelare gli interessi dei cittadini.
Tale decisione temiamo sia parte di un’idea vecchia di sanità in cui si vuole ridurre il ruolo del servizio pubblico,  nella errata convinzione che affidare all’esterno riduca i costi di un servizio. Troppo spesso le scelte in ambito sanitario sono guidate da una lettura limitata e distorta dei concetti di efficacia e soprattutto efficienza.
Per questo motivo chiediamo che sia fatto un passo indietro.
Chiediamo, invece, un passo in avanti  nel rafforzamento dei servizi territoriali, investendo sulle risorse umane e tecniche pubbliche, sviluppando, per esempio, progetti, concreti, di telemedicina per le aree periferiche, rafforzando ulteriormente i servizi infermieristici territoriali mugellani, che negli anni hanno rappresentato un modello di riferimento.
La scelta di esternalizzare i servizi non può essere considerata una misura ordinaria, poiché va ad impattare su quello che è il servizio ai cittadini, va a modificare una visione della sanità pubblica, che contrasta con la volontà, da più parti affermata, di voler rafforzare i servizi territoriali pubblici. Nelle zone montane, considerate diseconomiche, in un’ottica privatistica,  la garanzia del servizio è data dalla presenza di personale ASL, del servizio pubblico.
Già alcuni anni or sono fu fatto un tentativo di affidamento, di parte di tale servizio, all’esterno e risultò fallimentare, al punto che non riuscirono neanche a partire e ora  quali garanzie in più ci sono rispetto ad allora?
Quando comprenderemo che l’infermiere territoriale, che conosce il territorio, i suoi bisogni, le dinamiche che lo caratterizzano e  che effettua un prelievo, specie se a domicilio, non si limita ad effettuare il mero atto tecnico, ma ha la possibilità, in quei momenti, di comprendere anche i reali bisogni di salute della persona assistita? Pensiamo davvero che un infermiere, che probabilmente non avrà altri contatti con quella persona, in un processo di probabile continuo turn over di personale e che deve ottimizzare tempi, per avere un minimo di marginalità, abbia tempo per fare questo?  Dove migliora il servizio reso ai cittadini? Si dice che la pandemia ha fatto emergere la necessità di rafforzare i servizi territoriali ed è questo il modo? Affidando all’esterno i servizi, con il rischio di affidarli a realtà sradicate dai territori, che poi, forse,  sub appaltano ad altri? Rafforziamo realmente i servizi territoriali, non solo a parole, ma nei fatti. Noi ci faremo promotori di azioni nei consigli comunali e presso ASL e SDS per rafforzare il ruolo della sanità pubblica, per rafforzare il ruolo e la dignità degli operatori sanitari, che da sempre operano con competenza e professionalità per la salute dei cittadini e siamo disponibili ad un confronto con la società della salute, le amministrazioni comunali e ASL per dare un contributo in termini di idee e progettualità, per rafforzare realmente i servizi territoriali.
Il Comitato di Sinistra civica ecologista di Marradi.

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