Il treno di Dante e il turismo

 

Un’esperienza unica a bordo di un treno storico, che ha attraversato il cuore dell’Appennino Tosco-Romagnolo alla scoperta delle terre che Dante Alighieri visitò nel suo cammino tra Firenze e Ravenna: era presentato così il progetto del Treno di Dante (legato al 700esimo anniversario della morte del sommo poeta) che dal 3 luglio al 10 ottobre scorsi ha ospitato e portato in giro 3.205 turisti provenienti da tutto il mondo.

Nelle 28 giornate dei week-end in cui ci sono state le corse, le famose carrozze ‘centoporte’ messe a disposizione, nonostante i limiti di riempimento previsti dalle restrizioni anti Covid-19, hanno registrato un’accoglienza che dal 50 è passata all’80 per cento nel corso del servizio. “Un bilancio che conferma un’adesione alta – ha spiegato l’assessore al turismo e commercio della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini – e che dimostra il valore e la qualità di un progetto turistico unico, che replicheremo anche nel 2022”. I dati del progetto, illustrati da Corsini assieme a Massimo Bucci, presidente della società Treno di Dante, e Luigi Cantamessa, direttore generale della Fondazione Fs italiane, che hanno contribuito alla realizzazione del piano, mostrano come non si sia trattato di un semplice viaggio, poiché il biglietto del treno dava anche la possibilità di visitare gratuitamente i musei e i monumenti in tutte le località toccate dal percorso (Firenze, Borgo San Lorenzo, Marradi, Brisighella, Faenza e Ravenna) e uno sconto del 10% in tutti i ristoranti con aperitivo in omaggio.


Questo ha generato il coinvolgimento in Italia e all’estero di 33 tour operator e agenzie di viaggio e di 113 imprese delle sei destinazioni toccate dall’itinerario.
In particolare gli ingressi ai 20 musei sono stati 1.914 e oltre 2.100 i pasti registrati nei 19 ristoranti convenzionati.
Infine, la grande visibilità generata dal progetto, con più di 130 servizi giornalistici sulla stampa internazionale e 620mila visualizzazioni del sito. (ANSA).

 

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