A Palazzuolo la mostra “Il castagno per le sue genti”

FESTIVAL  LEGGERE IN APPENNINO 2021 

A PALAZZUOLO SUL SENIO, DOMANI SABATO 31 LUGLIO ALLE 11, NEL MUSEO DELLE GENTI DI MONTAGNA, L’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA “Il castagno per le sue genti”. Il progetto, varato da Daniela Poli a cura di Andrea Menghetti, è realizzato con la supervisione dell’accademico Alberto Maltoni e ospiterà le opere di un Maestro dell’arte del nostro tempo, Roberto Barni.

 

Una mostra dedicata all’albero probabilmente più iconico delle montagne fra Toscana e Romagna, domani sabato 31 luglio nel Museo delle Genti di Montagna alle 11, l’inaugurazione de “Il castagno per le sue genti”, un progetto di Daniela Poli a cura di Andrea Menghetti con la supervisione dell’accademico Alberto Maltoni e con le opere di un Maestro dell’arte del nostro tempo, Roberto Barni, autore del logo del Festival Leggere in Appennino. Nella sala espositiva del Museo il pubblico troverà due opere del Maestro Barni dedicate alla natura e all’ambiente: il quadro con albero stilizzato in campo rosso e la Colonna Bisbetica, una scultura in bronzo che esprime proprio il tema della mostra, ovvero il rapporto tra l’uomo e il castagno. Pittore e scultore, Barni vanta progetti e percorsi espositivi, fra personali e collettive, a tante latitudini del mondo: da Firenze al Moma di New York, da Venezia a Basilea, e ancora a Bologna, Roma, Monaco di Baviera, Groningen. La coltivazione del castagno, “l’albero del pane” per generazioni di contadini e boscaioli, per secoli è stata una delle forme più radicate e diffuse di sostentamento e per questo il castagno è oggi un elemento del paesaggio tipico del territorio, epicentro di un vasto patrimonio di tradizioni e conoscenze, pilastro dei progetti di turismo sostenibile.

Nelle sale del Museo la mostra prosegue con un percorso pannellare legato al racconto del castagno, al suo utilizzo polivalente, alla raccolta e lavorazione del frutto. Simbolo di resistenza e resilienza nell’Appennino, la mostra diventa testimonianza del forte legame quotidiano tra il castagno e l’uomo, protagonista di tantissimi usi, dalla falegnameria al tannino per tingere e per produrre cosmetici. Il suo legname è forte, non viene attaccato dai tarli, scelto per le travi e le strutture che più hanno bisogno di resistere al tempo e agli agenti atmosferici.

Ma anche molti oggetti del Museo delle Genti di montagna sono strettamente legati alla cultura del castagno, centrale nel quotidiano delle popolazioni del territorio. La mostra resterà visitabile fino al mese di ottobre, in concomitanza con gli eventi che saranno dedicati al marrone.

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