Prosegue il confronto Regione – agricoltori sul Piano Territoriale

12133791-paesaggio-toscano-con-vigneti-ulivi-e-cipressiLa decisione, presa dalla giunta nella sua ultima seduta, è annunciata dall’assessore all’urbanistica Anna Marson: “Nonostante i toni accesi che stanno caratterizzando il dibattito sul piano – afferma l’assessore – la giunta intende proseguire un confronto di merito su tutte le questioni sollevate e invitare tutti gli interessati a contribuire in modo concreto alla messa a punto di questo atto. Non vorrei che imputare al Piano “valutazione ideologiche” diventi un modo per sottrarsi ad un lavoro di approfondimento e di affinamento che è componente essenziale della procedura di piano. Io stessa ho proposto alla giunta una revisione di alcuni testi del piano al fine di sgombrare il campo da possibili equivoci e strumentalizzazioni”. “Sono pienamente d’accordo – prosegue l’assessore Marson – nel considerare l’attività agricola come fondamentale per il territorio e per il paesaggio, per la loro tutela e manutenzione. Gli agricoltori sono i custodi del paesaggio rurale se, nel fare impresa, contribuiscono ad assicurare la salvaguardia idrogeologica e la biodiversità del territorio, e di conseguenza anche la sua bellezza. Come tutte le attività umane, anche l’agricoltura può’ altrimenti produrre effetti negativi. Effetti ben noti agli stessi agricoltori, come testimoniano gli studi sull’erosione promossi dai comuni del Chianti, quelli sull’inquinamento delle acque effettuati dall’Arpat e quelli più generali sul rischio idrogeologico e sui rischi per la biodiversità”.CASTELLO DI CAFAGGIOLO P

“Il Piano paesaggistico – prosegue Marson – mette in luce alcune criticità, per altro territorialmente ben delimitate, che fanno riferimento ai rischi della banalizzazione e dell’impoverimento del paesaggio e della biodiversità, già ben descritti in atti regionali quali il Programma di sviluppo rurale e il Piano ambientale ed energetico regionale. Nel Programma di sviluppo rurale 2014-20 si legge ad esempio che “l’abbandono delle attività agricole…i processi di urbanizzazione e l’eccessiva intensificazione dell’attività agricola, verificatasi nelle aree a maggiore vocazione (elevato impiego di fertilizzanti, pesticidi, erbicidi e di risorse idriche) rappresentano una minaccia per la biodiversità in genere e quella agraria in particolare , con notevoli riflessi negativi anche sul paesaggio agrario tipico della Toscana” che il Psr si propone di tutelare. Per non parlare dei numerosi richiami all’alto valore culturale del paesaggio agrario tradizionale contenuti nei Piani territoriali di coordinamento delle province di Firenze e di Siena. A dimostrazione che il PIT paesaggio – conclude l’assessore Marson – ha fatto tesoro delle esperienze di pianificazione locale e degli altri fondamentali atti di programmazione regionali della Regione”.paesaggi_tit

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