La scoperta di Riccardo Nencini: “Giotto dipingeva il suo Mugello” Nel “Miracolo della sorgente” il pittore avrebbe rappresentato la Cascata del Rovigo presso Firenzuola Due speroni rocciosi sedimentari, l’acqua che cade verso un pianoro, la pietra divisa da una spaccatura a forma di ‘V’: la cascata del torrente Rovigo, nella zona di Firenzuola, è il paesaggio riprodotto da Giotto di Bondone nel Miracolo della sorgente, dipinto tra il 1295 e il 1300 come parte del ciclo di affreschi delle Storie di san Francesco che ornano la Basilica superiore di Assisi. Lo sostiene Riccardo Nencini, viceministro dei Trasporti nonché scrittore e storico attento alle vicende toscane del Medioevo e del Rinascimento. La tesi, avvalorata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi – che ha parlato di “confronti suggestivi e convincenti” – è al centro del libro Il magnifico ribelle. Il Mugello di Giotto (pp. 72, euro 10) edito da Polistampa con testi introduttivi di Cristina Acidini e Franco Cardini. La pubblicazione sarà presentata lunedì 26 giugno alle 21.00 nella Sala Consiliare del Comune di Firenzuola (piazza Agnolo, 15) alla presenza del sindaco Claudio Scarpelli. “Quest’indagine mancava”, scrive Franco Cardini, “ed è supremamente giusto che sia stato un mugellano di nascita e fiorentino d’adozione, un politico ch’è anche scrittore e storico, a sollevare non uno ma un bouquet, anzi una foresta, di problemi”.
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