Buona Pasqua

Buona Pasqua

L’Esodo : il popolo ebraico che si libera dalla schiavitù dell’ Egitto e passa il Mar Rosso verso la terra promessa, berso la libertà. Sembra che , infatti, la radice dello stesso termine “Pasqua” si trovi in quel “pesach” ebraico che significa proprio “passaggio”. E a “passare” siamo invitati tutti, ebrei, cristiani, credenti e non.
Il passaggio dice, infatti, una sorte di morte e di resurrezione. Si rinuncia,si rinnega, si rifiuta qualche cosa, ci si distacca in vista di un’altra sponda, al di là di un mare. Ciascuno ha – ha avuto- la sua schiavitù, il suo Egitto; ciascuno ha la sua speranza, la sua terra promessa, al di là del suo mar Rosso.

(…)

Oggi lo spiriti di “pesach” ci parla di novità. “Ecco faccio nuove tutte le cose” dice la Bibbia. Accettare, apprezzare,la novità. Non dirsi mai troppo vecchio per cambiare. Sapere, ancora e sempre, ammirare, meravigliarsi. Il libro della vita ancora e sempre aperto, con la penna pronta in mano per scrivere una pagina nuova.
Perciò l’attenzione all’altro, dal quale viene, appunto la novità, l’altra sponda del mar Rosso.(…)

La festa di Pasqua ricorda a tutti che la porta è aperta per uscire dall’io. Ricorda la speranza, la possibilità della resurrezione. Possibilità, speranza, spiraglio, non porta spalancata: non di più ma è già molto. Buona Pasqua a tutti.
Buon passaggio! Buona novità!

(Filippo Gentiloni – la novità dell’esodo – 11 aprile 2004)

Pasqua non può significare “contemplazione”, memoria di eventi passati, ma richiede un impegno a quanti la celebrano : impegno a una indignazione efficace e a un sussulto delle coscienze che provochino una nuova resistenza di fronte alla cultura della discriminazione, della violenza, dell’illegalità. Il fatto che i cristiani, come singoli e come comunità, siano sovente gravemente mancanti nel testimoniare ogni giorno questa “ opzione preferenziale per i poveri” non potrà mai giustificare lo stravolgimento del Vangelo e del messaggio della croce e della resurrezione, l’abusarne per brandirli come arma contro i diversi, gli altri, quelli che siamo sempre tentati di schiacciare pur di non occupare noi l’ultimo posto. L’apertura a chi fugge da fame e guerra, l’accoglienza dello straniero e del povero, il rispetto della dignità umana non sono solo iscritti nella legge del mare, nella Costituzione o nella Dichiarazione universale dei diritti umani : sono iscritti con parole di fuoco nel Vangelo stesso, sono il cuore del messaggio della Pasqua, della vita più forte della morte, della vittoria dell’amore.

(Enzo Bianchi – L’impegno della Pasqua – 21 aprile 2019)

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