Un altro indagato per la morte di Sofia a Villore

Il pm  Ester Nocera prosegue nelle indagini dopo la morte avvenuta il 28 gennaio scorso di Sofia la giovane 22enne di Londa precipitata in un dirupo cadendo da un ‘ altalena legata da un albero in una tenuta di Villore nel comune di Vicchio.
Qualche settimana fa avevano ricevuto un avviso di garanzia per concorso in omicidio colposo il proprietario dell’azienda e il figlio che aveva  montato l’altalena nel 2017. Si trattava di un atto dovuto  a cui si aggiunge adesso un terzo indagato. Si tratta di un’infermiera della sala operativa regionale del 118 che aveva il compito di gestire i mezzi di soccorso, compreso il Pegaso, in base alle indicazioni ricevute sulle condizioni di salute del ferito o infortunato e le caratteristiche del luogo dell’incidente.
Secondo le indagini quel pomeriggio di domenica 28 gennaio non avrebbe autorizzato il decollo di uno dei due  elicotteri che erano disponibili nelle sedi di Grosseto o Massa. Almeno uno dei due, secondo la Procura avrebbe potuto essere utilizzato a Villore per trasportare la ragazza a Careggi o a Borgo San Lorenzo. Questo sarebbe stato sufficiente a salvare la vita di Sofia? è quello che dovrà stabilire il magistrato.


Ricordiamo che il 118 impiegò circa  20 minuti per arrivare sul posto e , trattandosi di un luogo impervio, fu anche necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco che recuperarono Sofia  con alcune fratture, ma cosciente, per trasportarla poi in ambulanza  a Careggi dove giunse in condizioni disperate per una emorragia interna che ne causò la morte.
Il trasporto all’ospedale del Mugello avrebbe permesso di evitare la tragedia ? è un altro interrogativo a cui gli inquirenti cercheranno di dare una risposta.

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