Trovata un’intesa sulla “Fabbrica dei Marroni” di Marradi

Ortofrutticola del Mugello (Marradi), ieri il nuovo tavolo di Crisi: trovata un’intesa sul futuro della ‘fabbrica dei marroni’ che vuole difendere lavoro e diritti. Flai Cgil e Fai Cisl: “Monitoreremo attentamente la situazione”. Il sindaco Triberti: “Ora dobbiamo continuare a lavorare per far sì che la vicenda diventi un’opportunità”

Si è tenuto ieri il nuovo tavolo regionale sulla vertenza dell’Ortofrutticola del Mugello (la ‘fabbrica di marroni’ di Marradi), dopo che il tavolo tecnico si era concluso con un niente di fatto. La Regione ha infatti riconvocato le parti , ritenendo inaccettabile l’ultimatum posto al tavolo tecnico e cercando di lavorare per trovare delle soluzioni.

I sindacati hanno ribadito al tavolo le perplessità già spiegate sul piano industriale e per questo hanno chiesto garanzie occupazionali, sia in termini di numero di assunzioni che in termini di durata dei contratti degli stagionali.

Dopo una trattativa di 5 ore, è stata raggiunta un’intesa, che successivamente è stata presentata all’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori, che l’hanno approvata col 95% di sì.

“Abbiamo lavorato per riuscire a garantire la stabilità delle lavoratrici e lavoratori dando il tempo a De Feo di sviluppare e portare a regime il piano industriale. Monitoreremo attentamente la situazione”, spiegano Flai Cgil e Fai Cisl.

L’intesa contiene l’obbligo per il nuovo proprietario di confermare, tramite passaggio diretto, tutti i tempi indeterminati e assumere lo stesso numero di stagionali del 2021, con contratti di pari durata. Dove non si riuscisse a rispettare la durata dei contratti, sia nel 2022 che nel 2023, De Feo si obbliga a corrispondere una ‘una tantum’ pari alla differenza tra il salario percepito nel 2021 e quello inferiore percepito nell’anno di riferimento.

“Abbiamo comunque chiesto alla Regione di tenere aperto il tavolo sulla vertenza di Marradi per un anno, per monitorare l’andamento del nuovo piano industriale e valutare le opportunità di sviluppo della lavorazione del marrone sul territorio – dicono i sindacati -. Apprezziamo che la Regione abbia messo sul Tavolo un accordo di programma che ha certamente contribuito alla risoluzione della vertenza”.

“Come istituzione del territorio, lavoreremo di concerto con Città Metropolitana e Regione, affinché questa vicenda si possa trasformare in un’opportunità concreta per Marradi, con l’obiettivo di creare un distretto del marrone sul nostro territorio, a partire dalla produzione di Marron Glacès che certamente potrebbe rappresentare un elemento distintivo della nostra comunità”, aggiunge il sindaco Tommaso Triberti.

(fonte Cgil -Cisl)

Il nuovo piano industriale verterà su tre linee produttive del fresco: castagne in retina, snack in doypack e castagne in latta per la produzione dei marron glacé in pasticceria.

Ortofrutticola del Mugello: lo stabilimento non chiude e l'occupazione sarà garantita fino a tutto il 2023

 

Lo stabilimento di Marradi non chiuderà e sarà garantito l’intero trattamento economico – ai livelli del 2021 per il 2022 e il 2023 – ai sette lavoratori a tempo indeterminato e ai 64 stagionali di Ortofrutticola del Mugello.  E’ questo l’impegno che le due aziende, il subentrante Gruppo De Feo e Italcanditi che ha ceduto l’attività, hanno accettato di assumersi al termine di una lunga trattativa svoltasi al tavolo regionale. L’impegno varrà anche se si registrerà un calo di produzione dovuto al mercato. Nel frattempo avverrà la transazione verso il nuovo piano industriale elaborato dal Gruppo De Feo che verterà su tre linee produttive del fresco: castagne in retina, snack in doypack e castagne in latta per la produzione dei marron glacé in pasticceria.

In particolare la Gaetano De Feo s.r.l. acquisirà un ramo d’azienda da Ortofrutticola comprendente, tra l’altro, lo stabilimento di Marradi e del personale a tempo indeterminato ad esso addetto. La Gaetano de Feo ha confermato inoltre la volontà di dare corso al piano industriale discusso con le istituzioni e le organizzazioni sindacali nel corso dei precedenti incontri. Il piano prevede inoltre misure volte a salvaguardare l’approvvigionamento dei marroni dai produttori locali in quantità non inferiori a quelle oggi raccolte e, appunto, lo sviluppo di 3 linee produttive oltre all’ammodernamento degli impianti.

“È stato un confronto duro e complesso, ma alla fine abbiamo scongiurato il peggio: lo stabilimento non chiuderà, sarà parzialmente riconvertito e governeremo la transizione dal vecchio al nuovo assetto produttivo a garanzia dell’occupazione, compresi gli stagionali”, ha detto Valerio Fabiani, delegato del presidente Giani per il lavoro. “Vorrei ringraziare pubblicamente i sindacati e le proprietà per aver saputo superare con intelligenza gli ostacoli che si sono presentati durante la trattativa”. Fabiani ha concluso offrendo la disponibilità della Regione Toscana nel mantenere attivo il tavolo per condividere e monitorare le scelte future e allo stesso tempo di valutare l’attivazione di un Accordo di programma a supporto del nuovo piano industriale.

Al tavolo erano presenti, oltre a Fabiani e alle aziende coinvolte, la vicepresidente Stefania Saccardi; Tommaso Triberti, sindaco del Comune di Marradi; Giovanni Bettarini, assessore della Città metropolitana; e le organizzazioni sindacali. Al termine questi ultimi si sono trovati in assemblea coi lavoratori per registrare il positivo esito della vertenza. Decisive negli ultimi giorni anche le interlocuzioni tra Regione e Fondo Invest Industrial che controlla per il 70% Italcanditi.

(fonte Regione Toscana)

I commenti sono chiusi.