Oggi la Toscana, dopo un massiccio intervento di “lanci” dell’insetto utile, è in grado di autoprodurlo e le prospettive per il futuro si mostrano buone. Secondo gli esperti nel 2017 l’insetto antagonista sarà presente e attivo in tutto il territorio toscano. Ma ecco la “storia” della lotta biologica al cinipidel del castagno in Toscana.
Già nel triennio 2010/2012 furono effettuati 75 rilasci dell’insetto utile, realizzati con il finanziamento della Regione, ai quali si affiancarono i 19 rilasci finanziati dal Ministero delle politiche agricole e forestali tramite un progetto chiamato “Lobiocin”. L’intervento mostrò una buona acclimatazione dell’insetto utile, premessa di un prossimo contenimento dei danni, si decise perciò di accrescere lo sforzo organizzativo e i numeri del progetto. Così nel 2013 sono stati effettuati in totale 382 rilasci, 5 volte di più del triennio precedente, e 60 di questi furono finanziati dal ministero con un nuovo progetto chiamato “Bioinfocast”.
Nel 2013 anche alcuni enti territoriali cominciarono a partecipare al programma regionale, collaborando al rilascio dell’insetto utile e acquistando in proprio adulti di Torymus sinensis da distribuire nelle loro realtà. Oggi l’insetto utile si è insediato nella gran parte del territorio toscano e si prevede che entro il 2017 sarà presente ed attivo su tutte le aree castanicole.
Nel 2014 il numero dei rilasci è stato imponente: complessivamente sono stati 603 i lanci, dei quali 120 finanziati dal Mipaaf, 60 dalla Regione, 20 con insetti utili autoprodotti nei due centri di moltiplicazione regionale, 288 dagli enti delegati (unioni dei Comuni e Province) con proprio finanziamento, 115 acquistati dai privati sul libero mercato e rilasciati previa notifica al servizio fitosanitario regionale. Il servizio fitosanitario regionale ha provveduto alla supervisione delle attività per tutto il quinquennio e ai controlli secondo le normative.Le associazioni castanicole hanno curato vari aspetti delle attività tra cui il prelievo e la distribuzione del materiale biologico acquistato con finanziamento Mipaaf.
Per quanto riguarda “l’autoproduzione” dell’insetto utile la Regione Toscana ha ottenuto un finanziamento per due strutture di stoccaggio/moltiplicazione, progettate e realizzate dall’Università di Firenze (Dipartimento GESAF) installate a Taponecco – comune di Licciana Nardi (Lunigiana – Massa Carrara) e in località Fonte alle Monache – comune di Santa Fiora (Amiata – Grosseto). La gestione delle attività nei centri è stata assegnata all’Associazione per la Valorizzazione della castagna dell’Amiata e all’Associazione Castanicoltori della Garfagnana.
La fase sperimentale e di avvio dell’autoproduzione è iniziata quest’anno e il materiale ottenuto, nonostante qualche difficoltà iniziale, è stato sufficiente ad effettuare 20 rilasci “autoprodotti toscani”. Nei prossimi anni i lanci degli insetti utili saranno portati avanti dalle Associazione castanicole con il materiale biologico “autoprodotto in Toscana” grazie ai Centri di stoccaggio e moltiplicazione realizzati.