L’ospedale del Mugello è stato classificato come «Centro Oro» per l’ictus

Ictus, all’ospedale del Mugello il “Gold Status” dagli ESO Angels Awards. Riconosciuti livelli di eccellenza in organizzazione, casistica e cura

La direttrice Capanni: “Centro della rete con parametri di intervento ottimali”

Il riconoscimento di Gold Status allospedale del Mugello

L’ospedale del Mugello è stato classificato come «Centro Oro» nell’ambito del programma internazionale ESO-Angels Awards, l’iniziativa che ha lo scopo di aumentare il numero di pazienti trattati con le nuove terapie e ottimizzare la qualità dei trattamenti nei Centri Stroke europei. Il riconoscimento per gli ottimi standard di qualità nel trattamento dell’ictus, è stato consegnato ieri dai rappresentanti di Angels Italia.

Rilasciato dal progetto internazionale Angels, in collaborazione con l’European Stroke Organization (ESO), il premio è destinato alle strutture che nel mondo sono dotate di percorsi specifici e ottimizzati per il trattamento dell’ictus e che rispettino gli standard richiesti. Valuta pertanto diversi parametri di qualità e ottimale gestione del paziente con ictus ischemico acuto, sia in fase pre-ospedaliera sia all’arrivo del paziente in Pronto Soccorso, fino alla fase post-acuta.

In particolare il riconoscimento “gold” certifica che l’Ospedale del Mugello ha raggiunto livelli di eccellenza, sia dal punto di vista dell’organizzazione, sia della casistica e dei risultati di cura.

“Questo premio testimonia l’eccellente lavoro svolto e l’importanza di fare rete intra e interospedaliera – commenta Claudia Capanni, direttrice sanitaria – al fine di trattare l’ictus in maniera rapida, efficiente, efficace e multidisciplinare. La presenza dell’ospedale del Mugello come centro della rete ictus dell’Area Vasta Centro permette di avere anche in un territorio ampio come quello su cui insiste l’ospedale, parametri di intervento ottimali”.

Tra gli standard raggiunti figurano, ad esempio, il trattamento dei pazienti in un tempo inferiore ai 60 minuti tra l’arrivo in ospedale e l’avvio della trombolisi endovenosa e in meno di 120 minuti tra l’accesso e l’esecuzione della trombectomia meccanica nell’80% dei casi, quindi comprendono la rilevazione delle tempistiche di presa in carico del paziente, dall’arrivo in Pronto soccorso fino al termine del percorso diagnostico-terapeutico.

“Questo tipo di risultati – sottolinea Leonardo Delli, direttore della medicina d’Urgenza dell’ospedale del Mugello –  si può raggiungere solo tramite un lavoro di squadra nel quale il personale medico ed infermieristico del DEA e della radiologia agisce in maniera sincrona e coordinata, in modo che, dal momento della prenotifica del 118, si realizzi un canale preferenziale per la gestione del malato con ictus. Lo stesso nel caso di ictus intraospedaliero, che richiede stretta collaborazione tra internisti e urgenzisti. Questo è il significato reale della creazione dello stroke team ospedaliero, che di fatto ha permesso l’ottenimento di questo risultato”.

Si tratta di dati importanti perché l’ictus è una patologia tempo-dipendente che rappresenta la prima causa di invalidità in Italia con circa 90 mila ricoveri l’anno. Solo un rapido intervento può ridurre al minimo i danni al cervello e le possibili complicanze, migliorando la qualità di vita di pazienti e caregiver, talvolta raggiungendo la completa ripresa della funzionalità.

La direttrice della Medicina interna, Cristiana Seravalle, riferisce l’attenzione prestata a tutto il percorso di degenza, all’impostazione della terapia in dimissione ed alla raccolta dei dati di follow up. A tre mesi dall’ictus, attraverso intervista al paziente o al caregiver, sono raccolte informazioni sugli outcomes clinici utilizzando la Scala Rankin che è uno strumento di valutazione a cui si fa riferimento comunemente per misurare il grado di disabilità o dipendenza nelle attività quotidiane di persone che hanno subito un ictus o un altro evento con esito di disabilità neurologica.

“La Società europea per la cura dell’ictus – ha evidenziato Alessia Sartori, rappresentante di Angels Italia che ha consegnato il premio – ha come missione il miglioramento della cura dei pazienti colpiti da questa grave malattia che è terza causa di morte e prima causa di invalidità nel mondo, anche mediante monitoraggio dei percorsi di cura, attraverso registri comuni e la valutazione dei risultati in base a indicatori di qualità. Gli ESO-Angels Awards sono riconoscimenti assegnati agli ospedali che hanno dimostrato i migliori percorsi di cura al servizio dei pazienti colpiti da ictus”.

fonte Asl

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