Il Pd di Vaglia interviene sul presunto utilizzo dell’albergo Giotto di Bivigliano come centro di quarantena

Il Partito Democratico di Vaglia spiega in una nota i fatti relativi al presunto utilizzo come centro di quarantena per migranti dell’hotel Giotto a Bivigliano, ed invita gli Amministratori e la stampa a fare la propria parte in questa situazione di emergenza, evitando di far leva irresponsabilmente sulle legittime preoccupazioni delle persone, divulgando notizie incomplete e non confermate.

La surreale escalation della vicenda legata al possibile utilizzo dell’Hotel Giotto a Bivigliano per fronteggiare l’emergenza sanitaria, culminata con l’uscita di un articolo su La Nazione di oggi, Martedì 17 marzo, con tanto di titolone ad effetto, ci costringe a qualche riflessione in merito, visto il clamore e la confusione che tale vicenda sta creando.
Innanzitutto, cerchiamo di rimettere in fila i pochi fatti di cui abbiamo verificato le fonti. È stato ampiamente anticipato dai media che la bozza dei nuovi provvedimenti previsti dal governo contiene anche la possibilità per il Prefetto, sentita la Protezione Civile, di “requisire strutture alberghiere, ovvero altri immobili aventi analoghe caratteristiche di idoneità, per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare, laddove tali misure non possano essere attuate presso il domicilio della persona interessata” . Si tratterebbe quindi di strutture aggiuntive a quelle già esistenti, da attivarsi in caso di necessità derivanti dal possibile aggravarsi della situazione sanitaria. È importante sottolineare che la sorveglianza sanitaria ha lo scopo di tutelare la cittadinanza, impedendo l’ulteriore sviluppo del contagio, nella speranza che non sia necessario ricorrervi mai. La quarantena serve cioè a quelli che non devono entrarvi, perchè vi  sono costrette persone che forse hanno contratto il virus, magari senza sintomi importanti, e con il loro isolamento cessano di essere potenziali trasmettitori del contagio.
In questo quadro, le Prefetture si sarebbero già mosse per iniziare a compilare elenchi di immobili utilizzabili a tale scopo, di cui solo nella nostra area metropolitana più di 1000 posti letto. Tra questi ci sarebbe anche la struttura di Bivigliano, potenzialmente disponibile in quanto non più utilizzata come CAS. Su questo punto occorre chiarire che la cessazione del servizio di Centro Accoglienza Straordinaria per i migranti era stata già disposta da tempo, in conseguenza di provvedimenti presi dal precedente governo, diversamente da come riportato nell’articolo richiamato. Così come è evidente che il riferimento specifico a una struttura unicamente dedicata alla “quarantena per i migranti” è pura invenzione. Il decreto si riferisce infatti a generiche necessità di spazi per applicare le misure di isolamento fiduciario, in un’ottica che, prevedibilmente, servirà a rispondere prioritariamente alle richieste e esigenze che potranno verificarsi a livello locale. Così come è altrettanto evidente che a Bivigliano non c’è nessuno che ‘si ribella’, ma semplicemente dei cittadini che esprimono giuste preoccupazioni e perplessità di fronte a notizie vaghe e incomplete.
È chiaro che le difficoltà di accettare pienamente il fatto che viviamo una situazione di emergenza, che come tale va affrontata, si estendono anche a chi (come, in questo, caso, amministratori e organi di stampa) più di altri dovrebbe costituire un esempio sui corretti atteggiamenti e comportamenti da tenere, facendo ciascuno la propria parte.
In questo momento, più che mai, riteniamo che il compito che tutti possiamo e dobbiamo svolgere a livello locale sia quello di operare in sinergia con le disposizioni del governo centrale, per contribuire a che queste possano trovare un’applicazione ‘sostenibile’ in relazione alle peculiarità proprie di ciascuna realtà territoriale.
In questo senso, il PD locale, come tutti del resto, è attivo e disponibile a dare il proprio contributo a fronteggiare la situazione. Anche noi riteniamo che la scelta dell’Hotel Giotto non sia una scelta felice e che possa essere trovata una soluzione alternativa, con il contributo di chi vive e conosce il nostro territorio, all’interno di un corretto rapporto fra tutti i soggetti coinvolti, istituzioni e cittadini.
Ma fare questo utilizzando la polemica e facendo leva sulle legittime preoccupazioni delle persone, divulgando notizie incomplete e non confermate, è un modo che riteniamo sbagliato e irresponsabile se consideriamo la situazione di emergenza che stiamo vivendo. Nelle difficoltà che ci accomunano, le parole ‘uniti ce la faremo’ non sono retorica ma l’unica vera arma che abbiamo per vincere questa difficile battaglia.
L’Esecutivo dell’Unione comunale di Vaglia del Partito Democratico

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