Dequalificazione e disfunzionalità programmata dell’Ospedale del Mugello. La seconda parte di un articolo di Sandra Cerbai   

 Dequalificazione e disfunzionalità programmata  dell’Ospedale del Mugello
(seconda parte)
di Sandra Cerbai

Che, a togliere quello che era un ottimo servizio di prelievo del sangue dall’ospedale, per affidarlo ad un soggetto privato, sia stata una “gara d’appalto” o una “manifestazione d’interesse”, non è la cosa più importante;  ciò che interessa davvero è il “perché”,  il “come”, il “per quanto”, i “criteri”.

  Il “perché: dicono sia per lavori di ristrutturazione dell’ospedale. Quali lavori? Non è ancora arrivato il progetto definitivo e i lavori non sono ancora stati appaltati! Siamo quasi a fine ottobre, l’esternalizzazione è avvenuta circa 2 mesi e mezzo fa e, dove c’era il servizio prelievi, niente sta succedendo. Scommettiamo che il progetto definitivo non sarà pronto fino  al 2022? Una cosa è certa: fino a che non c’è il progetto, i lavori non verranno appaltati. Possibile che le autorità locali non sappiano e non vedano? Che non  comincino a porsi domande?

Il “come”:  è con la delibera 322 del 04/03/2021, che la Asl affida ad Auxilium, scelto fra i  tre soggetti partecipanti alla manifestazione di interesse, il servizio dei prelievi benché solo Synlab avesse l’accreditamento della Regione; Auxilium si impegna ad ottenerlo entro 3 mesi dalla data di scadenza dell’avviso.

 Il “per quanto”:  in una prima delibera del 2020 si parla di un affido per 12 mesi, ma nella delibera 322 del ’21, i mesi sono diventati 24; poi la Dirigenza Asl dice di aver fatto un errore; per emendarlo, con una nuova delibera( ma sempre 322 del 04/03/21) rettifica e riporta l’affido a 12 mesi.

I “criteri”: lo studio privato scelto, riceve un punteggio in base ad una valutazione  dell’adeguatezza degli ambienti e della qualità dell’offerta del servizio, che non devono essere inferiori a quelli dell’Ospedale.

 “Lo studio privato che è stato scelto offre un servizio che ha lo stesso livello qualitativo dei servizi  dell’ospedale”, asserisce il sindaco di Borgo che ha dato immediatamente il suo parere favorevole all’accreditamento.

I pazienti che hanno dovuto frequentare lo studio privato, dicono altro però, parlano di:

difficoltà di parcheggio; lunghe attese fuori dallo studio; spazi angusti.

Verso la fine di agosto, una signora, incinta di 9 mesi, mi ha scritto:

…all’arrivo mi è stato detto di prendere un numero unico, uguale a quello preso da tutte le altre  persone presenti. Alla mia richiesta di informazioni relative al corridoio rosa, mi è stato detto di aspettare in fila come tutti, nonostante abbia fatto presente il mio stato di gravidanza e la mia pancia sia ben visibile. Faccio presente inoltre che l’attesa del proprio turno viene fatta all’aperto, dove i posti per sedersi sono irrisori. Ho aspettato il mio turno in piedi, per tutto il tempo, con notevole fatica. Quello che ho affrontato io, lo hanno vissuto altre mamme, con me presenti quella mattina. Questa mia è solo per far presente che di fatto non è garantito un servizio diversificato per le categorie più fragili.

Mi chiedo quando sarà possibile tornare a fare le analisi all’Ospedale del Mugello, dato che il prolungarsi di una situazione del genere è….”

Si dice che il nostro ospedale fosse rimasto l’unico con un servizio interno dei prelievi.

L’ASL, infatti, è riuscita ad esternalizzare ovunque i prelievi, con la sua forte tendenza a voler mandare il cittadino  nel privato, sperperando denaro pubblico.

L’affido  costa:

– 250mila euro l’anno;

– 5 euro a prelievo;

-1,50 euro per ogni campione biologico.

Paghiamo oltre 300 mila euro l’anno di affitto, per ambienti della Sanità pubblica dislocati nel territorio; tra questi c’è il Poliambulatorio, che avrebbe potuto ospitare benissimo il servizio prelievi.

Dato che, per ora i lavori di ristrutturazione sono solo parole, in tutto quello che sta accadendo, appare evidente un disegno per arrivare ad una disfunzionalità che va lentamente, ma inesorabilmente, a dequalificare il nostro presidio ospedaliero.  Così tra un po’ non sarà più neppure necessario fingere di aprire un cantiere per poi richiuderlo senza aver fatto niente di ciò che era stato annunciato, come è già successo nel 2019.

Con questa delocalizzazione perdiamo anche personale, perché quelli che erano gli addetti ai prelievi, non hanno ricevuto incarichi precisi e, quando andranno in pensione, non saranno sostituiti. Tacciono le autorità e tacciono i sindacati!

Vorrei precisare che io non ho niente contro le istituzioni private, dove una persona può scegliere di andare oppure no; e non ha importanza, per me,  che il servizio sia andato ad Auxilium, invece che a Synlab o a Estote Misericordes; il fatto grave è che chi dovrebbe garantire il servizio pubblico ai cittadini, lo esternalizza invece, peggiorando l’offerta e, nel nostro caso, dimostra anche di non conoscere il Territorio.

Qualcuno dovrebbe guidare  i dirigenti ASL in un tour del Mugello, girando dalla valle ai passi montani; forse capirebbero quanto sia indispensabile l’efficienza dell’ospedale e della medicina territoriale pubblica in un territorio così morfologicamente difforme, come il nostro; capirebbe quanto sia difficoltoso per i Mugellani ricorrere agli altri ospedali e ai servizi dell’area metropolitana.

Cosa spinge la Dirigenza Asl, a continuare sulla strada dei tagli e degli arrangiamenti, nell’epoca Covid? È stato universalmente affermato, da competenti, quanto i piccoli ospedali di periferia siano indispensabili per affrontare una pandemia; che se non fossero stati dismessi, avremmo superato prima e meglio il periodo pandemico.

Molti si chiedono dove siano finiti  i miliardi stanziati dall’Europa per implementare il Servizio Sanitario Nazionale.
Perciò anch’io mi chiedo: i soldi sono arrivati o no? E se sono arrivati dove sono finiti?

Sandra Cerbai

Presidente del Comitato per la salvaguardia dell’Ospedale del Mugello

 

 

 

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