Cambiamo Insieme: La situazione emergenziale non diventi ordinaria per volontà politica.

Cambiamo Insieme: < La situazione emergenziale non diventi ordinaria per volontà politica.

È ora di farsi sentire>

Le denunce dell’Ordine dei Medici e dei Sindacati di categoria non sono altro che ulteriori campanelli d’allarme della Sanità Pubblica <<…la medicina territoriale non funziona, i medici di medicina generale sono avamposti in prima linea lasciati a se stessi senza coordinamento e per questi motivi non si riesce a fare quel filtro tra gli utenti, gli ospedali e i loro pronto soccorso, che invece sarebbe estremamente necessario per non farli collassare>>.

Risulta evidente il fallimento della politica che in questi anni ha preferito chiudere ospedali o ridimensionare le sue strutture. Tagli o tentativi di sabotaggio al funzionamento dei servizi favorendo la sanità privata o il privato sociale. Un bilancio con un buco nero che la Regione Toscana ha deciso di scaricare su lavoratori e cittadini. Invece di incentivare il rafforzamento dei servizi o renderne efficiente e rapida la risposta si è preferito un’ulteriore dismissione dei servizi con ad esempio l’esternalizzazione dell’assistenza domiciliare nel Mugello e servizio prelievi.

Personale (considerato come eroe finché faceva comodo) costretto a lavorare in una continua fase emergenziale in condizioni oggettive di disagio dovute al sovraccarico di utenti, alla mole di lavoro, alla burocrazia, con ritmi lavorativi massacranti dei professionisti che, anche in vista delle ferie estive, renderà aleatoria la possibilità di garantire l’erogazione dei servizi e adeguati standard di qualità e sicurezza. Mancano medici e pediatri, mancano infermieri, mancano Oss, mancano tecnici e nonostante ci siano graduatorie aperte le assunzioni rimangono sostanzialmente bloccate.

Pare quasi che il settore pubblico NON debba funzionare, con risorse dirottate altrove e la salute che diventa una variabile oggetto di mercato.

E pure i finanziamenti che dovrebbero arrivare dal PNRR (o meglio dovevano arrivare..) saranno vincolati alla spesa sul personale oltre che sulle future generazioni. Perché intanto le risorse per la salute, che nel 2021 erano salite al 7% del PIL, dal 2023 torneranno a scendere.

Rischiamo di costruire nuovi ospedali ma poi non avere soldi per assumere medici e personale. Le famose “cattedrali nel deserto”.

I presìdi ospedalieri periferici (come quello a Borgo San Lorenzo) sono essenziali ed è fondamentale che continuino a soddisfare i bisogni assistenziali della comunità, garantendo l’adeguatezza delle cure e degli interventi a maggior ragione per i piccoli pazienti e famiglie. Il pensionamento di un altro Medico (Pediatra) a Borgo san Lorenzo sta creando ripercussioni e grossi disagi per decine di famiglie e bambini. Dalla Giunta un “silenzio assordante”. E’ assurdo che molti siano costretti a spostarsi in altri comuni (o rivolgersi al privato!!!) per ricevere una visita o delle cure, in condizioni di malattia o sintomi. Purtroppo l’Asl non riesce a trovare o sostituire medici e pediatri di famiglia per garantire il servizio ambulatoriale ma se non vengono neanche incentivati e premiati coloro che prenderebbero volentieri servizio in Mugello andremo poco lontano.

Il sovraccarico di utenti, l’enorme mole di lavoro, di burocrazia ed i ritmi lavorativi massacranti non consentono di garantire un’efficiente assistenza medica generando su cittadini e famiglie residenti disservizi e sofferenze.

Le nostre proposte:

  1. La politica locale deve pretendere dalla Regione incentivi economici a favore dei pediatri e medici di base che decidono di svolgere la professione nelle aree come la nostra;
  2.  Sblocco delle graduatorie di assunzione con l’ausilio dei sindacati di categoria,.

La situazione emergenziale non diventi ordinaria per volontà politica. Al di là dell’appartenenza politica è l’ora di farsi sentire in Regione.

Cambiamo, la Sanità Pubblica, Insieme!

Luca Margheri – Claudio Ticci – Francesco Atria

 

I commenti sono chiusi.