Allontanati dalla famiglia. Scelta giusta?

 

 

La nazione di questa mattina racconta la storia dell’allontanamento di due bambini dai genitori dopo una segnalazione di un’insegnante di sostegno e dei servizi sociali. Una vicenda che però presenta aspetti contradditori e che rischia di ritorcersi negativamente anche per coloro che si vorrebbe tutelare.

Un ragazzo di 13 anni arrivato a scuola con una ferita su un sopracciglio aveva dichiarato alla sua insegnate di sostegno che la mamma picchiava lui e la sorellina di due anni. Da qui l’indagine e la misura cautelare dell’allontanamento dei figli. Ora questa decisione è stata in parte corretta in quanto il gip Ponticelli ha revocato la misura nei confronti della madre per la frequentazione della figlia piccola che in questo periodo di allontanamento aveva mostrato sintomi di catatonia. Il problema è che madre e figlia si dovrebbero incontrare in una struttura protetta e non in casa, ma in questo momento non ci sono disponibilità fino a dopo Pasqua nonostante che la vicenda si trascini da settimane.
Per quanto riguarda il tredicenne resta invece in vigore l’allontanamento. Si tratta di un ragazzo problematico che necessita di un docente di accompagnamento e a questo punto le accuse da lui lanciate contro la madre saranno tutte da verificare. Sulla ferita la madre ha spiegato che è stata causata da un anello dopo aver colpito il figlio con uno schiaffo in quanto lo aveva sorpreso con un accendino a dare fuoco ad un mobile e le si era rivoltato contro. Quanto ad alcuni lividi la madre ha ricordato che il figlio faceva il portiere in una squadra di calcio e in questi giorni si era picchiato con alcuni coetanei( fatti simili sono successi anche in passato e conosciuti).
Il ragazzo che è iscritto alla seconda media da alcune settimane non frequenta la scuola ed ha abbandonato anche la squadra di calcio. Tornerà a studiare dopo Pasqua ma in un istituto diverso e con nuovi compagni di scuola.
Una vicenda su cui tutti si augurano possa essere fatta velocemente chiarezza per il bene dei ragazzi e della loro famiglia.

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