Ponte Morandi: un Commento a Caldo
Due giorni dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, avevo pubblicato sul “Fatto Quotidiano” il commento che trovate più sotto. Era un tentativo di ragionare su quella che io consideravo e considero una tragedia causata da ragioni “sistemiche.” In sostanza, il declino dell’EROEI della nostra società ci rende difficile, se non impossibile, manutenzionare strutture che in epoche di abbondanza potevamo costruire senza problemi.
Come avrete notato, questo tipo di interpretazione non ha avuto molto successo e siamo arrivati alle conclusioni più o meno condivise da tutti, che:
1. E’ colpa di quelli che dicono sempre di no a tutto. Ma anche di Benetton. E poi, dell’Europa che non ci da i soldi. In ogni caso c’entrano di mezzo le banche, i capitalisti, gli Gnomi di Zurigo, il Grande Vecchio di Montecatini, i Rettiliani e forse anche gli immigrati.
2. Bisogna punire i colpevoli anche prima di sapere esattamente cosa è successo e perché. Basta con il garantismo e chi non è d’accordo offende le vittime innocenti del crollo del ponte.
3. Bisogna costruire di più e costruire opere sempre più grandi in modo tale da far ripartire la crescita.
4. Più un politico urla, più riceve consensi.
Dal “Fatto Quotidiano” del 16 Agosto 2018
di Ugo Bardi