Istruttoria eolico : finale di partita

Istruttoria eolico : finale di partita
Ormai siamo alla fine dell’inchiesta pubblica sul progetto eolico di Villore-Corella dove si è discusso più dell’importanza delle energie rinnovabili in generale che della collocazione dell’intervento proposto da Agsm. Anche alcuni interventi accademici sulle valutazioni anemometriche e la produzione di energia eolica sono state fatte senza parlare di impatto ambientale. Insomma che l’impianto eolico produca energia è un fatto scontato, altrimenti bisognerebbe dubitare della sanità mentale dei proponenti, che però debba per forza essere localizzato in quel luogo non è invece scontato e continuare a presentare gli 8 aerogeneratori di 140 metri di Villore /Corella come la soluzione del riscaldamento globale è un’offesa all’intelligenza dei cittadini. L’impianto di Villore-Corella se riuscirà a produrre quanto indicato come livello massimo di energia contribuirà ai consumi dell’ 0,15% della popolazione italiana.Le osservazioni molto negative e dettagliate del Parco delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna dimostrano che il progetto è localizzato in un’area non idonea perché la legge parla non solo di parchi ma anche di “ aree contigue” come in questo caso. Per questo anche il comune di San Godenzo insieme alle sue osservazioni ha espresso la sua contrarietà al progetto richiamandosi anche al “ Manifesto di Camaldoli per una nuova centralità della Montagna”. A questo proposito trovo abbastanza singolare che alcune associazioni firmatarie di quel manifesto poi si propongano sostenitrici di progetti di questo impatto proprio sulla montagna(forse perché progettate da società amiche?). La stessa relazione geologica inviata dal comune di Dicomano evidenzia situazioni molto critiche per alcuni interventi proposti per la elevata o molto elevata pericolosità geologica dei luoghi e anche nei sopralluoghi “effettuati su aree di intervento sono stati evidenziati forme di deformazione ed erosione attiva che interessano l’area”. Tra le tante osservazioni vorrei estrarre un brano da quella fondamentale presentata dalla direzione urbanistica, settore tutela, riqualificazione e valorizzazione del paesaggio della Regione Toscana che da sola basterebbe ad emettere un parere negativo di VIA:
“Dall’analisi effettuata nella presente istruttoria, sulla base della documentazione depositata, l’intervento non appare conforme agli indirizzi d’ambito, agli obiettivi e alle indicazioni relative alle Invarianti strutturali e appare in netto contrasto con il progetto di fruizione lenta del paesaggio, creando una cesura nell’ecosistema e nel carattere dei percorsi presenti e della vocazione del territorio, oltre al probabile contrasto con le prescrizioni indicate nella disciplina delle aree di notevole interesse pubblico (art. 136 Dlgs 42/2004, n. 3 DM specifici, come sopra riportato) nella componente relativa alla visibilità da dette aree tutelate. Questo dato rappresenterebbe peraltro un criterio di esclusione alla localizzazione degli impianti indicato al punto 2.18 dell’Allegato 1b del PIT-PPR (Norme comuni energie rinnovabili impianti eolici – Aree non idonee e prescrizioni per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio). Se ne richiama il contenuto: aree di valore estetico percettivo la cui immagine è storicizzata ricadenti all’interno di coni e bacini visivi non sono ammessi impianti eolici. “
Per chiudere pubblico le mie modeste osservazioni che come consigliere dell’Unione ho presentato il 14 maggio scorso.
Leonardo Romagnoli
17.7.20
Ossservazioni sul progetto eolico Giogo di Villore- Corella
Il progetto presentato dalla società AGSM per un parco eolico composto da 8 areogeneratori di altezza superiore ai 100 metri sul crinale appeninico del Giogo di Villore – Corella nei comuni di Vicchio e Dicomano non può essere approvato in quanto in contrasto sia con le indicazioni della Carta Nazionale del Paesaggio, sia con le norme e prescrizioni del Piano di Indirizzo territoriale della Toscana, del Piano Energetico Regionale per gli impianti eolici e con gli obiettivi del Piano Strutturale intercomunale del Mugello.
Nelle norme collegate al Pit (allegato b1)vengono indicate le aree non idonee alla realizzazione di parchi eolici industriali con potenza superiore a 1MW ( come in questo caso) e tra queste ci sono le aree di notevole interesse pubblico indicate dal Codice dei Beni Culturali in cui parla della tutela del paesaggio (art.131-143).
In particolare l’art. 136 comma d) del Codice definisce che sono aree di notevole interesse pubblico “le bellezze panoramiche e così pure tutti i punti di vista o di belvedere ,accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze”. E’ il caso del Giogo di Villore, un un’area percorsa da importanti sentieri trekking di valenza interregionale che verrebbero fortemente intaccati dal progetto come scritto nella relazione generale : “l’impianto, ed in particolare le piste e le piazzole lungo il crinale principale, interferiscono con la sentieristica esistente”.
Quindi il luogo scelto sul crinale Villore- Corella per l’installazione delle pale eoliche rientrando in questa classificazione non potrebbe ospitare nessun impianto per produzione di energia di queste dimensioni.
La produzione di energia elettri­ca da fonti rinnovabili non può rispondere solo a criteri economici e di riduzione delle emissioni , ma deve anche e soprattutto rispettare i principi costituzionalmente protetti della tutela del patrimonio culturale e del paesaggio.
Anche nell’allegato 1b del Pit si afferma : “nelle aree di valore estetico percettivo la cui immagine è storicizzata ricadenti all’interno di coni e bacini visivi non sono ammessi impianti eolici ad eccezione di singoli generatori con altezza complessiva non superiore a 1,5 metri e diametro non superiore a 1 metro”, cioè impianti di modestissime dimensioni per uso aziendale.
Inoltre il Pit nella scheda dedicata all’Ambito Mugello sezione 3 pone tra gli obiettivi di qualità del territorio “la Valorizzazione delle relazioni di carattere naturalistico presenti nell’ambito della montagna mugellana dall’ Alpe di San Benedetto fino al passo della Futa che rappresentano elementi di specificità anche attraverso attività di carattere culturale favorendone l’inserimento all’interno di circuiti econaturalistici. Miglioramento della gestione delle masse boschive e mantenimento della relazione con le aree a pascolo o a seminativo e dei livelli di naturalità complessiva”.
Il sito prescelto per il parco eolico rientra in pieno nell’ambito descritto e quindi la presenza di 8 pale di oltre 100 metri (un palazzo di oltre 30 piani) e i necessari lavori di sbancamento e di nuova viabilità mal si conciliano con gli indirizzi del piano.
D’altra parte il PIT, “quale strumento di pianificazione con specifica considerazione dei valori paesaggistici, unitamente al riconoscimento, alla gestione, alla salvaguardia, alla valorizzazione e alla riqualificazione del patrimonio territoriale della Regione, persegue la salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche e la promozione dei valori paesaggistici coerentemente inseriti nel singoli contesti ambientali.(art 1 comma 3 delle finalità del Piano).
Se questi sono obiettivi condivisi trovo molto difficile sostenere che il crinale appenninico del Giogo Villore- Corella non presenti elementi di pregio paesaggistico e naturalistico.
Oltre all’impatto delle torri eoliche che necessitano di ampie basi in cemento che rischiano di compromettere l’assetto idrogeologico del crinale ( in un caso sono previsti anche micropali inseriti per 15 metri in profondità), ci sono anche le opere necessarie per permettere l’accesso ad un sito che non è servito da adeguata viabilità. Per stessa ammissione dei proponenti le ipotesi di viabilità individuate , se pur fattibili, comportano “ opere di impatto ambientale o sociale significativo” e presentano numerose criticità .
Oltre a questo dovrà essere realizzato in loco un impianto di betonaggio per la produzione di 10.000 mc di calcestruzzo viste le pendenze del 28% che impedirebbero il transito di mezzi a pieno carico. Il transito sarà comunque di centinaia di tir da 15 mc di portata. In fase di cantiere sarà occupata un’area di 124.385 mq superiore a 15 campi di calcio.
La zona prescelta si trova in zona sismica 2 interessata dal disastroso terremoto del giugno 1919 e l’area del Mugello è stata anche recentemente colpita da scosse superiori al 4° grado della scala Richter.
Troppo spesso nella relazione di progetto si fa riferimento all’impianto del monte Mesa a Rivoli in Veneto come esempio di sostenibilità. Purtroppo la localizzazione di Rivoli non è su un crinale montuoso ( come farebbe pensare il nome) ma su una collina tra 290 e 300 slm ben servita da viabilità rurale e coltivata a vite e a pochi chilometri dall’autostrada.
Anche l’esempio del Carpinaccio nel comune di Firenzuola non si trova in un “contesto analogo” come scrivono i proponenti sia per la copertura forestale, sia per la viabilità di accesso. A questo proposito trattandosi di generatori molto più piccoli e di minor potenza di quelli previsti a Villore le indicazioni ministeriali invitano a prendere in considerazione l’ammodernamento di parchi eolici ( con generatori di maggiore potenza) in siti già in funzione, con tutte le infrastrutture necessarie, invece di occupare nuovo suolo per realizzare nuove strutture che impattano sul paesaggio.
Non essendo l’area di Villore servita da una rete elettrica adeguata saranno anche necessarie ulteriori opere di scavo e taglio di piante molto consistenti per raggiungere le sottostazioni lungo la strada statale nei pressi di Dicomano.
Va anche aggiunto che nella scheda del Piano Strutturale intercomunale alcune delle aree previste per l’installazione del parco eolico sono definite “non idonee” e sono percorse da un ricco reticolo idraulico.
“Le tendenze attuali volte allo sviluppo delle energie rinnovabili nel nostro paese sembrano spesso scordare che il patrimonio paesaggistico nazionale contribuisce al progresso dell’umanità, all’economia e alla qualità della vita in misura maggiore, rispetto al contributo che le centrali eoliche possono dare alla soluzione del problema energetico e della mitigazione del riscaldamento climatico. Pertanto, fermo restando la necessità di trovare una soluzione ai problemi energetici, gli ambiziosi progetti di centrali eoliche portati avanti da Regioni con vasti patrimoni paesaggistici, dovrebbero tenere conto dell’impatto negativo sul patrimonio paesaggistico. È comunque sintomatico che gli studi che hanno promosso tali impianti, così come il fotovoltaico, non abbiano considerato il problema dell’impatto sul paesaggio”. (Primo rapporto sullo stato del paesaggio rurale settembre 2018)
Nel PAER della Regione Toscana vengono anche riportati criteri di priorità per la scelta di progetti per installazione di pale eoliche :
– il ricorso a criteri progettuali volti ad ottenere il minor consumo del territorio, sfruttando al meglio le risorse energetiche disponibili;
– il riutilizzo di aree già degradate da attività antropiche, pregresse o in atto, tra cui siti industriali, cave, discariche, siti contaminati, così come definite dalla l.r. 11/2011.
Inoltre nella loro localizzazione dovranno essere privilegiate “aree già dotate di grandi infrastrutture (linee elettriche, grandi vie di comunicazione, insediamenti industriali), favorendo l’integrazione con impianti industriali caratterizzati dalla presenza di strutture verticali , l’utilizzo di strade esistenti senza compromettere tracciati di viabilità storica, qualora presenti, e localizzazioni che limitino gli interventi di alterazione del patrimonio boschivo. “
Sono tutti criteri che il progetto del Giogo Villore – Corella non rispetta e per tali motivi dovrebbe essere respinto nella valutazione di impatto ambientale.
Infine il Piano Strutturale Intercomunale del Mugello, in fase di approvazione definitiva, che riguarda anche i comuni di Vicchio e Dicomano, punta sulla valorizzazione del territorio con l’incremento di un turismo sostenibile e la tutela dei crinali e dei percorsi escursionistici.
Tra le altre cose la Disciplina di piano del PSI persegue:
– la conservazione e la gestione del patrimonio territoriale, promuovendone la
valorizzazione in funzione di uno sviluppo locale sostenibile e durevole;
– la riduzione dei fattori di rischio connessi all’utilizzazione del territorio in funzione di maggiore sicurezza e qualità di vita delle persone;
– la valorizzazione di un sistema di città e insediamenti equilibrato e policentrico,
promuovendo altresì la massima sinergia e integrazione tra i diversi contesti territoriali contermini;
– lo sviluppo delle potenzialità multifunzionali delle aree agricole e forestali e della
montagna, coniugando funzioni produttive con funzioni di presidio idrogeologico,
ambientale e paesaggistico.
Come è scritto nella Carta Nazionale del paesaggio “La buona qualità del paesaggio è condizione per una buona qualità della vita, non solo per le popolazioni che vi abitano, ma anche per tutti coloro che possono fruirne. Questo risultato è raggiungibile combinando il modello dell’eccezione del patrimonio culturale, quale valore primario e assoluto, incentrato sulla bellezza, fonte di orgoglio di appartenenza, di ricchezza e attrazione turistica – e quindi volano di crescita economica -, con quello che, in linea con la Convenzione europea del paesaggio, definisce quest’ultimo come “componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni” e come tale fondamentale per una strategia di sviluppo sostenibile.”
La proposta progettuale di Agsm sul crinale appennnico di Villore- Corella contrasta palesemente con queste indicazioni fondamentali per il futuro del territorio mugellano.
Leonardo Romagnoli
Consigliere dell’Unione dei Comuni Montani del Mugello
14.5.20

I commenti sono chiusi.