Penalizzato Mugelli a Monza

TERZO AL TRAGUARDO, MA SESTO PER UNA PENALITÀ ASSURDA.

 

Bel risultato per Max Mugelli a Monza che in pista conquista con pieno merito la terza posizione finale con una caparbia gara di rimonta dopo essere partito dalla sesta piazza, ma una inspiegabile decisione della direzione gara lo penalizza di dieci secondi per un presunta manovra pericolosa che avrebbe danneggiato la Audi di Reicher alla prima variante.

Nella classifica finale si legge infatti che è stata data una penalità di 10 secondi alle vettura numero 3 di Mugelli per una “azione pericolosa”. Quale sarebbe stata questa azione pericolosa? Agli occhi di tutti gli appassionati e telespettatori nessuna, gli unici a vedere questa supposta azione pericolosa sono i signori della direzione gara, che si riferiscono ad un leggerissimo contatto tra Reicher e Mugelli, peraltro provocato proprio da Reicher e di cui alleghiamo una immagine, che tra i due penalizza proprio Mugelli che è costretto a tagliare la variante.

Reicher tenta il sorpasso tentando di inserirsi all’interno della prima variante, si appoggia impercettibilmente sull’anteriore destro della vettura di Max spingendolo un po’ all’esterno e costringendo il pilota toscano a tagliare la variante per non scontrarsi con il cordolo. Entrambe le vetture procedono come se nulla fosse, senza alcuna protesta di Reicher da una parte e di Max dall’altra.

Manovre di questo genere accadono quotidianamente in tutti i circuiti del mondo, senza che a nessun direttore di gara salti in testa l’idea di penalizzare i piloti per questo. Non è forse questo il DNA dell’automobilismo sportivo? Noi appassionati preferiamo una gara in cui i piloti, lottando con lealtà e sportività, tentano di raggiungere il podio sorpassando gli avversari o resistendo agli attacchi degli inseguitori, oppure invece amiamo vedere un trenino di vetture che una dopo l’altra aspettano diligentemente di tagliare la bandiera a scacchi in fila indiana? Crediamo che la risposta sia ovvia, altrimenti i tifosi andrebbero in una stazione ferroviaria piuttosto che in autodromo.

I più maliziosi potrebbero pensare che il responsabile sia il gran caldo di oggi a Monza che potrebbe provocare degli svarioni, ma crediamo che negli uffici della direzione gara ci sia l’aria condizionata (a differenza che negli abitacoli dei piloti, che sembrano essere molto più lucidi di chi prende le decisioni comodamente seduto in poltrona).

Ritenendo di avere subito un torto abissale, Max Mugelli, che nella sua ventennale carriera è conosciuto dagli addetti ai lavori per la sua sportività e correttezza in pista, ha subito pensato ad una drastica decisione: non prendere parte alla gara di domani in aperta protesta con la direzione gara.

In seguito però alle parole di incoraggiamento delle persone che gli vogliono bene, per rispetto dell’encomiabile lavoro di tutto il team e dei numerosi appassionati che amano il mondo dei motori, Max ha deciso finalmente di prendere parte alla gara di domani, che si disputerà domenica alle 16.25 (in diretta TV su Sportitalia (dtt 60 SKY225) e livestreaming su www.acisport.it.)

Max Mugelli

“Che si sia trattato di un furto non ci sono dubbi. Tutti hanno potuto vedere che non ho commesso alcuna azione pericolosa ai danni di Reicher. Al contrario, per evitare un possibile scontro che avrebbe penalizzato entrambi sono andato largo tagliando la variante.

In un primo momento ho pensato di non prendere parte alla gara di domani; poi, guardando in faccia i ragazzi del team al lavoro sotto un tendone a oltre 40 gradi ho pensato che non avrei potuto tradirli. Correrò per rispetto nei loro confronti, per rispetto verso tutti i miei sponsor e sostenitori che non mi hanno mai fatto mancare la loro fiducia, per rispetto dei numerosi tifosi e appassionati che amano il mondo dei motori.

Rimane il fatto che ritengo che in direzione gara ci siano degli incompetenti che non siano affatto in grado di giudicare cosa significa tenere in mano un volante di una vettura da corsa.

L’assurda decisione di oggi mi ha privato da un lato di un podio meritato, dall’altro toglie credibilità al campionato stesso e all’automobilismo sportivo in generale.”

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