Piano periferie e Chino Chini: una nota di Rifondazione comunista

La sicurezza delle nostre scuole, quei 3,8 miliardi del “Piano periferie” bloccati e l’allarme sul destino dei lavori al Chino Chini

Ha ragione il Sindaco, quando afferma con un post su facebook che non si può giocare con i veri problemi dei cittadini, non lo possiamo accettare. Non si scherza quando si parla dell’adeguatezza, della salubrità e della sicurezza delle nostre scuole.

In particolar modo se il tanto sbandierato fondo unico di 3,9 miliardi previsto dallo scorso governo per l’edilizia scolastica in aggiunta alla cosiddetta “Buona scuola” di Renzi non è stato neanche lontanamente vicino a quello che serve. In conseguenza di quello stanziamento sono stati stimati circa 12.000 interventi per un totale di 7.100 scuole. Ma in Italia abbiamo 42,000 scuole in tutto, e in ogni caso è difficile giudicare l’impatto complessivo degli interventi messi in atto, visto che spesso mancano anche solo delle serie indagini sugli interventi necessari agli edifici, in particolare per quanto riguarda il rischio sismico.

Ma questo a Borgo San Lorenzo lo sappiamo bene, dal momento che una valutazione sull’alto rischio sismico dell’immobile di Via Don Minzoni, che ospitava fino allo scorso anno alcune sezioni della scuola elementare e alcune classi del CPIA, era nota già dal 2014, senza che questo suggerisse all’Amministrazione l’urgenza di trovare una soluzione. Almeno finché i genitori dei bambini delle elementari non minacciarono di portare via i figli da quella scuola. D’altra parte almeno il disagio nell’utilizzo dei container come aule scolastiche è particolarmente presente al Sindaco Omoboni e alla sua Giunta, visto che, per effetto della soluzione raffazzonata che si sono premurati di confezionare, quei bambini li hanno lasciati proprio nei container da settembre a gennaio scorso.

A parte questo, è vero: non si può giocare con i veri problemi dei cittadini, non lo possiamo accettare.

Soprattutto se pensiamo che nell’anno scolastico 2016/2017 nelle scuole italiane si sono verificati 44 crolli, e altri 14 sono avvenuti solo dal successivo settembre a novembre. E ancor più se aggiungiamo che solo il 3% delle scuole italiane è in ottimo stato.
Quindi se il precedente governo e l’attuale partito del Sindaco non scherzano, non scherza neanche il governo attuale. Il matrimonio fra Lega e M5S potrebbe generare come figlio una coperta più corta che mai. Se infatti si combinassero veramente Flat Tax e reddito di cittadinanza, una simile combinazione avrebbe un costo, ma allo stesso tempo ridurrebbe di molto le risorse, facendo pagare di meno chi ha di più. E tutto senza contare il problema dell’aumento dell’IVA per evitare l’innalzamento del deficit. In ogni caso si finirebbe per tagliare quello che si può, magari anche i finanziamenti agli enti locali del “Piano periferie”! E perché no, anche per progetti già avviati e in procinto di essere messi all’opera, come rischia di avvenire per l’ampliamento del Chino Chini. Siamo sicuri che sia questa la volontà popolare?

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