27 Ci siamo già occupati anche in passato di questi argomenti (QUI) (QUI) e del consumo di suolo in Mugello e Valdisieve(QUI) è quindi interessante capire se la situazione ha subito delle sensibili variazioni sia rispetto alla superficie di territorio interessata dai fenomeni e sia rispetto alla popolazione esposta ad eventuali pericoli.
I comuni con i dati percentuali più bassi rispetto al territorio sono Vaglia con il 7,73%, Dicomano con 5,44%, Palazzuolo con 4,00%, Londa con 8,8%,Marradi con il 7,33%, San Godenzo con il 17,42%. Sopra il 20% troviamo Scarperia e San Piero con il 25,5%, Pontassieve con il 23,05%, Vicchio con il 22,05%, Barberino con il 23,05%, Rufina con il 20,4% e infine Pelago con il 26,8%. Infine c’è il dato di Firenzuola dove le zone con pericolo frana sono stimante nel 30,43%.
A Scarperia e san piero la popolazione in zona ME e E è pari a 731 persone mentre 705 sono in zone medie, a Barberino non cambia molto rispetto alla rilevazione precedente con 406 persone in zona ME e E e 1038 abitanti in zona media. Per restare in Mugello l’altro comune significativo è Vicchio con 746 residenti in zona ME ed E e 740 in zone medie.
Tornando al Mugello Vicchio ha una percentuale di territorio interessata dal rischio idraulico medio del 3,43% con solo 117 abitanti in zona E che salgono a 222 a Dicomano che ha una percentuale in zona rischio medio del 2,22%. Gli abitanti in zona a rischio medio sono 504 a Vicchio e 583 a Dicomano. San Godenzo e Londa non presentano situazioni di rischio significative mentre diverso è il discorso per Rufina dove il territorio interessato è il 3,75% ma con 1424 in zona elevata e 3185 in zona media, ovvero oltre il 50% della popolazione.
Leonardo Romagnoli
Rischio frane e rischio idraulico in Mugello e Valdisieve
Ispra e Istat hanno aggiornato i dati riguardanti il rischio frane e il rischio idraulico sul territorio italiano dove la stragrande maggioranza dei comuni presenta situazioni di una certa gravità.
Ci siamo già occupati anche in passato di questi argomenti (QUI) (QUI) e del consumo di suolo in Mugello e Valdisieve(QUI) è quindi interessante capire se la situazione ha subito delle sensibili variazioni sia rispetto alla superficie di territorio interessata dai fenomeni e sia rispetto alla popolazione esposta ad eventuali pericoli.
La situazione che ha subito una modificazione sostanziale è quella del comune di Borgo san Lorenzo dove , secondo me, le rilevazioni precedenti non tenevano conto della situazione verificatasi nella frazione di Panicaglia e che ancora non è completamente risolta.
Nel comune borghigiano la superficie con pericolo frana elevato o molto elevato sale addirittura al 23,08% con gli abitanti residenti in area a pericolosità Molto Elevata che diventano 493 a cui si aggiungono quelli in pericolosità Elevata che sono 457 (totale 950), mentre quelli in pericolosità media sono 1580.
I comuni con i dati percentuali più bassi rispetto al territorio sono Vaglia con il 7,73%, Dicomano con 5,44%, Palazzuolo con 4,00%, Londa con 8,8%,Marradi con il 7,33%, San Godenzo con il 17,42%. Sopra il 20% troviamo Scarperia e San Piero con il 25,5%, Pontassieve con il 23,05%, Vicchio con il 22,05%, Barberino con il 23,05%, Rufina con il 20,4% e infine Pelago con il 26,8%. Infine c’è il dato di Firenzuola dove le zone con pericolo frana sono stimante nel 30,43%.
Ovviamente questi dati vanno letti confrontandoli con quelli della popolazione esposta al pericolo e anche il caso di Firenzuola si ridimensiona in quanto la popolazione a rischio diminuisce rispetto alla rilevazione precedente, infatti quelli in zona pericolo ME sono solo 10 e 517 quelli in zona E (tot.527) e solo 244 quelli in area di pericolosità media.
Per esempio Vaglia che ha una percentuale di territorio bassa ha però ben 564 abitanti zona ME o E e altri 2776 in zona a pericolosità media, dati tutti superiori a quelli del comune dell’alto Mugello.

A Scarperia e san piero la popolazione in zona ME e E è pari a 731 persone mentre 705 sono in zone medie, a Barberino non cambia molto rispetto alla rilevazione precedente con 406 persone in zona ME e E e 1038 abitanti in zona media. Per restare in Mugello l’altro comune significativo è Vicchio con 746 residenti in zona ME ed E e 740 in zone medie.
In Valdisieve la situazione migliore è quella di alcuni comuni montani come San Godenzo e Londa dove i residenti in zone a pericolosità molto elevata si contano con le dita di una mano, mentre quelli in zona elevata possono essere significativi anche in rapporto al totale dei residenti, i 174 di San Godenzo sono quasi il 18% della popolazione. Ancora più significativo il caso di Pelago che ha 1309 abitanti in zona ME ed E e 1450 in zona media su una popolazione totale inferiore agli 8 mila abitanti. Anche il dato di Pontassieve è abbastanza significativo con 1354 persone in zona ME ed E e ben 3572 in zona media( ci sono situazioni molto conosciute, e tra l’altro in via di soluzione, come quella di S. Brigida).
Cosa comportano queste classificazione lo aveva già spiegato l’Ispra in una rilevazione precedente:
Dall’analisi delle Norme di attuazione dei PAI(Piani di assetto idrogeologico), emerge che nelle aree classificate a pericolosità da frana molto elevata sono consentiti esclusivamente: gli interventi di demolizione senza ricostruzione; gli interventi strettamente necessari a ridurre la vulnerabilità degli edifici esistenti e a migliorare la tutela della pubblica incolumità, senza aumenti di superficie o di volume e senza cambiamenti di destinazione d’uso; le opere di bonifica e sistemazione dei movimenti franosi; gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; la realizzazione di nuove infrastrutture lineari e a rete previste da normative di legge, dichiarate essenziali, non delocalizzabili e prive di alternative progettuali tecnicamente ed economicamente sostenibili; le pratiche per la corretta attività agricola e forestale con esclusione di ogni intervento che aumenti il livello di rischio; gli interventi volti alla bonifica dei siti contaminati; gli interventi di consolidamento e restauro conservativo dei beni culturali tutelati ai sensi della normativa vigente.
Nelle aree classificate a pericolosità da frana elevata sono generalmente consentiti, oltre agli interventi ammessi nelle aree a pericolosità molto elevata, anche gli interventi di ampliamento di edifici esistenti per l’adeguamento igienico-sanitario e la realizzazione di nuovi impianti di trattamento delle acque reflue e l’ampliamento di quelli esistenti, previo studio di compatibilità dell’opera con lo stato di dissesto esistente.
Nelle aree classificate a pericolosità da frana media gli interventi ammissibili sono quelli previsti dagli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica. Gli interventi generalmente sono soggetti ad uno studio di compatibilità finalizzato a verificare che l’intervento garantisca la sicurezza, non determini condizioni di instabilità e non modifichi negativamente i processi geomorfologici nell’area interessata dall’opera e dalle sue pertinenze.(Ispra)

Passiamo ora alle zone in pericolosità idraulica anche se , in questo caso , le variazioni sono davvero minime. Le aree prese in considerazione sono quelle a pericolosità media mentre la popolazione viene suddivisa in zone a rischio elevato e medio.
A Firenzuola il territorio a rischio “alluvioni” è il 5,9% con solo 95 persona in zona E e 1364 in zona M.
A Barberino si scende addirittura a poco più dell’1% ma la popolazione in zona E è composta da 675 abitanti e 1740 sono in zona pericolosità media.
Anche a Scarperia e San Piero la percentuale di territorio è piuttosto contenuta 1,71% ma con popolazione non trascurabile 186 in E e 545 in M.
A Borgo san Lorenzo la percentuale sale in modo significativo al 5,34% con ben 2892 abitanti in zona E e 4534 in area M, una situazione che interessa quasi esclusivamente il capoluogo per la vicinanza del paese alla Sieve e la presenza di fossi e torrenti che percorrono l’abitato da nord a sud.
A Palazzuolo la zona media è del 3,76 % con 356 abitanti in E e 477 in M, il dato è significativo in quanto il comune dell’alto Mugello ha poche aree pianeggianti e una popolazione che non raggiunge i 1200 abitanti. A Marradi la percentuale scende all’1,2% ma anche qui il dato popolazione non sarebbe da trascurare con 352 E e 355 M.
