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Presidio in difesa delle montagne toscane sabato 28 a Firenze

di Leonardo Romagnoli

GIÙ LE MANI DALLE MONTAGNE TOSCANE!

Apuane Libere, Comitato Tutela Crinale Mugellano, Comitato Val di Lima e Val Fegana, Custodi degli Alberi e del Suolo, Movimento Pratomagno Senza Asfalto invitano tutti, sabato 28 settembre, dalle ore 15, a manifestare sotto la sede della Regione Toscana in Piazza Duomo, 10, a Firenze, a difesa delle montagne toscane, per opporci alla distruzione di alcune delle ultime frontiere di biodiversità e di selvaticità del territorio italiano.

La dinamica era stata prevista, era prevedibile, in molti luoghi già abbondantemente praticata.

Conosciamo molto bene i metodi e i fini del capitalismo, con le sue connaturate infinite dosi di indifferenza, distruzione, violenza, guerra.

La dimensione di questo impatto si vede plasticamente nelle Alpi Apuane, laddove l’industria estrattivistica spolpa da decenni le montagne per ricavare per lo più ormai polvere di carbonato di calcio, utilizzata addirittura per fare dentifrici.

Si vede benissimo guardando al progetto di installazione di 7 mega pale eoliche di 170 metri in Mugello, a ridosso del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, habitat di specie protette tra cui l’aquila reale, con la compromissione di sentieri nazionali ed internazionali e l’abbattimento di ettari di foreste.

È di una evidenza sconcertante nella Montagna Pistoiese, dove l’industria sciistica, in una terra senza neve, ottiene soldi pubblici per estendere e rinnovare gli impianti di risalita, tra Doganaccia e Corno alle Scale, con l’immensa sottrazione di acqua ed energia che ad ogni nuova “stagione” ne deriva.

Si intuisce nel calore sprigionato dall’asfalto che vorrebbero calare in Pratomagno, per un’estensione di 12 km, ad un’altitudine che supera i 1500 mt, a fianco e dentro un sito protetto Natura 2000, casa di rarissime specie animali e vegetali, per nuovi ristoranti, nuove strutture alberghiere, nuovo ed ulteriore turismo del consumo.

O nei sentieri antichi e nei boschi vetusti distrutti nella Valle del Serchio, in un’area contigua alla Riserva dell’Orrido di Botri, per aprire nuove vie al taglio boschivo ed allo sfruttamento intensivo della montagna.

Costi per decine di milioni di Euro, sottratti al nostro benessere. 35 milioni di Euro in Mugello, 16 milioni di Euro per l’impianto della Doganaccia, circa 2 milioni di Euro per l’asfaltatura del Pratomagno. Senza considerare le perdite incalcolabili e non recuperabili in termini di biodiversità ed equilibrio ecosistemico, giustificate da uno sbandierato ma irreale “progresso”.

Valga per tutti il caso delle cave: 1.000 impiegati oggi dai 16.000 degli anni ‘50, da 150 a 10.000 Euro a tonnellata all’industria del marmo, solo 5 Euro a tonnellata al Comune di Carrara per le concessioni.

La politica e l’imprenditoria, anche con la spinta dell’Unione Europea, corrono a braccetto sempre più velocemente verso la distruzione di tutto ciò che conta, di tutto ciò che è vita e dà la vita.

Per quali interessi? I nostri?

Non è credibile, non è logico, semplicemente non è vero.

Le risorse, guarda caso, mancano sempre per sanità, scuola, trasporto pubblico, diritto alla casa, servizi alla persona.

i comitati

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